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Sempre sulla cresta dell’onda

Forte Village: il segreto per mantenere livelli d'eccellenza? Rinnovarsi costantemente

Forte Village: il segreto per mantenere livelli d'eccellenza? Rinnovarsi costantemente

Di Massimiliano Sarti, 16 Luglio 2015

Un investimento da 30 milioni di euro in due anni per rimanere sempre sulla cresta dell’onda. Perché il segreto per continuare a essere un passo avanti rispetto ai competitor è quello di rinnovarsi ogni volta, costruendo un prodotto in costante divenire. Parola dell’amministratore delegato e managing director del Forte Village Resort, Lorenzo Giannuzzi: «Metà dei lavori li abbiamo già completati e hanno riguardato tutte le camere e gli spazi comuni, nonché la realizzazione di nuove boutique e il rinnovamento completo dell’area bambini», racconta il manager italiano da oltre due decadi alla guida del celebre complesso sardo con otto alberghi e 21 ristoranti diretti da più di 80 chef di cui cinque stellati. «D’altronde se si mira a consolidare una leadership, che non esiterei a definire mondiale, non si può agire altrimenti. Anche perché i sistemi di comunicazione contemporanei sono talmente veloci, da far sì che qualsiasi idea originale sia replicabile in pochi istanti persino dall’altro capo del globo».
Il successo della formula Forte Village è peraltro testimoniata anche dai frequenti cambi di proprietà che la struttura ha sperimentato nel tempo. «In più di 20 anni che sono qui, siamo passati di mano ben otto volte», rivela ancora Giannuzzi. Un elemento di instabilità, che però, nel caso del resort sardo, si trasforma in un sintomo di ottima salute e in uno stimolo a fare sempre meglio: «A differenza di certe altre realtà dell’hôtellerie, noi non abbiamo mai trovato il magnate d’industria così innamorato della struttura da mettere in secondo piano l’andamento economico dell’attività. Il nostro complesso è stato acquisito ogni volta da investitori premium molto attenti al ritorno sull’investimento. E ciò è stato possibile solo perché siamo un’azienda sana, costantemente in grado di autofinanziarsi e di produrre utili».
In tanti anni, la struttura si è dovuta peraltro adeguare anche alle evoluzioni del mercato che, soprattutto nel segmento lusso, ha visto la domanda spostarsi progressivamente verso un prodotto meno vistoso ma più ricco di contenuti esperienziali, in un contesto di diffuso “understatement”. Una tendenza, quest’ultima, che non è frutto solamente di una mutata sensibilità, conseguenza della recente crisi economica globale, ma più in generale di una regola comune alla maggior parte delle curve di domanda riferibili ai prodotti uplevel: «Chi si affaccia per la prima volta a questo mondo», riprende Giannuzzi, «è normale che subito ricerchi articoli e servizi particolarmente appariscenti. All’inizio la necessità è soprattutto quella di ostentare lo status appena acquisito. Poi però è altrettanto inevitabile che il contatto con gli ambienti globali porti a un mutamento del gusto, il quale si allinea progressivamente al linguaggio universale di quella comunità internazionale del lusso oggi meno attenta alle apparenze, ma più sensibile alla vera autenticità dei prodotti. Un esempio classico: fino a 15 anni fa, soprattutto gli ospiti provenienti dall’Est Europa tendevano a scegliere il vino a tavola basandosi esclusivamente sul prezzo; più la bottiglia era costosa, più veniva apprezzata, indipendentemente da qualsiasi altra considerazione. Oggi invece tutti ormai conoscono le basi dell’abbinamento cibo-vino e la decisione è quindi molto più ponderata e attenta rispetto a prima. E il medesimo discorso vale per gli arredamenti, che si fanno sempre meno vistosi e barocchi».
Da questo punto di vista, d’altronde, il Forte Village è da tempo uno dei pionieri della nuova esigenza di “understatement”: «Il nostro stile, quello delle nostre camere, è sempre stato autenticamente sardo e più in generale mediterraneo. I nostri spazi sono tutti caratterizzati da una decisa presenza di materiali e tessuti locali, rivisitati in chiave di design. In pratica, la regola del lusso del Forte Village si basa sulla sofisticazione della tradizione, in una tensione costante a impreziosire quello che offre la destinazione».
Certo, non è facile assicurare un prodotto di eccellenza in una struttura tanto vasta, «ma se uno riesce a coniugare l’attenzione al dettaglio e il livello di personalizzazione di un boutique hotel con l’ampia gamma di offerta di un resort, arriva a ottenere il meglio dei due mondi», prosegue Giannuzzi. «Non solo: il lusso in una struttura balneare assume caratteri piuttosto complessi, perché servono molti più servizi rispetto a quelli di un hotel di città, dove normalmente i clienti non risiedono tanto a lungo. I nostri ospiti invece devono essere seguiti dal mattino alla sera in tutte le loro attività, garantendo sempre il medesimo livello qualitativo. E per riuscirci, occorre essere attenti davvero a ogni dettaglio, anche quelli apparentemente più insignificanti».
Ecco quindi il motivo della presenza, al Forte Village, di un team controllo qualità che costantemente gira il resort per condurre interviste utili a capire il grado di soddisfazione degli ospiti e a individuare eventuali piccole criticità da sistemare. «Ma tutto il nostro sistema di monitoraggio è particolarmente articolato e si basa su una strategia di relazione specificamente pensata per stimolare i feedback e così garantire la massima qualità».
A ciò va poi naturalmente aggiunta una serie importante di servizi esclusivi, anch’essi ogni anno arricchiti da nuove proposte originali e innovative. Tra le novità dell’estate 2015 si conta per esempio il nuovo menu creato dallo stellato, Alfons Schuhbeck, realizzato in sintonia con i programmi detox della spa talassoterapica del resort. Già chef ambasciatore per la Germania a Expo 2015, Schuhbeck mira in particolare a dimostrare come l’uso di erbe e spezie possa contribuire a migliorare il benessere delle persone a 360 gradi. Ma c’è anche un nuovo centro medico guidato da un vero luminare di medicina sportiva come Pier Francesco Parra, che vanta, tra i propri pazienti, atleti del calibro dei due freschissimi vincitori di Wimbledon, Novak Djokovic e Serena Williams. Specialista in laser chirurgia, Parra è l’inventore di un metodo terapeutico che permette di recuperare dalle lesioni tendinee e muscolari in tempi record, spesso evitando l’intervento chirurgico. «Il professore è rimasto affascinato dalle nostre cure talassoterapiche», rivela Giannuzzi. «Tanto da sviluppare una nuova terapia, in grado di combinare i benefici dell’acqua con quelli del suo sistema laser, per combattere il mal di schiena. E siamo talmente certi dell’efficacia di tale nuovo trattamento, che stiamo pensando addirittura di lanciare una campagna “soddisfatti o rimborsati” ad hoc».,
Non può quindi davvero stupire se numerosi personaggi del jetset internazionale scelgono questo angolo di Sardegna per le proprie vacanze al mare. Non si pensi però di trovare qui lo stesso chiasso mediatico che si sperimenta in Costa Smeralda: la privacy al Forte Village è una regola imprescindibile. «Noi potremmo anche apparire su tutti i magazine di gossip», conclude infatti Giannuzzi. «Ma non si vedrà mai una foto a tutta pagina dei nostri ambienti. Chi viene da noi non cerca i riflettori, bensì l’autenticità di un’accoglienza sincera».

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