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Rome Cavalieri, 60 anni tra tradizione e innovazione

La strategia commerciale, gli obiettivi e le novità di prodotto dell’iconico hotel della Capitale che, dal più alto dei suoi colli, continua a presidiare il mercato dell’ospitalità romana di alta gamma

La strategia commerciale, gli obiettivi e le novità di prodotto dell’iconico hotel della Capitale che, dal

Di Silvia De Bernardin, 22 Marzo 2024

È uno dei più celebri hotel romani. Lo scorso anno il Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel ha festeggiato 60 anni di attività: una lunga storia di successo che, nel corso dei decenni, ha visto intrecciarsi ospitalità e alta gastronomia, arte e cinema, politica e architettura. Ma come si tiene il passo in un mercato come quello dell’hospitality di alta gamma romano, oggi sempre più competitivo, nel quale i grandi brand internazionali del lusso sembrano fare a gara per piantare ciascuno la propria bandierina?

Lo abbiamo chiesto, nell’intervista sull’ultimo numero del magazine di “Job in Tourism” (consultabile per intero a questo LINK), alla Commercial Director Valeria Licoccia. Una carriera iniziata proprio qui, con uno stage per rispondere al centralino, Licoccia da pochi mesi è a capo del team commerciale dell’hotel, e non ha dubbi sulla ricetta che al Rome Cavalieri pare funziona da ormai sei decenni: “Rimanere sempre aperti alle novità camminando saldi sulla tradizione”.

Lei ha costruito gran parte della sua carriera professionale proprio al Rome Cavalieri. Cosa è cambiato negli ultimi anni? Qual è la sfida principale oggi per chi si occupa di sales&marketing nel segmento luxury alberghiero?

Direi che è cambiato moltissimo il viaggiatore, che non si accontenta più di un semplice soggiorno in un luogo d’eccellenza con servizi ineccepibili: questo è dato per scontato in un hotel come il nostro. Per di più, la nostra clientela è spesso e volentieri molto abituata al lusso tradizionalmente intesto, non è quello che la stupisce o che rende memorabile un soggiorno. La strada che noi abbiamo scelto per distinguerci è offrire esperienze, personalizzate e personalizzabili, tutte di tipo diverso, legate non solo a quanto si trova in hotel, ma anche alla destinazione, alla gastronomia, all’arte e cultura, alla sostenibilità, all’artigianato locale, al benessere, alla moda. In questo modo, ogni ospite ha la possibilità di vivere sia l’hotel sia la destinazione a 360°, e di costruire un suo personale soggiorno indimenticabile – e non solo di soggiornare in una bella camera con ogni comfort o visitare attrazioni classiche. Un altro fattore fondamentale per distinguersi è il servizio, e qui entra in gioco la nostra forza più importante, le persone. La nostra missione è riuscire a dimostrare ogni giorno interesse autentico e genuino per il benessere e la soddisfazione degli ospiti. È una cosa, questa, che oggi il cliente sente molto: il prendersi cura, che spesso significa semplicemente saper ascoltare.

La tradizione di uno dei simboli dell’ospitalità della Capitale, l’offerta gastronomica di altissimo livello, gli eventi, l’apertura alla città: come si fa sintesi sul piano commerciale un’identità così sfaccettata come è quella del Rome Cavalieri?

Questa è una delle cose più belle del Rome Cavalieri: il fatto che concentri un’offerta così vasta e varia, tanto da essere un unicum nel panorama romano, e non solo. Sul piano commerciale tutto questo si tiene insieme imparando a comunicare nel modo giusto a seconda del cliente che abbiamo davanti. Siamo un’entità unica che parla molte “lingue” diverse – non solo da un punto di vista grammaticale – per riuscire ad accogliere e comprendere le necessità del cliente, che venga per lavoro, per vacanza, con la famiglia, in solitudine, per esplorare luoghi nuovi. Il Rome Cavalieri è un’istituzione qui a Roma: il desiderio è sicuramente quello di innovarci sempre, ma senza mai voltare le spalle alla tradizione. Per questo teniamo saldo il legame con le tradizioni locali, con le realtà artigiane della città e, in generale, con il territorio. Un esempio sono le partnership che costruiamo in occasione di grandi eventi, come è stato lo scorso anno per la Ryder Cup, per la quale siamo stati l’albergo ufficiale delle due squadre e degli sponsor e per la quale c’è stata una grandissima sinergia con la città. Ma non solo. Un altro esempio: abbiamo stretto un accordo con una clinica romana privata perché il turismo del benessere e della prevenzione, specialmente per alcuni mercati, è una proposta nuova sempre più apprezzata. Questo per dire che siamo sempre aperti alle novità pur camminando saldi sulla nostra tradizione.

Oggi Roma è protagonista assoluta, in Italia, dello sviluppo alberghiero di altissima gamma. Come si presidia, da hotel “storico”, il proprio posizionamento in un mercato sempre più competitivo?

In realtà, l’entrata di marchi alberghieri di lusso sulla scena capitolina contribuisce a dare maggiore prestigio alla città di Roma agli occhi dei viaggiatori di altissimo livello, per cui è cosa di cui siamo molto felici anche noi. Il Rome Cavalieri rimane un unicum: il fatto di avere sei ettari di parco ci fa uscire dalla “mischia”. L’hotel è forte di oltre sei decenni di storia e da subito si è posizionato come punto di riferimento per l’ospitalità di lusso internazionale, anche per la sua grande capacità di continuare a rinnovarsi: tutti aspetti che permettono di differenziarci molto bene sul mercato ancora oggi.

