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Spa: la parola chiave è relax

I principi alla base dei trattamenti sono sempre gli stessi

I principi alla base dei trattamenti sono sempre gli stessi

Di Massimiliano Sarti, 16 Dicembre 2011

Il verde di un’oasi di macchia mediterranea e il blu del mare di una baia privata; il fascino di una torre del sedicesimo secolo e l’efficacia di una spa alimentata da una propria fonte termale: il Mezzatorre Resort & Spa di Ischia è incastonato all’estremità di un promontorio situato tra i comuni di Lacco Ameno e Forio, a picco sul mare, circondato da oltre 7 ettari di vegetazione. Un ambiente dal fascino rarefatto, capace di attirare anche Luchino Visconti, che qui aveva la sua villa La Colombaia. E proprio all’interno dell’antica torre del complesso, dopo un attento restauro conservativo, si trova ora il centro benessere delle struttura ischitana. «L’intera nostra proposta wellness», racconta la spa manager, Rosi De Vanna, che vanta ormai un´esperienza ultraquindicennale al Mezzatorre, «si basa sulla presenza dell’acqua e sulle atmosfere mediterranee della nostra destinazione».
Domanda. A cominciare, immagino, dai due gazebo in legno a picco sul mare…
Risposta. In effetti si tratta di luoghi particolarmente amati, tanto che molti dei nostri ospiti, soprattutto quelli provenienti dai paesi dell’Est Europa, chiedono spesso di poter far lì i loro trattamenti, anche quando il clima consiglierebbe ancora di rimanere all’interno. Ma è davvero affascinante potersi rilassare, circondati solo dall’aroma inconfondibile delle essenze mediterranee, dai rumori delle barchette dei pescatori locali e dai suoni della natura, con i pettirossi e i gabbiani che spesso si appoggiano curiosi al muretto di fronte ai lettini. È la risposta ischitana agli scenari ritratti in tanti cataloghi di resort esotici in giro per il mondo.
D. Non è facile, in effetti, oggi distinguere la propria offerta in un mercato sempre più affollato.
R. Noi puntiamo molto sul turismo termale. Come dicevo, è attorno all’acqua che si elabora la nostra proposta. Abbiamo, per esempio, un complesso di piscine uniche, che oltre alle tradizionali pratiche talassoterapiche offrono pure l’idrogetto.
D. Di cosa si tratta?
R. Di una sorta di idromassaggio che, grazie anche alla presenza di lettini in muratura e di getti con diverse angolazioni, consente di agire su colonna cervicale, glutei, spalle, gambe e addome. Ha la stessa funzione delle docce subacquee, ma in questo caso non serve la prescrizione medica ed è possibile condividere l’esperienza con i propri amici o i propri compagni. Un fatto, quest’ultimo, molto importante in un contesto di mercato in cui la domanda di benessere non è più solo individuale ma sta sempre più coinvolgendo le coppie
D. Già, come si stanno evolvendo le esigenze wellness degli utenti delle spa?
R. Negli ultimi dieci anni c’è stato un cambio di prospettiva notevole. Prima i nostri ospiti rimanevano in media una settimana o dieci giorni. Oggi, invece, magari vengono più frequentemente, ma per periodi più brevi, spesso per solo due o tre giorni. Ciononostante vogliono sempre tutto e subito: c’è persino chi non sale neppure in camera, per precipitarsi qui da noi, immediatamente dopo il check-in, a chiedere un massaggio. E pure la richiesta dei trattamenti è cambiata: una volta si cercavano soprattutto i fanghi a fini terapeutici, oggi li si fa principalmente per rilassarsi, mentre è grandemente aumentata la domanda di massaggi, di idromassaggi e dei momenti di distensione nelle nostre piscine calde. Relax è la parola chiave di chi frequenta oggi le spa.
D. E voi, cosa avete fatto per adattarvi a tali mutamenti?
R. Abbiamo esteso i nostri orari d’apertura dalle 9 alle 20, senza soluzione di continuità, pure di domenica. Perché fino a che la maggior parte delle richieste riguardavano i fanghi, nessuno desiderava frequentare il centro benessere durante le ore più calde del pomeriggio. Ora, invece, gli ospiti vogliono poter godere dei trattamenti in qualsiasi momento della giornata. Abbiamo dovuto così anche aumentare la nostra capacità di pianificazione, soprattutto per i clienti «tutto e subito»: quando arrivano nuovi ospiti, io lavoro con un occhio sempre diretto al calendario dei trattamenti; interpreto la psicologia delle persone che ho davanti, cerco di capire cosa desiderino e poi consiglio loro il percorso più adatto alle loro esigenze, seguendo al contempo una sequenza logica e attenta alle disponibilità del momento.
D. Quali caratteristiche devono avere i collaboratori della spa del Mezzatorre, a parte le competenze tecniche specifiche atte a ricoprire il proprio ruolo?
R. Un bell’aspetto, un sorriso solare, e un tono di voce pacato, non fastidioso. Durante i trattamenti bisogna, infatti, saper ascoltare e non chiedere mai nulla oltre il necessario, in modo da portare lentamente l’ospite verso il silenzio e il rilassamento completo. Naturalmente, poi, non si può assolutamente prescindere dalla cura di mani e capelli e dalla necessaria conoscenza delle lingue, almeno dell’inglese.
D. Quali sono, infine, gli strumenti per rimanere al passo con l’evoluzione tecnologica e professionale in un campo sempre ricco di novità come il wellness?
R. Si cerca di essere sempre aggiornati, provando a sperimentare i macchinari e i trattamenti nuovi che il mercato propone e introducendo quelli che paiono più validi. Le stesse ditte fornitrici di cosmetici e strumenti tecnologici per le spa fanno spesso corsi di formazione, che ci consentono di rimanere aggiornati. A onor del vero, però, i principi base del benessere sono sempre gli stessi: cambiano un po’ le manipolazioni, i prodotti, le tecniche; a volte si trovano essenze dal potere più rilassante, ma le manovre, i punti chiave del corpo su cui agire sono i medesimi. E poi la nostra acqua termale, le cui proprietà sono note da millenni, non ha certo cambiato la propria natura nel corso degli ultimi anni. Basti pensare, a tal proposito, che una delle nostre attrazioni più apprezzate, è la cascata a forma di fungo della nostra piscina di acqua marina, i cui vapori garantiscono ottimi benefici per le vie respiratorie. Ed è una struttura presente al Mezzatorre da ancora prima che io cominciassi a lavorare qui.

