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Trait-d’union fra i reparti

Di Federico Barbarossa (consigliere Uipa), 1 Gennaio 2005

I migliori testi sul turismo e sulla gestione alberghiera attribuiscono al Portiere d’Albergo un ruolo determinante nella vita di un albergo. Egli è, infatti, colui che il cliente vede per primo e l’ultimo prima che lasci la struttura. Il portiere c’è, pertanto sa, vede e fa. In questa breve sintesi potremmo definire la figura del Concierge come colui che domina incontrastato nella hall dell’albergo, dirigendone il movimento e la sua vitalità. Un vero padrone di casa, autentico punto di riferimento per ogni ospite, capace di soddisfare tutte le sue esigenze con proverbiale discrezione. All’interno della struttura alberghiera recita un ruolo di rilevante importanza: sa tutto sui clienti, è sempre a loro disposizione, insomma è indispensabile per garantire agli ospiti un soggiorno indimenticabile. È la figura alla quale indirizzare ogni richiesta e nella quale riporre la massima fiducia.
Il Concierge è il trait-d’union tra i vari reparti, capace di rispondere alle richieste in qualsiasi momento della giornata: saprà essere il ricettore di sensazioni, desideri e lamentele, che farà proprie fino alla loro completa risoluzione. Tutto ciò non è però sufficiente se slegato dall’immediatezza, altra caratteristica di questa professione.
Comunicare, inoltre, è fondamentale: la centralità della sua figura lo porta spesso a interagire con altri reparti, è quindi necessario che sappia intrattenere un buon rapporto con i suoi interlocutori, una capacità che potrà garantirgli il successo nelle piccole o grandi cose delle quali si fa carico. Non c’è, infatti, argomento al quale non sia chiamato a rispondere: per questo motivo la sua figura non può prescindere da un buon livello di preparazione generale, conoscenza degli aspetti giuridici e legislativi delle strutture ricettive, padronanza di almeno tre lingue straniere. In più dovrà possedere uno stile di relazione adeguato al ruolo: tono di voce pacato e sicuro, linguaggio forbito e rassicurante, portamento elegante. Doti che non sempre si hanno per nascita ma che è possibile apprendere.
I grandi maestri ce lo hanno sempre insegnato e, sebbene siano in via d’estinzione, continuano a tramandarci queste qualità chiedendoci, allo stesso tempo, di adattarle alle continue e mutevoli esigenze del mercato turistico mondiale. Il Portiere d’Albergo è forse oggi una figura diversa da quella di un tempo, ma certo non meno importante nella sempre più difficile gestione delle nuove generazioni di clienti. Questa professione, dagli aspetti diversi, a volte difficili da comprendere, esce dai canoni stereotipati dell’industria alberghiera regalando a chi la pratica il fascino dell’imprevisto, la capacità di rispondere con immediatezza a problematiche non comuni. Il Portiere d’Albergo non sarà mai un semplice impiegato imprigionato nella normalità, ma una figura che della straordinarietà ha fatto una ragione di vita.

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