Anche a fronte di questa nuova competitività sulla destinazione, state guardando a mercati o target di clientela nuovi?

Per quanto riguarda i nostri mercati di riferimento, a Roma – non solamente da noi – continua a farla da padrone il Nord America, ma questa non è una novità. Negli ultimi periodi, con la pandemia alle spalle, vediamo tornare un grande interesse da parte di Paesi geograficamente lontani, come l’Australia, la Cina, l’India, il Sud America: un interesse che va incoraggiato, non solo con la nostra presenza su questi territori, ma anche cercando di sollecitare voli più frequenti, possibilmente diretti, che rendano più agevole raggiungere Roma.

E dal punto di vista del prodotto, invece, quali sono le novità del Rome Cavalieri?

Proprio in questo momento stiamo ristrutturando il nostro fiore all’occhiello, il Ristorante La Pergola, unico detentore a Roma delle prestigiose 3 Stelle Michelin – che peraltro mantiene dal 2005, un altro aspetto che fa del Rome Cavalieri un unicum. La riapertura è prevista per metà maggio: La Pergola si presenterà con un abito completamente nuovo, sempre classico ma allo stesso tempo molto contemporaneo. Un’altra bellissima novità di quest’anno è l’entrata in funzione di un co-generatore che ci aiuterà non solo a risparmiare sulla produzione di energia, ma anche ad avere un impatto positivo.

Prima accennava alle persone: oggi sembra essersi persa di vista la possibilità che l’hôtellerie ha sempre offerto di un iter di carriera strutturato e, insieme, lineare, come quello che ha compiuto lei qui, al Rome Cavalieri. Per un giovane che si affaccia ora al mondo alberghiero è ancora possibile compiere un percorso come il suo?

Io credo che non solo sia, ma debba essere possibile, ora più che mai. Credo che se vogliamo attirare e soprattutto trattenere nuovi talenti dobbiamo dare loro la possibilità di crescere e maturare con noi, sia nel caso in cui abbiano voglia di scoprire nuove realtà sia nel caso vogliano consolidarsi dove sono. Forse in questo caso il percorso sarà un po’ più lungo, perché è necessario aspettare che si presentino le opportunità, ma si può fare. Personalmente sono orgogliosa di lavorare per un’azienda che mi ha assunta per uno stage per rispondere al centralino e mi ha dato la possibilità di diventare oggi direttore commerciale. Rispetto al contesto attuale, credo che l’industria alberghiera possa andare a pescare talenti anche fuori dalle scuole alberghiere: in fondo, il nostro è un lavoro che si può costruire giorno dopo giorno. Se si escludono le professioni più operative nella ristorazione e nell’housekeeping, che necessitano di una formazione specifica, nei reparti “dietro le quinte” l’ospitalità contempla tante professionalità diverse rispetto alle quali si possono trovare talenti attingendo a bacini ben più ampi, con un unico vero requisito fondamentale: la conoscenza delle lingue.

Pochi giorni fa è stato l’8 marzo, si è parlato molto di donne e lavoro. Anche nell’ospitalità, come in molti altri settori, le donne sono tante, ma faticano a raggiungere posizioni di vertice. Perché?

Questo è un problema trasversale, che non riguarda solo il mondo dell’ospitalità. Onestamente penso che il problema vada affrontato in primis con politiche sociali che supportino le donne che lavorano. Si deve arrivare a un punto in cui non sia più necessario scegliere se fare carriera o avere una famiglia. Penso che lo scoglio più grande per raggiungere posizioni di vertice sia questo.

Per approfondire: Rome Cavalieri, 60 anni di ospitalità

Il Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel ha aperto le sue porte ai viaggiatori internazionali nel giugno 1963, facendo da apripista a un’ospitalità cosmopolita pensata per una clientela di alto livello. L’edificio, rispettando i criteri di contemporaneità dell’epoca, è un esempio di architettura modulare anni Sessanta, su un progetto firmato dall’archistar del momento Ugo Luccichenti. L’interior decoration fu affidata a un altro celebre progettista, Franco Albini, che realizzò un albergo lussuoso, rispettando al tempo stesso i canoni di linearità e minimalismo in voga in quel momento. Collocato sulla sommità della collina di Monte Mario, offre da decenni la più bella e suggestiva vista sulla Città Eterna. Pur mantenendo la struttura originaria, col tempo l’hotel si è arricchito di una collezione d’arte privata unica al mondo, di un ristorante – La Pergola, tutt’oggi unico 3 Stelle Michelin di Roma sotto la guida dello chef Heinz Beck – di una selezione di raffinate suite e di un centro congressuale tra i più avanzati in un hotel di lusso in Europa. Ha ospitato celebrità internazionali, capi di Stato, delegazioni ufficiali e summit riservatissimi. Teatro di importanti eventi mondiali, è stato scelto come quartier generale di manifestazioni sportive ed è assurto agli oneri del movie system facendo da location a numerosi film. A tutt’oggi, l’albergo è sinonimo di eccellenza dei servizi, bellezza degli spazi e altissima professionalità del team, all’avanguardia anche sul tema della sostenibilità, con il conseguimento dell’ambita certificazione Green Key, ottenuta per il quinto anno consecutivo.

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