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S’involano per altri lidi

Di Antonio Marinaro, 3 Settembre 2004

Non poteva essere diverso dall’andamento stagionale ovvero all’insegna dell’incertezza, il clima alla recente Fiera Rda di Colonia, classico appuntamento annuale, riservato alle organizzatori di viaggio in bus dei paesi di lingua tedesca che entrano in contatto con il mercato delle destinazioni di vacanza, una kermesse relativamente attendibile per comprendere i flussi generali del mercato nel 2005.
Molte e prevalentemente concordi le voci prevedono il 2005 come una copia del 2004, se l’effetto euro, la concorrenza smodata di tutti i bacini del Mediterraneo, oltre a un prodotto in molti casi obsoleto, non saranno contrastati con decisi quanto improcrastinabili interventi di riqualifica strutturale, di marketing e di pricing.
Nessun allarme rosso, almeno in apparenza, anche un dato sembra confermato: i teutonici si stanno disamorando del Bel paese, volano a prezzi irrisori verso mete dal sole sicuro e con servizi considerati comunque adeguati, declinando le vantaggiose offerte dei trasporti su gomma che denunciano un calo molto vistoso, tanto da aver, già nel corso del 2004, cancellato più di una programmazione back to back.
Non è certo una novità: in particolare, sono i costi supplettivi a deviare molti flussi, sono le spese accessorie ed estemporanee che in troppi casi, riportati con forte eco dai media nazionali europei, allarmano e fanno propendere per altri lidi buona parte dei turisti di lingua tedesca.
In questo scenario non mancano le azioni a sostegno degli operatori, come ad esempio in Emilia Romagna dove la Regione finanzia con cifre fino a 2.100 euro operatori bus che programmino almeno 5 soggiorni di almeno 5 notti, con un minimo di 35 partecipanti. Niente di veramente innovativo, ma le istituzioni locali continuano a lamentarsi del governo che taglia e taglia e taglia… C’è anche chi ha un’altra spiegazione. . Nel corso di una fiera che fa segnare il passo all’entusiasmo turistico dei bus operator, sia clienti sia aziende ricettive non risparmiano critiche ai “carrozzoni promozionali” che molte Regioni, in assenza di un Enit consistente e concreto, mantengono a costi decisamente alti, rispetto ai risultati.
Sempre gli operatori, infatti, suggeriscono che ogni soggetto dovrebbe fare il proprio lavoro, il privato vendere e il pubblico sostenere immagine e presenza sui mercati, con partecipazioni attive e organizzate alle fiere e in ogni momento di promo-commercializzazione. In attesa che questo sogno si avveri in tutta la Penisola, andiamo avanti battendoci per farci preferire, offrendo sempre di più e abbassando costantemente le tariffe. Certo non è una linea generale, non mancano ottimi esempi di tenuta del prezzo e quindi di qualità, ma in linea generale alla Fiera di Colonia, punto di incontro del turismo medio, le richieste degli operatori erano all’unisono: mantenere le tariffe 2004, anzi, meglio abbassarle, oppure avviare i famosi 7=6 o 14=12 nel migliore dei casi. Ai lettori il tragico calcolo matematico.

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