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Turismo: resistenza di fondo

Di Antonio Caneva, 1 Novembre 2002

Job in Tourism ha iniziato la sua attività cinque anni orsono ed in questo periodo ha visto crescere la sua visibilità e l’attenzione degli operatori per la propria attività; è stato pensato come strumento per gli operatori e, a fianco di aggiornamenti e informazione editoriali, ha il suo punto di forza nel consentire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro nel settore del turismo. La crescita delle inserzioni è stata costante e nel mese di settembre dell’anno scorso, prima del giorno11, data prossima che ora però sembra così lontana, in un mondo che si sentiva ottimista e pieno di prospettive, il numero di inserzionisti era cresciuto in maniera tumultuosa. Il crollo delle torri gemelle ha avuto l’effetto di una doccia fredda; l’attività si è bloccata, la paura si è insinuata nell’animo degli operatori e le attività sembravano sospese ad un filo, un lieve soffio, cui tutti erano abbarbicati, in attesa di certezze. Le certezze non sono arrivate ma, la vita continua e, seppur con prudenza, le aziende hanno ripreso ad assumere, con un occhio al barometro (il tempo quest’anno è stato inclemente) e l’altro al televisore, attendendo le decisioni di Bush. L’attività di Job in Tourism, che riflette l’andamento dell’economia, ha ripreso a crescere, seppur con tassi inferiori a quanto preventivato, comunque soddisfacenti in un quadro economico generalmente negativo. Quest’anno la ripresa delle pubblicazioni, dopo la consueta sospensione dell’agosto, ci poneva degli interrogativi sulla risposta del sistema ad un quadro economico incerto, dove la costante presenza di Bush che, un giorno si e l’altro pure, prometteva di invadere l’Iraq, poneva dei seri interrogativi a chi voleva sviluppare la propria atività o quanto meno, mantenerne il livello precedente. Il settembre è iniziato in tono minore, il telefono suonava poco e pareva che la ripresa iniziasse con grande prudenza; improvisamente, un giorno, Sadam ha deciso di accettare i controlli ONU e si è rinviata la progettata operazione di polizia USA: da quel giorno il telefono ha ripreso a suonare come nei momenti più vivaci e non credo si tratti di una combinazione. Il sistema ha i nervi tesi, è sufficiente una notizia stonata per far riconsiderare progetti in via di attuazione; probabilmente questa logica è insita nell’attività nel turismo, sostanzialmente fragile, che richiede comunque significativi investimenti e caratterizzata da costi inelastici. L’evidenza di questi giorni però suggerisce anche che il sistema, malgrado tutto, ha una resitenza di fondo in grado di contrastare, perlomeno entro certi limiti, i contraccompi esterni che, se così non fosse, potrebbero essere esiziali.

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