Job In Tourism > News > News > Qualità, creatività e tecnologia

Qualità, creatività e tecnologia

Di Floriana Lipparini, 17 Ottobre 2003

La vita associativa della Federazione italiana cuochi implica un notevole impegno, soprattutto quando si ricoprono incarichi di rilievo. Dopo essere stato a lungo delegato per la Basilicata, ora Giuseppe Casale è stato nominato anche vicepresidente vicario della giunta esecutiva, rinnovata lo scorso maggio a Velletri con alcune conferme e alcune new entry.
Originario di Potenza, dove vive e lavora, Casale dovrà confrontarsi con nuovi compiti e iniziative di notevole importanza che la federazione ha in animo di intraprendere. “Dobbiamo anzitutto modificare lo statuto. Poi c’è finalmente in cantiere l’acquisto della nuova sede programmato da tanti anni, perché è importante avere una casa comune”, spiega Casale.
Questi sono gli impegni di natura più istituzionale, ma la Fic ha in serbo altri obiettivi di grande respiro a livello internazionale, come è logico per una Federazione che vanta ben 20 mila iscritti, forse la più numerosa nel mondo, ovviamente dopo quella degli Stati Uniti.
“Puntiamo molto sulla visibilità all’estero. In passato non c’è stato sufficiente impegno in questo senso, ma ora contiamo su 25 delegazioni che lavorano benissimo. Abbiamo davanti a noi diverse importanti scadenze, che desideriamo affrontare nel migliore dei modi. Dal 25 al 29 ottobre terremo a Firenze un meeting internazionale a livello europeo, in concomitanza con il Premio culinario Caterina de’ Medici. Sarà un po’ una preparazione, una fase intermedia prima di partecipare al prossimo Congresso mondiale che si svolgerà nel 2004 a Dublino, e per lanciare la candidatura dell’Italia per il 2008”.
Per gli chef, i congressi mondiali costituiscono indubbiamente una vetrina privilegiata, dove è necessario presentarsi al massimo livello di bravura e confrontarsi con agguerriti competitor, ma in ogni caso il crescente successo della cucina italiana nel mondo sembra un’indiscutibile realtà. I nostri executive chef sono spesso alla guida dei più prestigiosi ristoranti del mondo.
“Certamente, la nostra cucina si è affermata a livello mondiale grazie a chef di grande personalità e anche al lavoro delle nostre delegazioni estere. Ma attenzione: a volte c’è troppa improvvisazione, non basta issare una bandiera per dire che si tratta di cucina italiana. Su queste cose bisogna vigilare, proprio per difendere l’onore della categoria. Bene ha fatto il governo con il decreto sui ristoranti italiani all’estero”, ammonisce Casale.
Un’altra bella novità è la presenza di una signora nella giunta, la Ladychef Gabriella Bugari delle Marche. “Stiamo puntando forte sulla presenza femminile, è ora di sfatare i luoghi comuni. Si diceva che il lavoro di chef fosse troppo faticoso per le donne, quando ci sono i grandi numeri, ma con l’attuale tecnologia questo non è più vero”.
Casale è un grande estimatore delle innovazioni tecnologiche. “Oggi i nuovi sistemi di cottura permettono di conservare meglio le proprietà organolettiche degli alimenti. Questo è un buon modo di ammodernarsi, così come una maggiore attenzione all’aspetto dietetico e nutrizionale, secondo i nuovi stili di vita. Senza stravolgere le tradizioni, con semplicità, e con l’ausilio dei nostri prodotti mediterranei che sono il massimo della qualità, si può fare cucina creativa e al passo con i tempi”.
E ce lo conferma regalandoci una ricetta tipica lucana, rivisitata.

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati