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Rinasce il salotto di St Moritz

Di Floriana Lipparini, 14 Maggio 2004

Il primo compito di Hans Wiedemann, recentemente nominato direttore generale del Badrutt’s palace hotel di St. Moritz, sarà quello di riorganizzare l’hotel in vista della stagione estiva, insieme all’affiatata équipe di collaboratori.
Wiedemann giunge al prestigioso incarico dopo aver ricoperto per otto anni il ruolo di direttore generale dell’hotel e del casinò Montreaux palace Sa, di cui ha gestito con successo la ristrutturazione e la riorganizzazione.
Il Badrutt’s, storico “salotto” di St Moritz a lungo caratterizzato da una gestione familiare, dopo un periodo di crisi è stato risollevato ai massimi livelli dall’intervento di Rosewood Hotels, collection di pochi e selezionatissimi hotel extralusso nel mondo. L’interno dell’hotel è stato totalmente ristrutturato, sono state create alcune suite, il ristorante e il centro wellness. Per promuovere la nuova immagine dell’hotel notevoli investimenti sono stati decisi anche nel marketing, nella comunicazione e nelle pubbliche relazioni. Una strategia che ha prodotto ottimi risultati, rafforzando la posizione di Badrutt’s sul difficile mercato italiano, terzo per importanza.
Chiediamo a Wiedemann quali saranno le novità che intende apportare e quali i punti di forza che vuole accentuare. “Rosewood ha svolto un ottimo lavoro”, risponde, “e penso di proseguire in questa linea che si è dimostrata vincente, puntando a consolidare il livello molto alto raggiunto dall’hotel. La novità è che ora rinnoveremo anche l’esterno della struttura. Un punto di forza che intendo valorizzare nella mia gestione sarà sicuramente la cura della guest relation”.
Wiedemann può vantare un’ottima esperienza professionale. Dopo essersi diplomato all’Hotel management school di Losanna, del cui comitato “International advisory” oggi fa parte, oltre a essere delegato nazionale dell’European hotel management association e membro del comitato “Swiss deluxe hotels”, Wiedemann ha intrapreso una carriera internazionale nel settore dell’hôtellerie che lo ha condotto, dopo due anni di praticantato in Svizzera, a lavorare due anni in Cina e 13 in Australia. Il confronto con il management alberghiero di altri continenti può sicuramente offrire spunti di notevole interesse.
“Lo stile di gestione alberghiera è totalmente diverso da quello europeo. Si tratta di due situazioni molto differenti, con problemi differenti: da un lato la tranquillità dell’Australia con grandi spazi e pochi abitanti, e dall’altro, al contrario, la Cina con la sua incredibile densità di popolazione. Queste esperienze hanno profondamente cambiato la mia visione della gestione alberghiera, sono state molto formative e le ho vissute anche come una sorta di sfida molto stimolante. Quando negli ultimi anni, qui in Europa, ho ricevuto ospiti provenienti da quei paesi naturalmente sono riuscito a capirne perfettamente le esigenze, perché li conosco bene”, spiega Wiedemann.
Ora è pronto ad affrontare il nuovo incarico con entusiasmo, fiducioso anche in una lieve ripresa generale del settore turistico, nonostante i problemi che dopo l’11 settembre si sono creati rispetto alla minore presenza di turisti provenienti dagli Stati Uniti.

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