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Room Mate Hotels: obiettivo Italia

La catena alberghiera ha chiuso il 2023 con risultati positivi, anche in Italia, dove punta ad aggiungere al portfolio fino a cinque nuove strutture entro la fine dell’anno

La catena alberghiera ha chiuso il 2023 con risultati positivi, anche in Italia, dove punta ad aggiungere al

Di Job in Tourism, 7 Maggio 2024

Una corposa operazione di rebranding, che porta con sé il lancio di un secondo marchio, e un piano di espansione a livello europeo che interesserà sempre più da vicino anche l’Italia: sono le novità annunciate nei giorni scorsi da Room Mate Hotels, che raccontiamo in questo articolo dall’ultimo numero del magazine di “Job in Tourism” (sfogliabile a questo link).

Il gruppo alberghiero spagnolo nato nel 2005 – che dallo scorso anno fa capo al fondo statunitense Angelo Gordon e alla società di gestione americana Westmont Hospitality – ha dichiarato di guardare con grande interesse alle destinazioni chiave del turismo italiano nelle quali già opera, tanto che il suo presidente e fondatore, Kike Sarasola, si è trasferito in Italia da qualche mese in cerca di nuove opportunità di business.

Il nuovo brand Room Mate Collection

Non è un caso, dunque, che proprio un hotel italiano del gruppo, il Giulia di Milano, sarà insieme al Gerard di Barcellona il primo a entrare a far parte di Room Mate Collection, il nuovo marchio della catena per hotel 4 stelle Plus pensato per i clienti che chiedono “un lusso tranquillo, lontano da eccessi o ostentazioni”, ha spiegato Sarasola. Ovvero, hotel con meno di 80 camere interpreti della filosofia Room Mate, ma con un arredamento più sereno ed elegante e un’attenzione al cliente più personalizzata “senza perdere le altre qualità di punta come la posizione in centro città o la tranquillità di essere a casa, caratteristiche che hanno contraddistinto Room Mate nel corso della sua storia”.

Le acquisizioni per questo secondo brand sono al centro dei piani di sviluppo della compagnia, che “sta studiando tutte le operazioni che le si presentano in centro città – sia sotto forma di acquisto, che di affitto o di gestione – ed è impegnata in trattative per incorporare nuove unità alla fine del 2024 o all’inizio del 2025 nel Regno Unito (Londra), in Francia (Parigi), in Italia (Sicilia, Roma e Milano) e in Germania (Berlino, Amburgo e Monaco), con l’obiettivo di crescere soprattutto in Europa”. Una crescita sostenuta da Angelo Gordon e Westmont Hospitality, ma anche da altri fondi americani, europei e del Medio Oriente che si sono uniti all’operazione. Room Mate Collection – ha sottolineato ancora Sarasola – è la risposta alla domanda dei clienti di Room Mate che “rappresenta un ‘level up’ in termini di disruption e attenzione al nostro standard di lusso già accessibile”.

Il rebranding del marchio principale

Per quanto riguarda il marchio principale, la fase di rebranding sarà accompagnata da nuove unità che si aggiungeranno entro la fine dell’anno, così come da ristrutturazioni in quelle attuali, da ulteriori nuovi servizi all’ospite e da miglioramenti tecnologici in modo che “il pre, il durante e il post viaggio del nostro cliente sia sempre un’esperienza unica”.

Il mercato italiano

E l’Italia? Il nostro Paese è una delle destinazioni nelle quali lo scorso anno Room Mate Hotels ha registrato le performance migliori, con una crescita dell’ADR rispetto al 2022 del 21% a Milano, del 28% a Roma e di quasi il 40% a Firenze. A guidare l’occupazione nelle strutture italiane gli Stati Uniti, con il 23% di fatturato sul totale dei ricavi, seguiti dai cliente del Medio Oriente (10%), dall’Italia e dal Regno Unito, entrambi con il 5% – con un interessante ritorno degli ospiti cinesi evidenziato a partire da quest’anno in tutte le destinazioni in cui opera la compagnia, non solamente in Italia.

L’obiettivo di Room Mate – spiega l’azienda – è quello di continuare a crescere in tutta Europa (ha appena inaugurato il Lime Tree a Londra, 26 camere), ma mantiene il focus sull’Italia, Paese in cui Sarasola si è trasferito per espandere il business. Qui la catena ha aperto lo scorso dicembre Palazzo dei Fiori a Venezia, con 16 appartamenti, e tra pochi mesi inaugurerà Capo d’Africa a Roma, il futuro Room Mate Mía da 65 camere. “Stiamo aumentando la nostra presenza in Italia e, da qui alla fine dell’anno, con quello che abbiamo già in cantiere – conferma Sarasola – riusciremo ad aggiungere altri 3-5 hotel solo in questo Paese”.

Per approfondire: I numeri 2023, gli obiettivi 2024

Rome Mate Hotels ha chiuso l’anno passato con una crescita del 37% delle vendite e un fatturato normalizzato di 106,5 milioni di euro, che rappresenta un EBITDA operativo di 15,7 milioni di euro, con un margine sulle vendite vicino al 15%. I dati sono il risultato della crescita dell’occupazione e del prezzo medio (oltre il 17% rispetto al 2022) che la catena consoliderà nei prossimi mesi grazie al processo di rinnovamento parziale o totale dei suoi hotel. L’investimento previsto, tra il 2023-2025, è compreso tra i 10 e i 15 milioni di euro e interessa il rinnovamento dell’interior design e altre riforme strutturali, sia nell’hotel Luca che Isabella a Firenze, in procinto di terminare a fine aprile, che di Aitana ad Amsterdam, i cui lavori dovrebbero concludersi a fine luglio, e di Giulia a Milano e Capo d’Africa a Roma, che si sommano alla recente apertura dell’hotel Palazzo dei Fiori a Venezia. Le prospettive per il 2024 continuano a essere molto buone con una crescita un po’ più sostenuta. Room Mate Hotels ha, infatti, comunicato di aver già superato le vendite preventivate per il primo trimestre dell’anno di una percentuale compresa tra il 4% e il 5% rispetto alle previsioni e di oltre il 10% rispetto allo stesso periodo del 2023 e prevede di chiudere a circa 115 milioni di euro, con una crescita di circa il 10% rispetto allo scorso anno e un EBITDA di 19,4 milioni di euro (3,8 milioni in più rispetto al 2023). La catena conta attualmente 22 strutture, per un totale di 1700 camere, distribuite in 5 Paesi: 12 in Spagna (principalmente Madrid e Barcellona), 6 in Italia (Venezia, Firenze, Roma e Milano), 2 nei Paesi Bassi (Amsterdam e Rotterdam), 1 nel Regno Unito (Londra) e 1 in Turchia (Istanbul). L’obiettivo è crescere fino a 35 hotel nei prossimi 18 mesi raggiungendo quota 3.600 camere.

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