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Rimettersi in gioco: una necessità

Di Antonio Caneva, 1 Gennaio 2001

Giovanni Cajelli è un barman formato alla “grande scuola”, con significative esperienze in Italia ed all’estero. Lo incontriamo e ci facciamo coinvolgere nei suoi racconti.

Domanda. Lei vanta esperienze importanti, pur essendo ancora giovane; qual è quella che ritiene essenziale per la Sua crescita professionale?

Risposta. La mia carriera non può essere disgiunta da Villa d’Este di Cernobbio. A quei tempi il direttore era il mitico Mario Arrigo ed il capo barman l’impareggiabile Pierino

Dell’Avo. Due anni in cui “ho rubato il mestiere” e poi, finalmente, la qualifica di capo barman. Un’altra esperienza importante è stata, successivamente, Cala di Volpe in Costa Smeralda.

D. Per arrivare a quel livello, di cos’altro c’è bisogno?

R. Oltre alla volontà di riuscire ci vuole impegno ed un programma; ad esempio per imparare le lingue ho lavorato in Svizzera, Germania ed Inghilterra. Queste esperienze mi hanno consentito nel 1975 di vincere il Gran Premio Martini, campionato del mondo per giovani barman.

D. Che altre esperienze Le sono particolarmente vicine?

R. In particolare, recentemente, quella del Palace Grand Hotel di Varese. Durante la mia permanenza ha riacquistato lo splendore che si merita e, grazie alla bravura di tutti coloro che ci operano, ha dimostrato che la stagione della “belle epoque” non è finita, si è solo addormentata.

D. Cosa vuol dire essere barman oggi?

R. Bisogna innanzi tutto avere i requisiti professionali che ci hanno reso famosi nel mondo ed avere caratteristiche di polivalenza. Con queste premesse è più facile che si sia prescelti per operare anche al di fuori del proprio specifico settore. Ho vissuto recentemente un’interessante esperienza. In una situazione in cui la proprietà desiderava un miglioramento dell’insieme mi fu affidata la vice direzione operativa pro tempore. In un lasso di tempo più che ragionevole, lavorando assieme al team organizzato per l’occasione, il progetto si è concretizzato. Sono soddisfazioni che ripagano di tanti sacrifici e che mi permettono di tornare dietro all’amato bancone con una punta d’orgoglio in più, pronto a nuove esperienze, che deriveranno da future proposte di collaborazione. Giovanni Cajelli Telefono 0335 404568

Giovanni Cajelli suggerisce due suoi coktail

Cocktail: aperitivo

Nome : Remake

Bicchiere: flute

Preparazione: direttamente nel bicchiere

Ingredienti: 10% vodka Eristow 10% Aurum 30% succo di arancia 50% Spumante riesling Martini 4 gocce di sciroppo di granatina

Decorazione: spiedino con1/2 fettina di arancia e ciliegina al maraschino

Cocktail: long drink

Nome: Divina

Preparazione: direttamente nel bicchiere tumbler

Ingredienti: 30% vodka Eristow 20 bitter Campari 50% bitter lemon Schweppes

Decorazione: spiedino di 1/2 fettina di arancia e ciliegina al maraschino 2 cannucce e ramoscello di menta fresca

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