Job In Tourism > News > News > Strategie modello Usa e nord Europa

Strategie modello Usa e nord Europa

Di Antonio Rana, 1 Settembre 2006

Dopo qualche anno di difficoltà, il comparto alberghiero sembra stia dando segni di ripresa, grazie a un profondo ripensamento dell’attività tradizionale di hôtellerie. Negli ultimi anni si è assistito a una particolare vivacità nella ristrutturazione delle sedi, specializzazione e segmentazione del mercato con la creazione di marchi specifici nel leisure (individuale, famiglie, gruppi) e negli affari (commerciale, congressuale, incentive ecc.), fusioni e acquisizioni fra grandi compagnie. Tutti questi elementi hanno ridisegnato il comparto e la graduatoria dei leader dell’industria alberghiera italiana. Il fenomeno è stato accentuato dalle operazioni messe in atto dalle catene internazionali a livello internazionale e nazionale. Ciò ha riconfigurato il sistema alberghiero, la cui offerta non si limita più al tradizionale servizio di alloggio e pernottamento, ma si arricchisce di nuovi plus a seconda del bacino d’utenza servito.
Secondo i dati Istat, nel 2005 si è registrato un aumento dell’1,1% degli arrivi e un aumento dell’1,9% delle presenze. Grazie a tale tendenza, la permanenza media si è stabilizzata. Nel caso degli italiani, gli arrivi sono aumentati dello 0,2% e le presenze dello 0,1% con una contrazione della permanenza media dello 0,1%. Nel caso degli stranieri si assiste a un aumento del 2,2% degli arrivi e del 4,1% delle presenze, con un aumento del 2,1% della permanenza media.
Nel 2005 il fatturato alberghiero ha raggiunto i 21,8 miliardi di euro, l’1,7% in più rispetto al 2004. Il 53% dei ricavi è costituito dalla vendita camere, intorno agli 11,5 miliardi di euro, il 2,7% in più rispetto al 2004. Il ricavo medio per camera è salito dello 0,8%, grazie alla tenuta del giro d’affari piuttosto che ai flussi di clientela. Negli ultimi cinque anni lo sviluppo della domanda nazionale ha mostrato un aumento annuo dell’1,3% in valore. Un altro 35% del fatturato alberghiero è stato realizzato nel food & beverage, i cui ricavi sono ammontati a 7,7 miliardi di euro (+0,7%). Il restante 12% del fatturato è costituito dai ricavi relativi a tutte le attività di supporto al soggiorno alberghiero, all’affitto di sale congressuali e ad altri servizi alberghieri. Nel 2005 tali voci hanno fatto registrare una decisa stazionarietà nei saggi di crescita.
Per quanto riguarda lo scenario previsionale, nel 2006 il fatturato alberghiero dovrebbe registrare un aumento dell’1,7%. Il valore della vendita di camere dovrebbe aumentare del 2,6%, con un ricavo medio per camera in aumento dell’1,2%. Anche gli altri ricavi, incluso il food & beverage, potranno registrare incrementi intorno allo 0,6-0,8%.
L’hôtellerie italiana sta lentamente implementando le stesse strategie che caratterizzano l’industria alberghiera statunitense e nordeuropea, ormai presente in forze nel territorio. Ciò sta lentamente trasformando il sistema delle forze competitive e il posizionamento dell’identità degli alberghi, la cui conduzione deve rifarsi ai concetti della managerialità e dell’imprenditività. L’invarianza dovuta al forte radicamento territoriale dell’albergo viene superata grazie alle strategie di geomarketing, tecniche di distribuzione alla rovescia che puntano a portare il cliente in albergo. Tali politiche sono stimolate grazie al crescente utilizzo delle autostrade informatiche, che tendono a interagire direttamente con la clientela finale piuttosto che con i classici intermediari. Ciò trasforma il rapporto dei canali intermedi e cambia il potere negoziale del sistema alberghiero nei confronti di chi deve vendere questo servizio. L’industria alberghiera rafforza il proprio potere contrattuale grazie anche al fenomeno della concentrazione dell’offerta e alla presenza di network, gruppi e consorzi. Tale fenomeno è accentuato anche dall’ingresso e dall’estensione delle compagnie e delle catene internazionali, le più dinamiche nell’entrare e nell’acquisire imprese e gruppi nazionali con una massa critica non ancora adeguata alle sfide del mercato turistico globale.

Dati di sintesi 2005

Numero di alberghi 32.798
Numero di camere 1.057.585
Numero di letti 2.015.857
Numero di addetti (a) 259.000
Numero di addetti per impresa 8
Arrivi (‘000 unità) 71.436
Presenze (‘000 unità) 238.437
Fatturato della vendita camere a prezzi finali (Mn. €) 11.500
Fatturato della ristorazione alberghiera a prezzi finali (Mn €) 7.700
Fatturato vendita camere per addetto (‘000 €) 44,4
Valore aggiunto (Mn €) 4.715
Valore aggiunto per addetto (‘000 €) 18,2
Variazione media annua del mercato 2005/2001 (%):
– arrivi 1,3
– presenze –
– valore della domanda di camere 1,3
– valore della ristorazione alberghiera 0,5
Tasso di occupazione lorda (b) (%) 31,7
Quota di mercato prime 4 compagnie (%) 5,3
Previsioni di sviluppo dell’attività (2006/2005)(%):
– arrivi 1,6
– presenze 1,4
– valore della domanda di camere 2,6
Tendenza di medio periodo: stabilità


a) – inclusi stagionali e indipendenti
b) – presenze/letti disponibili
* Data di chiusura della ricerca: luglio 2006
Fonte: Databank

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati