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Viaggiare sostenibile sì… ma a che prezzo?

Un recente report del WTTC evidenzia come, a dispetto della grande rilevanza attribuita al tema dal marketing, la sostenibilità dei prodotti e dei servizi turistici rappresenti un driver di scelta solo per una piccola parte di viaggiatori, che continuano a scegliere soprattutto in base al prezzo

Un recente report del WTTC evidenzia come, a dispetto della grande rilevanza attribuita al tema dal marketing

Di Job in Tourism, 12 Febbraio 2025

Tutti ne parlano, ma davvero la sostenibilità è diventata un driver di scelta per i viaggiatori? Benché il marketing delle aziende turistiche spinga molto su questa leva, tutt’altra cosa pare emergere da un recente rapporto presentato dal World Travel & Tourism Council (WTTC), sviluppato in collaborazione con YouGov. Intitolato “Bridging the say-do gap: how to create an effective sustainability strategy by knowing your customers”, lo studio punta ad approfondire la discrepanza tra le dichiarazioni dei viaggiatori riguardo alla sostenibilità e le loro effettive scelte di viaggio ed evidenzia come, di fatto, una parte ancora minima di persone scelta prodotti e servizi sulla base del loro indice di sostenibilità. Al contrario, il prezzo rimane il fattore di scelta principale.

Cosa dice il report del WTTC

L’indagine ha coinvolto oltre 10mila partecipanti a livello globale classificando i viaggiatori in sei segmenti distinti, che spaziano dagli “hopeful worriers” (i “preoccupati speranzosi”) ai “climate change agnostics” (gli “agnostici del cambiamento climatico”), ognuno dei quali presenta comportamenti e priorità differenti nell’adottare scelte sostenibili.

I dati rivelano, dunque, che costo e qualità rimangono le priorità principali di chi viaggia, superando le considerazioni sulla sostenibilità. In tutti i segmenti di consumatori, oltre il 50% indica il costo come il fattore più influente nelle decisioni di acquisto, mentre circa il 30% dà priorità alla qualità. Al contrario, la sostenibilità è un fattore primario solo per una piccola minoranza, variando dall’11% al 7%, anche tra i gruppi più attenti all’ambiente.

La scarsa informazione

È interessante notare come un ostacolo sia rappresentato dalla scarsa visibilità delle informazioni sulla sostenibilità: oltre il 10% degli intervistati ha riferito di non essere mai stato esposto a messaggi o informazioni sulla sostenibilità dei viaggi attraverso alcun canale, inclusi media tradizionali, piattaforme social o iniziative comunitarie.

I consigli agli operatori

Il rapporto del WTTC offre anche alcune raccomandazioni per aiutare gli operatori a colmare il divario tra l’attenzione dei viaggiatori al tema della sostenibilità e le loro effettive scelte di acquisto. Ad esempio, il rapporto suggerisce di evidenziare i benefici economici e personali per i viaggiatori che possono derivare dall’acquisto di un viaggio a minor impatto, di garantire che le opzioni ecologiche siano semplici e convenienti da scegliere e di introdurre programmi che premino i clienti virtuosi. E, ancora, progettare opzioni sostenibili come scelta predefinita per facilitare il processo decisionale e migliorare l’esperienza complessiva. Infine, puntare su un marketing “su misura”, che si rivolga direttamente ai valori e alle esigenze dei singoli consumatori.

 

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