Una barca a vela, l’amore per il mare e la capacità di credere ai propri sogni. Sono questi gli inizi, avventurosi e un po’ originali, della storia degli attuali Viva Wynham resorts: la catena di villaggi vacanza caraibici creata 22 anni fa dal milanese Ettore Colussi. Un’impresa che lui stesso definisce il risultato di un’idea romantica trasformata in realtà: «Per la verità, all’inizio non pensavo certo di giungere dove sono ora. Mi piaceva il mare e all’età di 20 anni decisi di lasciare la facoltà di medicina e l’Italia per girare il mondo come skipper e istruttore subacqueo. Mi ritrovai così a veleggiare tra le isole del Mar dei Caraibi e un giorno mi imbattei nella spiaggia di Bayahibe, sull’isola di Santo Domingo. Fu un vero colpo di fulmine. Decisi allora di acquistare, con un gruppo di amici italiani e dominicani, l’hotel Dominicus beach che, situato proprio su quel tratto di costa, era a quel tempo chiuso e abbandonato».
Un’idea quasi crusoeiana dominava allora la fantasia di Colussi: gestire una piccola struttura sulla spiaggia, che gli consentisse di vivere il mare tutti i giorni come aveva sempre sognato. «Solo col tempo mi resi conto che vedere un proprio progetto crescere, svilupparsi e progressivamente affermarsi fosse un’avventura altrettanto straordinaria. Quando cominciammo, in quell’ormai lontano 1986, ci dovemmo improvvisare una professione che ancora nessuno di noi conosceva: a cominciare da quella di architetto, perché da subito pensammo di trasformare i 60 bungalow dell’ex hotel Dominicus beach nelle 120 camere del nostro primo resort. Per la verità fummo anche fortunati, perché a quell’epoca la domanda per i villaggi all inclusive in regioni tropicali era altissima e l’offerta quasi inesistente. Così fu abbastanza facile, grazie anche alla consulenza di alcuni esperti del mondo dell’hôtellerie che coinvolgemmo nel progetto, nonché a una partnership con il tour operator Ventaglio, riuscire a ottenere fin da subito un buon successo. La nostra filosofia ricettiva era semplice quanto vincente: un’offerta dotata di un ottimo rapporto qualità-prezzo e capace al contempo di sfruttare gli atout di un team italo-caraibico, in grado di garantire cucina di qualità e atmosfere allegre e informali, nonché una variegata proposta di attività sportive. Un concetto, quest’ultimo, che ancora oggi informa di sé tutti i nostri villaggi, dove spesso si possono trovare cuochi e animatori italiani, che lavorano fianco a fianco con personale locale e internazionale».
Dopo lo start-up iniziale, la catena di Colussi ebbe un vero proprio boom tra il 1995 e il 2000, quando i resort proliferarono al ritmo medio di uno all’anno. «Poi arrivò l’11 settembre 2001 e i suoi effetti si sommarono a quelli di una certa saturazione del mercato», prosegue Colussi. «I clienti cominciarono a diventare più esigenti, pretendendo sempre più servizi a prezzi più bassi. Ma soprattutto iniziarono a prenotare con sempre minor anticipo e ad assumere comportamenti più imprevedibili, rendendo in questo modo più difficile la programmazione e l’organizzazione del lavoro nei nostri villaggi. Così cominciammo a elaborare una strategia capace di diversificare la nostra offerta e di aprire il nostro prodotto a nuovi mercati».
Da tali presupposti nacque, per esempio, l’alleanza con la catena alberghiera statunitense Wyndham international, da cui deriva direttamente l’attuale logo istituzionale Viva Wyndham resorts. «È stata una manovra resasi necessaria per attirare i viaggiatori a stelle e strisce, da sempre molto sensibili alla presenza di marchi riconoscibili e celebri negli Stati Uniti», continua Colussi. «Un’operazione, peraltro, che in cambio di modesti investimenti per l’adeguamento dei nostri standard a quelli della catena Usa, per esempio in materia di cuscini e materassi, ha permesso al nostro prodotto, anche grazie al contemporaneo lancio del nostro portale di prenotazioni dirette on-line, di essere conosciuto in tutto il Nord America. Ora gli ospiti statunitensi, che prima di allora non venivano proprio nelle nostre strutture, rappresentano circa il 20% della domanda complessiva. Ma, naturalmente, non abbiamo puntato solo in una direzione: i nostri clienti provengono ormai da molte nazioni differenti, mentre nelle strutture dominicane e messicane godiamo anche di un mercato interno particolarmente vivace e in crescita. Il che ci sta mettendo discretamente al riparo dagli effetti dell’attuale congiuntura economica. In cambio, abbiamo dovuto adattare la nostra offerta, rendendola più flessibile e capace di rispondere alle necessità dei turisti di ogni provenienza. Così, per esempio, i nostri programmi d’intrattenimento, che prima erano tagliati sulle esigenze della settimana di vacanza media degli italiani, oggi devono tener conto anche della durata media dei soggiorni degli americani, attorno ai due-tre giorni, o dei tedeschi, che invece generalmente prediligono fermarsi da noi per circa tre settimane».
Il processo di diversificazione, infine, sta coinvolgendo anche la stessa formula ricettiva dei resort Viva. «Dopo aver dato vita all’esperimento di successo delle multiproprietà Viva Vacation club», conclude Colussi, «ora stiamo mirando allo sviluppo della formula residence, sulla scia della crescita che il mercato immobiliare caraibico dedicato alle vacanze sta sperimentando negli ultimi anni. E, ancora una volta, la nostra proposta intende far leva su un buon rapporto qualità-prezzo, indirizzandosi, in particolare, al segmento medio e medio-alto del mercato».
I villaggi della catena
Repubblica Dominicana
Bayahibe: il Viva Wyndham Dominicus Beach, con il Viva Residence Dominicus (in fase di progettazione) e il Viva Wyndham Dominicus Palace (da dicembre scorso un Bravo club, marchio Alpitour);
Playa Dorada: il Viva Wyndham Playa Dorada, con il Viva Residence Playa Dorada;
Samanà: il Viva Wyndham Samanà, con gli adiacenti Viva Residence Las Terrenas (in costruzione) e Viva Residence Bahía Estela;
Cabarete: il Viva Wyndham Tangerine.
Messico (riviera Maya):
Playacar: il Viva Wyndham Maya e il Viva Wyndham Azteca.
Bahamas:
Grand Bahama: il Viva Wyndham Fortuna Beach, con il Viva Residence Fortuna (in fase di progettazione).
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