Job In Tourism > News > News > REStart: il parere degli esperti sulla ripartenza

REStart: il parere degli esperti sulla ripartenza

Di Job in Tourism, 27 Aprile 2020

Il decreto liquidità è il tassello di un percorso iniziato il mese scorso, ma non ha riservato al turismo un’attenzione adeguata. È il sentiment emerso nel corso di un incontro online dal titolo “REStart: l’alberghiero si prepara alla nuova partenza”, promosso da PKF hotelexperts in partnership con hotel & tourism forum per raccogliere le impressioni del settore hospitality all’indomani del decreto liquidità. “Il tema della liquidità – ha dichiarato Barbara Casillo, direttrice generale Associazione Italiana Confindustria Alberghi – è prioritario nell’immediato e occorrerà potenziare il Fondo di garanzia per le Pmi e creare uno strumento per le grandi imprese, ma il secondo tema è quello legato agli ammortizzatori sociali per tutelare le imprese”. Secondo Magda Antonioli, direttrice Met Università Bocconi, occorre fare attenzione alla fase della ripartenza, perché bisogna ripensare l’impresa in termini di progettualità e riqualificazione. Il cosiddetto “bridge finance” deve essere utile ad organizzarci per recuperare una domanda più attenta all’ambiente, all’aspetto etico. Si devono valutare gli investimenti portando avanti un modello di business inedito, puntando su una riqualificazione dell’offerta, attraverso una legge speciale che faccia leva su un nuovo modello legato agli investimenti”.
Spiega Giorgio Palmucci, presidente Associazione Confindustria Alberghi e presidente Enit, “Sarà necessaria una campagna Italia su Italia e dobbiamo essere in cabina di regia con le associazioni. Sulle misure specifiche stiamo lavorando in sinergia con tutti gli assessori al Turismo. Poi coinvolgeremo i ministeri. Saranno necessari investimenti, perché le aziende dovranno adeguarsi ai protocolli che verranno introdotti, ma si tratterà di cogliere questa opportunità per migliorare il prodotto hospitality”.
Per quanto riguarda l’aspetto finanziario “Cdp si è mossa anche autonomamente, con un plafond da 1 a 3 miliardi della piattaforma imprese attraverso il sistema bancario – ha ricordato Alessandro Belli, head of tourism real estate di Cdp Investimenti Sgr. – già il 10 marzo all’inizio della crisi e poi ad aprile l’iniziativa da 2 miliardi per il sostegno all’emergenza di medie e grandi imprese”.
Per Giovanna Manzi, Ceo di Best Western Italia, “non si resiste indebitandosi e le nove settimane di cassa integrazione sono totalmente insufficienti per il nostro settore”, ricordando che “quando si parla di turismo si deve parlare di tutta la filiera”. Fabrizio Gaggio, managing director Gruppo Una, sottolinea che ci vuole non soltanto un cambio organizzativo ma culturale. “C’è il tema dolente della filiera, che include ad esempio il ramo food & beverage composto da piccole aziende che devono essere tutelate, perché servizio e risorse umane sono il Dna del nostro business. Lo scenario futuro è ancora difficile da definire, ma dovremo pensare a come riorganizzare i nostri urban hotel e resort. Poi c’è l’incognita del Mice – ha proseguito -. Impatterà tantissimo nelle scelte della domanda. Bisognerà sicuramente mettere mano al prodotto e ipotizzare un nuovo tema organizzativo”. Per Marco Malacrida, Director Italy di Str Hospitality, “la ripresa avverrà in un periodo medio-lungo e soltanto nel 2022 potremo parlare di forte recupero. La domanda sarà diversa e dovremo prepararci a cambiare, focalizzando l’attenzione su aspetti come la sicurezza, lavorando sui protocolli”.

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati