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“Sommerfrische” in agriturismo

Di Massimiliano Sarti, 31 Luglio 2009

Oltre un secolo fa si chiamava Sommerfrische ed era un modo per bolzanini, meranesi e brissinesi di sfuggire alla calura estiva cercando refrigerio in montagna. Oggi, invece, è semplicemente la declinazione altoatesina della vacanza in agriturismo, che in provincia di Bolzano significa soggiornare nelle caratteristiche aziende agricole locali conosciute con il nome di masi. Ed è proprio per promuovere la loro offerta ricettiva che una decina di anni fa è sorta l’associazione Gallo Rosso, grazie all’iniziativa della Südtiroler bauernbund, ossia dell’Unione agricoltori e coltivatori diretti sudtirolesi, di cui è diretta emanazione. «Quando siamo nati», spiega il direttore marketing Hans Kienzl, «la situazione era paradossale. L’industria dei viaggi e dell’ospitalità altoatesina era infatti già molto florida, ma di promuovere l’offerta agrituristica non si occupava nessuno: né la Südtiroler bauernbund, né tantomeno l’ufficio turistico provinciale. L’Unione agricoltori e coltivatori diretti ha perciò deciso di dare il via a un’associazione che colmasse questa lacuna e che garantisse anche il controllo e il miglioramento della qualità del prodotto. E i risultati non si sono fatti attendere».
Nel giro di una decade, infatti, secondo i dati forniti dallo stesso Gallo Rosso, gli arrivi sarebbero aumentati di ben il 133,7% e i pernottamenti del 119,1%, mentre il numero di letti disponibili nello stesso periodo sarebbe cresciuto solo del 39,1%. «Merito del nostro brand», specifica Kienzl, «che è ormai riconosciuto quale garanzia di qualità per i turisti. Tanto che persino gli altoatesini di città stanno cominciando a tornare a fare le Sommerfrische in montagna, che prima avevano abbandonato a favore di destinazioni più lontane e attraenti».
Oltre ai bolzanini, ai meranesi e ai brissinesi, che frequentano questi agriturismi d’altura soprattutto a giugno e a luglio, a ricercare i soggiorni nei masi sono così oggi soprattutto le famiglie italiane e tedesche, ma anche olandesi e belghe, «che desiderano dare un senso alla propria vacanza», come racconta lo stesso Kienzl. «I nostri ospiti medi sono infatti le coppie con bambini, dotate di istruzione medio-alta e di una buona capacità di spesa. Si tratta di persone che desiderano fare delle esperienze a contatto con la natura, conoscere la vera cultura delle nostre terre, nonché far toccare con mano ai propri figli cosa significhi vivere in campagna e far comprendere loro da dove provengano realmente alcuni prodotti del supermercato, come il vino o il latte».
L’azione del Gallo Rosso si svolge principalmente in due direzioni: alla promozione dei masi è dedicato il sito web e alcuni cataloghi cartacei, tra cui il bilingue (italiano e tedesco) «Agriturismo – le vacanze diverse», stampato in ben 90 mila copie ogni anno; il miglioramento della qualità dei servizi è invece perseguito tramite un’intensa attività di formazione rivolta a tutti i gestori. «È, quest’ultimo, un aspetto che curiamo in maniera meticolosa, perché rappresenta il reale valore aggiunto della nostra offerta. Il nostro motto è “venire come ospite e partire come amico”: uno slogan dotato di contenuti reali, se è vero che la percentuale media dei repeater per le nostre strutture è pari a circa il 52%. Un dato davvero straordinario se si pensa che i nostri agriturismi, secondo quanto stabilisce la normativa della provincia autonoma di Bolzano, non possono avere un’offerta superiore alle sei camere o ai quattro appartamenti ciascuno. L’importanza del rapporto personale cliente-gestore è un principio talmente importante che il nostro sito non è neppure dotato di un sistema di booking on-line. Preferiamo che i nostri ospiti, quando intendono prenotare, interagiscano fin dal principio con i proprietari dei masi, senza alcuna forma d’intermediazione».
Tra gli aspetti da migliorare e sui cui il Gallo Rosso intende lavorare intensamente nel prossimo futuro c’è, infine, l’individuazione delle migliori strategie per destagionalizzare ulteriormente l’offerta. «Fino a 30 anni fa», conclude Kienzl, «nessuno faceva agriturismo d’inverno. Oggi la situazione è profondamente mutata e ben il 30% dei ricavi complessivi derivanti dall’ospitalità nei masi viene registrata proprio nei mesi più freddi. In particolare, a dicembre, sono molti i viaggiatori che approfittano della nostra offerta ricettiva per visitare i numerosi mercati natalizi dell’Alto Adige. A novembre e a gennaio-febbraio, però, molti masi rimangono chiusi e c’è perciò ancora ampio margine di miglioramento. Non possiamo poi ignorare che ancora un numero eccessivo di gestori non conosce sufficientemente bene le lingue, soprattutto l’italiano e l’inglese, e che nonostante la qualità dei prodotti, a volte il confezionamento sia ancora carente. Ma sono tutti aspetti sui cui abbiamo intenzione di intervenire per rendere l’offerta dei masi sudtirolesi sempre più appetibile».

Un po’ di numeri

Gli agriturismi censiti ufficialmente in Alto Adige sono passati dai 1.114 del 1993 ai 2.604 di oggi. Di questi, il 66,8% offre appartamenti, il 14,7% camere e il restante 18,5% sia stanze in affitto sia appartamenti. Il numero di letti complessivi era di 15.067 nel 1999. Oggi sono 20.965. Ma sono soprattutto arrivi e pernottamenti a essere cresciuti esponenzialmente negli ultimi dieci anni, passando rispettivamente da 108.535 e 797.688 a 253.699 e 1.747.627.
L’offerta del Gallo Rosso, infine, si divide in tre tipologie di prodotto differenti: i masi con alloggio, il cui numero oggi raggiunge le 1.350 unità, le osterie agricole (34) e le aziende agricole con prodotti di qualità in vendita (45).

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