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Trieste a 5 stelle con il Grand Hotel Duchi d’Aosta

Attesa ad agosto la riapertura della struttura su piazza Unità d’Italia, con diverse novità e investimenti, come spiega il direttore generale Antonello Buono

Attesa ad agosto la riapertura della struttura su piazza Unità d’Italia, con diverse novità e investiment

Di Job in Tourism, 2 Luglio 2021

Un 5 stelle affacciato su una delle piazze più affascinanti d’Europa, piazza Unità d’Italia che a Trieste si apre sul mare: riaprirà ad agosto il Grand Hotel Duchi d’Aosta, rinnovato, portato al lusso e forte di un restyling che vuole farlo diventare un punto di riferimento anche per la clientela leisure e per una città che vive un momento di grande vivacità.
Ad accogliere la sfida Antonello Buono, direttore generale del Grand Hotel Duchi, con il suo ristorante Harry’s Piccolo, insignito della seconda stella Michelin lo scorso novembre, e del Vis à Vis, piccola dependance 4 stelle alle spalle del Duchi, insieme alla new entry, il Maxi’s Beach Restaurant & Bar, nella baia di Portopiccolo.

“Pian piano la città ricomincia a vivere: gli abitanti di Trieste amano vivere all’aperto, nonostante ci si trovi molto a nord le abitudini sono mediterranee – spiega – .Trieste è una città molto bella, con il suo mix di architetture e il fascino di un Golfo circondato da montagne e colline carsiche. Ha tutte le carte in regola per attrarre i turisti internazionali. Anche perché la città sta vivendo un momento di grande sviluppo sia dal punto di vista leisure che da quello congressuale e corporate”.

Domanda. Com’è la situazione attualmente a Trieste?
Risposta. “Trieste e il Friuli, ma direi anche tutto il Nord-Est, si sono finalmente dotati di un centro congressi importantissimo perché apre il territorio al al mondo del turismo congressuale, dal quale la città rimaneva finora un po’ esclusa.
E insieme al Trieste Convention Center nel Porto Vecchio, è stato istituito anche il Convention Bureau, in fase di definizione: in questo modo Trieste si presenterà al mondo degli eventi con un suo destination management, con l’idea e l’obiettivo di promuovere non i singoli comparti, ma l’intera destinazione. E in questo devo dire che tutte le associazioni e le istituzioni stanno collaborando molto bene e in maniera attiva. Un altro segno di effervescenza è dato dall’apertura di numerosi hotel, soprattutto 4 stelle, attesi nel giro di due anni.
Tutto questo servirà a destare l’interesse dei mercati internazionali: oltre naturalmente a quelli tedesco, austriaco, di prossimità, qui già di casa, penso anche ad altri Paesi esteri, che magari dopo aver già conosciuto bene Venezia, Firenze o Roma, sono alla ricerca di una destinazione nuova e scoprono Trieste”.

D. E naturalmente in questo progetto rientrano anche gli obiettivi del Grand Hotel Duchi d’Aosta…
R. “Il percorso dell’hotel è iniziato qualche anno fa grazie al precedente proprietario (la famiglia Benvenuti che l’ha gestito per circa 25 anni), con l’idea di una transizione verso il lusso e l’alto livello a partire dalla ristorazione con le stelle Michelin, per poi proseguire in due fasi, 2017 e 2018, con la ristrutturazione di due terzi delle camere. L’opera è stata poi portata avanti dalla nuova proprietà, Alfredo Rubino, un imprenditore veneto dell’industria dell’illuminazione che si è innamorato di Trieste e ha deciso di rilevare il Duchi (con società Artur srl, ndr) e di investire sulla città (in fase di definizione anche un altro immobile a vocazione mista, sempre su piazza Unità d’Italia). con il restyling delle rimanenti camere e delle aree comuni. L’hotel riaprirà ad agosto, con un rinnovamento che strizza l’occhio al suo passato glorioso con spirito contemporaneo. E io e i miei collaboratori siamo stati chiamati a implementare queste novità. Insieme all’Hotel Vis-aVis, un 4 stelle da 19 camere, dove soggiornare in un ambiente confortevole e godere dei servizi del Grand Hotel”.

D. Che tipo di riscontro avete ricevuto finora dai servizi già operativi?
R. “La dependance lavora soprattutto nei fine settimana con clientela leisure, il ristorante sta andando bene tutti i giorni con risultati migliori rispetto alle nostre aspettative, siamo molto felici. Trieste è votata a un turismo di prossimità, dunque si può parlare di un 50% di clientela affezionata triestina e di 50% di persone che vengono a visitare la città anche solo per una giornata o due”.

