Un’interessante serata si è svolta mercoledì 19 aprile presso la bellissima sala Veranda dell’Hotel Principe di Savoia di Milano. Organizzata da Aira Lombardia, in collaborazione con Amira e Uipa, per il percorso «Incontri e formazione» con i professionisti dell’ospitalità di Solidus che è arrivato al quarto incontro e ha già visto come interpreti principali (in sequenza) la direzione, il ricevimento e la portineria (con Ada, Aira e Uipa), la sala (con Amira). È prossimo alla ribalta il bar (con Aibes), cui faranno seguito i piani (con Aih governanti) e la cucina (con Fic).
Luciano Manunta, presidente Aira Lombardia e vicepresidente nazionale, ha aperto la serata e ha presentato le dieci associazioni componenti, gli obiettivi e i traguardi di «Solidus, i professionisti dell’ospitalità».
Quali sono i principali scopi di Solidus? Tra gli altri, dare maggiore visibilità politica al settore dell’ospitalità e dell’accoglienza in Italia; creare un’agenzia italiana delle risorse turistiche che lavori in sinergia con regioni, province e comuni; riformare e rilanciare la promozione turistica ancorandola ai risultati; contribuire alla revisione dei piani scolastici per restituire efficacia e motivazione alle scuole turistico-alberghiere, agendo da tramite col mondo del lavoro e assicurando stage realmente utili agli studenti e possibilità di aggiornamento agli insegnanti.
Ma torniamo alla serata, intitolata «Affinità elettive – matrimonio d’amore, d’interesse e… adultèri (l’intuito psicologico per creare con il cibo o con il vino e osare con romanticheria)». Per quasi due ore il sommelier Luciano Merlini (dell’Ais) ha magistralmente dimostrato come la cultura, la conoscenza, l’esperienza e l’amore per una professione, unite a una grande capacità comunicativa, siano fondamentali, quanto rari, per la riuscita di un evento di questo genere.
I numerosi partecipanti sono rimasti letteralmente incantati dagli straordinari percorsi storici, geografici e narrativi illustrati dal relatore, inframmezzati da gustosi aneddoti. Ha raccontato le origini del vino, ha ricordato i nomi, spiegato la struttura, i profumi e i sapori, il perché di certi accostamenti e ha sfatato alcune false credenze popolari.
Assolutamente coinvolgente nelle prove degustative, fin dall’entrata in scena del primo dei cinque interpreti principali: il vino bianco Terre di Franciacorta, accompagnato con frutta secca e confrontato con un allappante vino rosso per evidenziarne la differenza. Il Malvasia di Pantelleria, il Moscato l’Esilio e l’Aleatico dell’Elba, sublimi con i bignet alla crema pasticcera e i cannoncini alla crema vaniglia, hanno preceduto il liquorvino amarascato Ala, che si è rivelato perfetto nell’accostamento col difficile cioccolato.
A impreziosire ulteriormente la serata ha contribuito Franca Fabbri, già cantante lirica che, come voce recitativa, ha declamato una poesia di Claudio Buttura, presente in sala, dal titolo L’ultimo sorso di rosso.
Toccante il breve intervento del presidente dell’associazione Soleterre onlus, Damiano Rizzi (www.soleterre.it).
La serata si è conclusa coi ringraziamenti degli organizzatori al general manager dell’Hotel Principe di Savoia, Ezio Indiani, e a tutti i suoi collaboratori.
Sulla scena il Sommelier
Di Giorgio Bini, 28 Aprile 2006
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