L’anno scorso, al convegno annuale di Buon Viaggio Network, avevo assistito ad un interessante dibattito vertente sulle prospettive delle commissioni agenziali. Mi aveva particolarmente colpito l’intervento di Gerard Letailleur, amministratore di Selectour, gigante francese del settore che affermava: ” come network noi riceviamo circa il 4% di provvigioni in più degli agenti individuali e comunque, continueremo a lavorare con provvigioni; siamo troppo importanti, le compagnie aeree non possono fare a meno di noi”. Ho partecipato alcuni giorni orsono ad un incontro con Michelle Desreux, Senior Vice President Global Operations Uniglobe Travel di Irvine, California, che ha illustrato la situazione negli USA dove l’introduzione, ormai quasi generalizzata, della commissione zero nel paese ha contribuito ad una forte riduzione del numero di agenzie viaggi (da 25.000 a 17.500). Michelle Desreux è convinta della ineluttabilità della commissione zero anche in Italia, seppur in un momento successivo ad altri paesi europei e quindi esorta i propri franchesee a sviluppare servizi aggiuntivi che, assieme ai fee che verranno applicati ai servizi alla clientela, rappresenteranno i ricavi futuri delle agenzie. Michelle Desreux afferma che negli USA, dopo un momento di sbandamento, la clientela ha accettato di buon grado il pagamento di un importo per il servizio ricevuto dall’agenzia e che in molti casi, lo sviluppo di ulteriori servizi e i fee richiesti hanno aumentato la redditività. Sarà sicuramente tutto vero, però sempre dagli USA arriva notizia che, per quanto concerne le commissioni, il Congressman Foley, della Florida, ha chiesto un’indagine dell’antitrust sul comportamento delle compagnie aeree che, con l’eliminazione della struttura di pagamenti provvigionali, stanno spingendo le agenzie viaggi degli USA e Canadà verso la bancarotta. Folley richiama l’attenzione su sospetti di un’azione concordata tra le maggiori compagnie e critica il comportamento delle compagnie che, mentre negano le commissioni nel paese, continuano a riconoscerle all’estero. Questa è sicuramente una partita ancora tutta da giocare in cui, probabilmente, internet giocherà un ruolo determinante.
Quale futuro per le agenzie?
Di Bruno De Caria presidente Aicr Italia, 3 Maggio 2002
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