Stop alle recensioni anonime a ristoranti e hotel. Nei giorni scorsi si è tornato a parlare dell’ipotesi di regolamentare il sistema delle recensioni dopo che la Ministra del Turismo Daniela Santanché, in un’intervista a Radio 24, ha sottolineato come sul tema “vada aperto un dibattito” e che il “Governo deve assumersi la responsabilità di capire come intervenire“.
La questione, della quale si dibatte da tempo tra gli operatori, per i quali le recensioni sono croce e delizia del lavoro degli ultimi anni, è tornata d’attualità dopo il suicidio della ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano che si è tolta la vita dopo la bufera social seguita proprio a una questione di recensioni. Nel commentare la vicenda, Santanché ha sottolineato come le recensioni possano “decretare la vita o la morte di imprese, ristoranti e alberghi. Pensare che una persona possa fare una recensione senza magari aver mai mangiato in quel ristorante, senza poter sapere chi è – ha detto – mi porta a chiedere: perché deve restare anonima?”.
La posizione degli albergatori
L’apertura della Ministra è stata subito accolta con favore dagli operatori, albergatori in testa: “Condividiamo pienamente la sua posizione riguardo la necessità di regolamentare quanto prima le recensioni on line al fine di arginare gli effetti devastanti che un cattivo uso di questo strumento può provocare alle nostre imprese, ai lavoratori e agli italiani in genere”, ha commentato con una nota Federalberghi. “In un mondo in cui la tracciabilità è diventata centrale, è necessario intervenire sul tema con procedure certe, per comprendere come tali recensioni vengano fatte, chi le firmi e che base di veridicità abbiano. Le recensioni on line possono avere un loro valore quando e se garantite da una forma di certificato di autenticità. Viceversa possono trasformarsi in vere e proprie armi capaci di distruggere le aziende e le persone stesse”.
Che sia la volta buona per una rivoluzione nel campo delle recensioni online?
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