Cambiare, innovare, sperimentare. Parole dal suono affascinante, concetti con i quali non si può che concordare da un punto di vista squisitamente dialettico. Ma quanto siamo disposti a metterci in gioco per trovare una nuova strada? Quanto siamo disposti a rischiare delle nostre certezze per individuare un sentiero di business che non sia già stato battuto, abbandonando così certezze e tranquillità?
Pochi giorni fa ero a pranzo con il direttore di un importante albergo e si discuteva di quanto questo duro periodo abbia cambiato le regole del gioco. Si parlava del fatto che probabilmente alcuni degli approcci che fino a ieri garantivano buoni risultati economici oggi debbano cambiare. Questo perché le difficoltà, quando sono davvero aspre, non si limitano a bloccare i nostri fatturati, ma mutano il sistema che conosciamo e di conseguenza ci impongono di mutare anche una parte del nostro modo di concepire gli affari, anche se non è la strada più semplice.
Questo discorso ovviamente riguarda tutti, anche noi. La mission editoriale di Job in Tourism è quella di fornire informazioni utili al lavoro dei professionisti del turismo, attraverso ricerche di personale qualificato e grazie alle notizie, siano esse sulla carta di questo giornale, on-line o attraverso i convegni. Al Web in Tourism abbiamo deciso di portare una nuova impostazione, tanto affascinante quanto rischiosa da un punto di vista organizzativo: il relatore nel centro della sala, letteralmente circondato dal pubblico presente.
Un esperimento per rendere il convegno partecipativo; un format che, mettendo al centro il relatore, ponesse in risalto il nostro pubblico. È risaputo quanto il mondo della convegnistica abbia le sue logiche e le sue formule consolidate, ma puntando su una novità abbiamo voluto dar nuova vita a un momento di formazione: relatori di spessore, un impegno più intenso da parte di chi ha lavorato a questo evento, una regia video a supporto e un’intensa attività di moderazione hanno consentito di creare qualcosa di nuovo, dando continuità alla nostra mission editoriale.
Se dovessi parafrasare il brillante e divertente astrologo del settimanale Internazionale direi: «Un compito per tutti, lasciate che il vostro lato creativo affiori e di tanto in tanto lanciatevi in un’azione che agli occhi dei più sembrerà folle, ma che vi aprirà una nuova ed eccitante strada».
Si può ancora guardare indietro?
Di Emilio De Risi, 4 Giugno 2010
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