D. Nuovi progetti?
R. “Per quanto riguarda i prossimi progetti nell’ambito ristorazione, ci stiamo concentrando sul Maxi’s Beach Club a Porto Piccolo, Sistiana, coinvolgendo anche qui i nostri chef stellati. Lo definiamo una trattoria al mare, che serve piatti italiani in chiave moderna. La brigata di cucina, formata ad hoc, si avvarrà della supervisione degli chef di Harry’s: Matteo Metullio e Davide de Pra”.

D. Il cambio di proprietà e il restyling hanno inciso anche sul personale?
R. “No, le squadre di hotel e ristorazione non sono mutate. C’è stata una grande attenzione in tutto questo periodo, anche durante la chiusura la proprietà ha anticipato la cassa integrazione e lo stop non è stato così lungo da rendere necessari dei licenziamenti. Inoltre, alcune attività sono rimaste aperte, come la pasticceria e il ristorante, fatta eccezione per il lockdown, abbiamo cercato il più possibile di far lavorare tutti. Aggiungo per esempio che la brigata di cucina è la stessa da tre anni, c’è un livello di fidelizzazione alto. A regime saremo un totale di 50-60 persone come team”.

D. Su cosa vi state concentrando attualmente?
R. “In questa fase iniziale puntiamo a presidiare il più possibile tutta la parte social e lavoriamo a campagne di lancio per un posizionamento graduale del nuovo hotel. E naturalmente occorrerà leggere di volta in volta la situazione e vedere come si evolverà nell’ambito della pandemia. La spunterà certamente chi avrà flessibilità e sarà capace di adattarsi”.

D. Vista l’attrattività di Trieste state pensando anche a proposte per far scoprire la città ai vostri ospiti?
R. “Sì, stiamo lavorando insieme a reception e hotel manager per creare una serie di proposte e attività attente alle richieste e alle esigenze di una clientela internazionale del lusso. Le opportunità ci sono, occorre metterle insieme e renderle fruibili. Per esempio stiamo collaborando con il management della Barcolana, la cui prossima edizione è in programma dall’1 al 19 ottobre. Quest’anno in concomitanza con la storica regata si terrà il Barcolana Sea Summit, in programma dal 6 al 9 ottobre, una nuova formula che lega la regata ai temi di ambiente e sostenibilità con un programma che si svilupperà nell’arco di tre anni con tre edizioni a partire dal 2021”.

La struttura
Il Grand Hotel Duchi d’Aosta, dopo il restyling del ristorante Harry’s Piccolo & Bistrò, che grazie agli chef Matteo Metullio e Davide de Pra, ha portato le prime due stelle Michelin a Trieste, ha visto la riqualificazione anche del resto dello storico albergo, ad opera dell’architetto Egidio Panzera (Studio Egidio Panzera Milano).
Dimora in pieno stile mitteleuropeo, il rinnovato Grand Hotel Duchi d’Aosta sarà pronto ad accogliere gli ospiti nella sua nuova veste di boutique hotel 5 stelle con uno stile più contemporaneo e con un’attenzione particolare ai dettagli, all’arte e al design. Il palazzo è storico: eretto nel 1873, presenta una facciata di stile eclettico. Le camere sono 45, e l’hotel conta anche su piscina e area wellness. L’offerta f&b si completa con la Pasticceria Harry’s (haute patisserie, esterna all’hotel ma le stesse mani che preparano i dolci per il negozio lo fanno anche per le colazioni) e con Maxi’s Beach Club Ristorante e Bar presso Porto Piccolo a Sistiana, una trattoria moderna di mare stagionale.

Il profilo
Antonello Buono nasce ad Ischia dove frequenta l’Istituto alberghiero e dove muove i primi passi nell’ospitalità sin da giovanissimo, prima di iniziare un percorso di arricchimento professionale e linguistico che lo portano a vivere a Londra, in Svizzera e per 5 anni in Francia. Si è formato sia in strutture ricettive di grandi gruppi internazionali e nazionali, come l’Hotel Scribe o il Lotti di Parigi, il Grand Hotel de la Minerve di Roma o il President di Milano, sia in proprietà appartenenti a storiche famiglie di albergatori come il Regina Isabella ed il Mezzatorre di Ischia o Borgo La Bagnaia a Siena. Ha diretto sia hotel di città che leisure, dirige anche tre golf resort, alberghi termali e, negli ultimi anni, con Falkenteiner Hotels & Residences, ha assunto la carica di cluster general manager. Al suo attivo anche due beach resort di lusso, uno sul litorale veneziano, a Jesolo e l’altro nel sud della Sardegna, a Villasimius. Un passaggio alla guida delle Terme di Saturnia (esperienza conclusasi prematuramente a causa della chiusura per Covid) prima di rilevare la sfida del rilancio e riposizionamento a 5 stelle dello storico Grand Hotel Duchi D’Aosta di Trieste, che ha recentemente cambiato proprietà.

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