«In un quartiere commerciale non molto distante dalla Piazza Rossa, a Mosca, campeggiano i colorati brand dei principali marchi del made in Italy. Tra di essi, solo per fare qualche esempio, spiccano i nomi di Lamborghini, Maserati o Valentino». Sono parole di Santo Alba, general manager del Milan Marriott hotel, che in Russia si è recentemente recato, insieme a una delegazione di altri rappresentanti italiani del suo gruppo alberghiero, per promuovere il nostro paese e gli hotel della propria catena a Mosca e a San Pietroburgo.
«I russi sono particolarmente attratti dall’Italia», prosegue Alba. «Oltre al mare e al sole, che come sempre spiccano tra le caratteristiche più amate della penisola, l’Italia è apprezzata anche per le proprie destinazioni invernali e termali, nonché, soprattutto, per la cultura, l’enogastronomia e la moda. Proprio l’elevata concentrazione di boutique italiane nel centro di Mosca è lì a dimostrare il fascino esercitato dal nostro stile sul vasto paese euro-asiatico. Un’attrazione ulteriormente confermata dell’elevato numero di presenze russe nel nostro hotel in occasione delle principali fiere milanesi dedicate ai prodotti del design italiano. È un dato incoraggiante perché la Russia è sicuramente una delle nazioni turistiche emergenti degli ultimi dieci anni. Molti dei suoi turisti, inoltre, sono viaggiatori dotati di budget medio alto. Le sedi diplomatiche russe in Italia, infatti, hanno rilasciato nel corso del 2007 circa 400 mila visti: tra coloro che ne hanno beneficiato, l’80% si è recato in strutture a 4 o 5 stelle. Per quanto riguarda il nostro albergo, in particolare, il paese euro-asiatico rappresenta il quinto mercato dopo l’Italia, gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Germania. Sono però convinto che sia destinato, nel breve volgere di un paio d’anni, a raggiungere la terza posizione, scavalcando, in questa speciale classifica, le altre due nazioni europee. Basti pensare che nelle due strutture della nostra proprietà Russotti finance situate presso i Giardini di Naxos, in Sicilia, la Russia è diventata ormai il primo bacino di provenienza degli arrivi, avendo ormai sopravanzato persino la Germania, tradizionale mercato di riferimento per i nostri hotel siciliani».
Un risultato frutto anche di un progetto di promozione che i Marriott e gli altri alberghi italiani di proprietà del gruppo Russotti finance stanno portando avanti pazientemente ormai da due anni e che, peraltro, è destinato a proseguire ancora nel futuro. «Per me, in particolare, questa era la quarta volta che mi recavo in Russia», specifica Alba. «In questa occasione, in particolare, la nostra idea era quella di realizzare un’operazione commerciale un po’ originale. Così abbiamo pensato di portare con noi il nostro executive chef del Milan Marriott, Claudio Sfiller, a cui abbiamo affidato il compito di preparare due cene dai sapori italiani: gli operatori, gli agenti di viaggio e i giornalisti presenti agli eventi di Mosca e San Pietroburgo hanno così potuto letteralmente assaggiare una parte della nostra offerta. Certo, l’organizzazione ha comportato un lavoro di preparazione particolarmente lungo e accurato. Per i menu delle cene, per esempio, ho dovuto accordarmi con i miei colleghi dei Marriott russi sede delle nostre presentazioni. Era importante, infatti, sincerarsi che tutti gli ingredienti fossero disponibili. Per quanto riguarda, invece, l’aspetto enologico mi sono affidato direttamente alla casa vinicola Cusumano di Partinico (Pa), con cui peraltro collaboriamo già da tempo in occasione delle nostre serate a tema dedicate ai vini italiani».
Uno sforzo ingente, dunque: ma con quali risultati? «Direi che è stata proprio una trasferta proficua: tra giornalisti e operatori abbiamo incontrato complessivamente circa 200 persone. Con i tour operator, in particolare, abbiamo cominciato a stringere qualche accordo di massima, ma la maggior parte dei contratti definitivi, soprattutto per le nostre strutture a spiccata vocazione leisure, saranno stipulati nel nostro prossimo viaggio di settembre, in modo da poter inserire le nostre proposte nei cataloghi estivi del 2008. L’intermediazione è però un comparto molto importante anche per gli alberghi più orientati al business travel, proprio come il Milan Marriott. Sono numerosi, infatti, i viaggiatori d’affari che preferiscono far sbrigare alle agenzie di viaggio o ai tour operator di fiducia le pratiche burocratiche relative all’ottenimento del visto».
Promuoversi sul mercato russo significa, però, anche adattare la propria offerta alle necessità di una nuova tipologia di clientela. «È vero», conclude Alba. «Anche se, a onor del vero, le esigenze, soprattutto della clientela business, si rivelano ormai simili in tutto il mondo. Rimane però ancora aperta la questione della lingua. Sono, infatti, ancora relativamente pochi i russi che parlano l’inglese. Occorre perciò dotarsi di personale che sia in grado di comprenderne la lingua. È anche per questo motivo che nel nostro hotel abbiamo inserito una cameriera ai piani di origine russa e che proprio in questi mesi stiamo formando una receptionist moldava. Infine, abbiamo anche dato il via a un’importante collaborazione con una scuola alberghiera di San Pietroburgo: l’accordo ci consentirà, a partire dal prossimo mese di giugno, di accogliere in stage alcuni dei loro studenti».
Russia, la nuova frontiera
Di Massimiliano Sarti, 9 Maggio 2008
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