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Rivedersi dopo un anno

Le Clefs d'Or: una scuola di pensiero in espansione

Le Clefs d'Or: una scuola di pensiero in espansione

Di Federico Barbarossa, 6 Aprile 2012

Tra una bufera e una forte nevicata, che hanno causato qualche ritardo degli aerei, tutti quanti siamo riusciti a rientrare a casa dal cinquantanovesimo congresso internazionale Uich di Londra. Una settimana trascorsa, come di consueto, all’insegna della formazione, della conoscenza e del rivedersi tutti insieme dopo circa un anno. Un’occasione che ci vede interagire, ormai, con oltre 43 nazioni sparse in tutto l’emisfero terrestre, con le quali ci si scambiano opinioni, culture, modi pensare e di operare. Motivo, questo, che ha indotto alcune tra le maggiori compagnie alberghiere al mondo a organizzare, per un intero pomeriggio, un incontro formativo con tutti i loro dipendenti presenti al congresso. Si è così creata una vera opportunità: quella di vedere, tutti insieme, come un concierge americano sia diverso da uno europeo o uno indiano da un altro asiatico; modi e maniere di fare accoglienza che si reggono su quella che è diventata una cultura rilevante in tutto il mondo: la filosofia delle Clefs d’Or.
Una scuola di pensiero in continua espansione, la nostra, capace di accogliere al proprio interno una media di una, due nazioni nuove all’anno. E tutto ciò nel segno dell´importanza e del prestigio del suo modo di offrire i servizi all’ospite di un albergo. Ed è proprio a partire da questa convinzione che un numero sempre crescente di brand alberghieri sta capendo l’importanza di avere un concierge les Clefs d’Or in casa: professionisti che abbracciano le regole e i dettami di questa grande associazione mondiale, la quale, con i suoi valori, è capace di rendere la nostra professione uno dei pilastri fondamentali dell’ospitalità alberghiera.
Venendo quindi al congresso, fra i vari punti discussi durante il meeting londinese, è stato sottolineato, in particolare, il merito dei direttori di zona: quelle persone che, più di ogni altra, rappresentano il vero punto d’incontro tra la base dell´associazione internazionale e l’esecutivo. A loro, infatti, è stato demandato il difficile compito di tenere sempre viva la comunicazione tra gli associati e il lavoro di ogni singola nazione, supervisionandone continuamente la crescita e lo sviluppo. Basta pensare alle dimensioni delle sette zone distribuite in tutto l’emisfero, dall´America all´Asia, dal Pacifico alle quattro aree in cui è suddivisa l´Europa, per capire quanto impegno richiedano gli spostamenti, per le verifiche e il confronto. Fra le zone, quella del Mediterraneo in particolare, di cui noi della Uipa facciamo parte, è sicuramente una delle più difficili da gestire: otto lingue differenti, culture, religioni e distanze così diverse tra loro, che riuscire a fare anche un solo meeting è davvero come vincere alla lotteria. Una volta, però, ci siamo riusciti: a Roma, grazie alla collaborazione dei colleghi della Romana e di una città così internazionale e, soprattutto, così centrale per ogni paese dell´area mediterranea come è la capitale italiana.
La nostra Uich, in ogni caso, è in continua crescita e, come sempre, c’è qualcuno che bussa alla porta: nuove nazioni hanno già fatto richiesta di entrare a far parte dell’associazione per condividere con noi questo percorso. Vengono dal continente asiatico, ma anche dal Mediterraneo, con Egitto, Giordania e Libano, nonché dall’Europa centro-meridionale, con i paesi dell’ex Jugoslavia che sono in attesa di verificare i loro standard per entrare a far parte della famiglia delle Clefs d’Or. Certo che, dopo 60 anni dalla loro nascita, si può proprio dire che le Chiavi d´Oro abbiano raggiunto ogni parte del globo. Così come forse pensava allora il nostro fondatore, il buon Ferdinand Gillet.

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