Identikit della struttura

Il Mezzatorre dispone complessivamente di 57 camere, tutte diverse tra loro e distribuite all’interno della torre da cui il complesso deriva il nome, nonché del parco circostante, tra ulivi e pini secolari. Gli interni prediligono toni chiari e caldi, pietre naturali, tessuti pregiati e oggetti provenienti da tutto il mondo. Ma è la vista sul mare il filo conduttore dell’accoglienza di questo resort dal lusso non ostentato. La sua spa è poi alimentata da una fonte termale privata e offre vari trattamenti e programmi: da quelli di dimagrimento a quelli disintossicanti, dalla talassoterapia ai fanghi termali, ogni ospite può beneficiare della consulenza di un’équipe medica specializzata, diretta dal dottor Giulio Flavio Uggiano, disponibile anche a stilare programmi alimentari personalizzati. Due gazebo a picco sul mare, tre piscine al coperto, percorso Kneipp, bagno turco, sauna e docce speciali completano poi l’offerta benessere. Il Chandelier e lo Sciuè Sciuè sono infine i due ristoranti del Mezzatorre guidati dallo chef executive Giuseppe D’Abundo. Esclusivo e raffinato il primo (il nome si riferisce ai grandi candelabri d’argento che illuminano la sala), semplice e genuino il secondo, i menu prediligono i sapori del mediterraneo, pur strizzando l’occhio alla cucina internazionale.

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