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“Ripartiamo dall’Italia”

Dal manifesto di associazioni e imprese al portale che raccoglie le proposte per rilanciare il turismo domestico: i riflettori sono tutti puntati sulle vacanze nel Belpaese, ecco come

Dal manifesto di associazioni e imprese al portale che raccoglie le proposte per rilanciare il turismo domest

Di Giorgio Bini, 28 Aprile 2020

Che estate sarà quella del 2020 per il turismo? In giorni di prolungamento del lockdown le ipotesi si rincorrono, come pure gli allarmi e le polemiche. Da un lato si legge di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che in un’intervista alla tedesca Bild am Sonntag consiglia di aspettare a prenotare le vacanze, e d’altronde da Bruxelles sembra essere arrivato l’invito agli Stati membri di Schenghen e agli associati a prolungare l’applicazione della restrizione dei viaggi non necessari dai Paesi terzi ancora fino al 15 maggio. Dall’altra però il ministro dei beni culturali e del turismo Dario Franceschini rassicura, spiegando che al dicastero sono allo studio misure per le strutture ricettive e incentivi al turismo interno. E nel decreto di aprile che il Governo dovrebbe varare prossimamente dovrebbe essere compreso anche il cosiddetto bonus per le vacanze in Italia, che è allo studio del Mibact: potrebbe avere la forma di un credito di imposta di cui usufruire nel 2021, di voucher o di un bonus cash da elargire alle famiglie (i rumors parlano di 300 euro).

Nel frattempo associazioni e aziende si muovono per rilanciare il turismo italiano. Tour operator, agenzie di viaggi e organizzatori di eventi si sono resi capofila della filiera lanciando un appello.
“Il turismo italiano rappresenta il 13% del Pil nazionale ed equivale a 232,2 miliardi di euro. E la situazione di crisi durerà presumibilmente per diversi mesi, con una prospettiva di ripresa lenta e lunga. Se tutte le imprese del settore non potranno accedere a un forte ed immediato sostegno, si rischia un crollo a catena, con pesantissimi impatti sull’economia, sull’occupazione diretta, sull’immenso indotto collegato e sul Paese”.
A lanciare l’allarme sono le associazioni Astoi Confindustria Viaggi (che rappresenta il 90% del tour operating in Italia), Fto (che raccoglie il mondo della distribuzione con network e agenzie indipendenti e altri segmenti) e diversi operatori del comparto. È nato così il Manifesto per il Turismo Italiano, con l’hashtag #ripartiamodallitalia.
L’adesione al Manifesto è aperta a tutte le sigle del settore e ai consumatori, che potranno aderire alla piattaforma su change.org e essere aggiornati sulle azioni in corso sul sito www.ripartiamodallitalia.it
Quali sono le richieste del settore? Si chiedono con urgenza al Governo l’adozione di alcune azioni forti per la sopravvivenza delle imprese e di tutti i lavoratori:
La costituzione di un Fondo straordinario di sostegno al mancato reddito per tutte le imprese del settore turismo organizzato mediante finanziamenti a tasso 0 e prestiti a fondo perduto proporzionalmente al fatturato di ogni singola azienda del settore.
Il prolungamento della cassa in deroga.
La creazione di Buoni Vacanza da utilizzare per l’imminente stagione estiva.

