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Slalom tra le cucine dell’Alta Badia

Di Diana Guglielmini, 15 Marzo 2002

Tra le località montane italiane è la località ladina a presentare il più alto concentrato di ristoranti gourmet. Da quest’anno si arricchisce di un’ulteriore stella Michelin. L’Alta Badia, conosciuta per le piste da sci e per le attrezzature sportive all’avanguardia, da qualche anno può vantare, grazie alla passione degli chef e all’ambizione di alcuni giovani ristoratori, un panorama gastronomico di altissimo livello, con alcuni ambienti blasonati dalle autorevoli guide gastronomiche quali la guida rossa Michelin, Gambero Rosso, guida dell’Espresso e Veronelli. È S. Cassiano a detenere il primato assoluto: il piccolo paese nel comune di Badia con poco più di 700 abitanti propone due ristoranti con stella Michelin. Trattasi del St. Hubertus presso il Relais & Chateaux hotel Rosa Alpina, regno incontrastato di Norbert Niederkofler (stella Michelin per il terzo anno consecutivo), lo chef che sta scalando le vette anche nelle altre guide. Poco distante si trova il ristorante di Stefan Wieser La Siriola, dove opera Corrado Fasolato. Un team affiatato già da anni, che propone una cucina innovativa e creativa, ottenendo la stella sulla guida 2002. E nelle immediate vicinanze si riscontrano le altre punte di diamante dell’alta ristorazione: Ciastel Colz di La Villa, un maniero cinquecentesco, new entry guida dell’Espresso 2001; la Stüa de Michil di Michil Costa del Romantikhotel La Perla di Corvara, in forte ascesa su Gambero Rosso, e la Stria di Colfosco. A coronare l’offerta delle cucine top alcune fornite cantine, che vantano un migliaio di etichette fra vini e distillati, una spiccata cultura dei sigari cubani e un’ottima collaborazione con i grandi nomi dell’enogastronomia internazionale.

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