Rimini fieristica guarda al futuro

Il SIA, salone internazionale dell’attrezzatura alberghiera, ha avuto luogo a Rimini, nella nuova sede fieristica. Per chi era abituato al vecchio complesso, strutturato in due aree divise dalla strada, che obbligava ad utilizzare un sovrappasso, il nuovo polo appare un miraggio. Ampie vetrate, giochi d’acqua, struttura organizzata e la sera, il tutto riflette la luce proveniente dai padiglioni e dalle grandi colonne in vetro, posizionate all’ingresso, illuminate dall’interno in blu. E’ mancata la tradizionale presenza degli albergatori interessati all’ormai consolidato premio Hotel of the year; mi ha difatti meravigliato apprendere che quest’anno il premio non avrebbe avuto il tradizionale epilogo al sabato, con la proclamazione dei vincitori. Nel passato gli spazi dedicati alla manifestazione sono stati sempre molto affollati e vivi e trasmettevano un clima di elettricità all’ambiente. Erano anche il modo di attirare qualificati operatori alla fiera che, comunque, sbrigate le formalità della premiazione, erano presenti nei padiglioni. Non conosco le ragioni della soppressione di questa interessante manifestazione, mi auguro però sia una decisione temporanea. Un’altra piccola delusione quest’anno è derivata dal livello, nella generalità, non proprio elevatissimo dei convegni e dibattiti a margine del Sia; l’anno scorso le proposte, alcune a carattere internazionale, sono state di ben altro respiro. Sono comunque certo che le caratteristiche del nuovo polo fieristico, le tradizioni del Sia e la vocazione alla crescita dei riminesi, sapranno cogliere l’opportunità derivante dalla nuova struttura. Questa settimana, con la BTC a Firenze, Borsa del turismo congressuale, termina (finalmente) il tour de force delle manifestazioni e fiere di questo mese, iniziate con l’Equip’hotel di Parigi e proseguite con l’Expotour di Milano, il World travel market a Londra, l’Igeho a Basilea, il Sia a Rimini. Un attimo di pausa, in attesa della B.i.t. a Milano, il prossimo febbraio.