Le imprese
Ha deciso di investire già nella prossima stagione puntando sulla ripresa anche Portale Sardegna, che all’inizio di aprile ha annunciato lo smart dynamic packaging sulla sua piattaforma www.openvoucher.com (con la possibilità di prenotare pacchetti ed esperienze personalizzabili). E la società si fatta promotrice di un’altra iniziativa, il progetto Sardegna Isola Sicura, con la collaborazione e il contributo dei big player del turismo nella regione: si tratta di un protocollo da condividere, ideato per offrire ai viaggiatori un servizio pensato e strutturato appositamente per affrontare al meglio le loro vacanze estive sull’isola, best practice per ridurre al minimo le fonti di preoccupazione anche per la popolazione locale che subirebbe i rischi di un turismo disordinato. Dalla road map di tavoli di lavoro con gli operatori emergerà una strategia imprenditoriale coordinata. Alla base dell’iniziativa e come step iniziale di lavoro c’è uno studio di mercato realizzato su un campione di 2400 viaggiatori italiani, da cui si evince che la maggior parte degli italiani abbia la voglia e il desiderio di viaggiare, nonostante la situazione attuale. Il sondaggio sottolinea che soltanto il 7% degli intervistati prevede già ora di non partire per le vacanze estive, di cui la maggior parte (83%) per motivi collegati all’emergenza: il 59% crede che saranno ancora in vigore delle limitazioni agli spostamenti. Tra gli ottimisti sulla situazione futura, che prevedono quindi, con più o meno certezza di fare le vacanze, il 96% punta sul territorio italiano, e tra questi l’82% indica la Sardegna tra le destinazioni più probabili per la propria vacanza estiva.
Un dato è che per il 41% dei rispondenti le misure aggiuntive di sicurezza proposte (tra cui la riorganizzazione del servizio ristorazione, il distanziamento obbligatorio, la sanificazione costante di tutti gli ambienti e l’uso di DPI da parte del personale) li renderebbero ancora più propensi a scegliere la Sardegna.
Anche Quiiky, tour operator specializzato nei viaggi lgbt, ha deciso di ricalibrare le proposte per il prossimo futuro, con una serie di pacchetti di breve durata, anche weekend, e idee di prossimità territoriale per gli short-break.
Ed Evolution Travel vede qualche segnale incoraggiante dal mercato monitorando le reazioni alle campagne attualmente online, con circa il 70% delle richieste che riguardano il mare, in primis Sardegna e Sicilia – e il resto si spalma su montagna, camping al lago e città d’arte.

Image repair
Intanto è al lavoro anche il mondo accademico: gli studenti del Master in economia e gestione del turismo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, all’interno del modulo Professional Tourism English, stanno analizzando le caratteristiche linguistiche dei testi di promozione turistica e il cambiamento del linguaggio grazie ai social media. Partendo dalla situazione attuale, i ragazzi dovranno confrontarsi con la crisi del turismo in corso per lavorare sul cosiddetto ‘image repair’, ossia le azioni da mettere in campo per recuperare consenso e credibilità. Si è pensato di creare un progetto per rilanciare un albergo, una destinazione o una regione italiana dopo la crisi causata dal coronavirus. I progetti saranno anche a disposizione per la consultazione sul sito di Ciset e i principali risultati verranno presentati anche alla Regione Veneto come contributo per un rilancio del turismo.

#IorestoinItalia
In queste settimane è nato anche un portale, www.iorestoinitalia.org
#IorestoinItalia è un’iniziativa privata, aperta a tutti, di carattere non commerciale, specificano gli ideatori, nata per sostenere il turismo in Italia e chiamare a raccolta tutti gli imprenditori del turismo e del suo indotto nel tentativo di proporre una strategia comune di ripresa delle attività.
Obiettivo: favorire la ripartenza del turismo domestico ed incentivare gli italiani che normalmente vanno all’estero a rimanere quest’estate in Italia. E per farlo invita gli addetti ai lavori ma non solo ad avanzare proposte: tra quelle raccolte finora c’è per esempio l’idea di rendere detraibili le vacanze, di istituire un grande fondo straordinario per il turismo italiano, ma anche il focus su settori specifici come il golf o l’enogastronomia, il turismo lento e di prossimità.

La previsione
Secondo il Cerved Industry Forecast sull’impatto del covid-19 sui settori e sul territorio, ripreso dai promotori del Manifesto #ripartiamodallitalia, l’emergenza economica scatenata dalla pandemia durerà in uno scenario base fino a maggio, ma potrà protrarsi fino a fine anno in base alle previsioni più negative. In ogni caso, tra i dieci settori che avranno le performance peggiori quest’anno, ben sette sono in tutto o in parte ascrivibili al turismo: alberghi, agenzie di viaggio e tour operator, agenzie di eventi, strutture ricettive extra alberghiere, trasporti aerei, organizzazione di fiere e convegni, gestione aeroporti, autonoleggi. E tutto questo nella previsione più ottimistica dello studio realizzato perché quella più pessimistica arriva a stimare la perdita di oltre il 70% del fatturato con ripercussioni anche nel 2021.
“Queste previsioni si innestano su alcune storiche fragilità del settore. Il sistema del turismo in Italia è composto da migliaia di aziende di tutti i tipi e dimensioni, accomunate da grandi professionalità unanimemente riconosciute nel mondo. Tuttavia, il settore soffre da sempre di una estrema polverizzazione, una fragile struttura patrimoniale della maggior parte delle imprese e un accesso al credito limitato, con bassa marginalità ed alta rotazione finanziaria”.

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