A Berlino per l’Itb, quando mi chiedono dove alloggio e io indico il Park Inn, nella generalità il mio interlocutore mi guarda con un misto di compassione e compatimento. L’albergo (l’ex Hotel Forum del precedente regime socialista) si trova ad Alexanderplatz ed è servito benissimo da tutti i mezzi (per esempio, un autobus fa servizio diretto con l’aeroporto di Tegel e la metropolitana porta direttamente in fiera).
L’albergo ha subìto una completa trasformazione (Park Inn è un marchio Radizor che vanta, tra l’altro, Radisson e Regent) che ne ha fatto una struttura accogliente e ben organizzata. Nella hall, per esempio, è stato realizzato un coffee shop/caffetteria/bar (gestito dal famoso Spago’s) che funziona ininterrottamente: al mattino come simpatico luogo per il breakfast (in alternativa al più formale spazio del secondo piano) e poi nel corso della giornata accompagnando il cliente nelle sue aspettative di ristorazione, fino a sera, quando, con un disc jockey, il bar diventa un informale luogo di ritrovo. Al terzo piano è attivo un centro benessere, al trentottesimo piano il casinò e sul tetto un terrazzo attrezzato. A mio avviso, comunque, dove si è operato al meglio nella ristrutturazione, è stato nelle camere, in cui si sono raccolti gli elementi essenziali per un breve, piacevole soggiorno. Innanzitutto la luce, distribuita in più punti tanto da illuminare perfettamente le varie aree secondo le specifiche funzioni. Succede spesso, infatti, che in alberghi anche di rango l’illuminazione provenga da pochi punti con potenze da stadio di calcio; in questo caso, per esempio, è significativa l’illuminazione del letto perché sui comodini sono poste due lampade e inoltre, per non disturbare la persona che dovesse dormire a fianco, alla spalliera del letto sono fissate due lampadine a faretto con snodo metallico, che consentono di fare luce solo sulla propria lettura. Il bagno poi è un’altra idea creativa: per fornire comfort malgrado lo scarso spazio disponibile è stato ricavato un locale per il wc e la vasca, invece, racchiusa in una protezione di cristallo, è a piena vista (mascherabile eventualmente con una tendina) e così si può godere, stando confortevolmente nell’acqua calda, la vista della città attraverso la vetrata che corre da muro a muro.
Due considerazioni finali: non è sempre indispensabile spendere una fortuna per soggiornare piacevolmente in albergo (nel caso del Park Inn, secondo il periodo, 100-150 euro) e la seconda sull’importanza della reputazione che, se negativa, diventa difficile da modificare nella percezione generale.
At a hotel in Berlin
When I go to Berlin for the ITB, and I am asked where I am staying, and I answer I am at the Park Inn, I generally draw looks of pity and compassion. The hotel (the former Hotel Forum from the previous socialist regime) is located in Alexander Platz and is excellently served by all means of transport (for example, a bus connects it directly to the Tegel airport, and a metro line goes directly to the Fair).
The hotel has undergone a complete transformation ( Park Inn is a Radizzor brand, which, among others, boasts Radisson and Regent) and has turned into a pleasant and well-organised facility. In its lobby, or example, you now find a coffee shop / cafeteria / bar (managed by well-known Spago’s) which is open round the clock. In the morning, it is a nice place where to have breakfast (as an alternative to the more formal second-floor restaurant), and during the day it caters to customers’ expectations until night, when the presence of a disk jockey turns it into an informal rendez-vous. On the third floor there is a wellness centre, while on the thirty-eighth floor you find a casino, and a finely furnished terrace is on the roof. In my opinion, however, the best of restructuring has been in the rooms, which now collect the essentials for a pleasant short stay. First of all, the lighting has been designed to cover several points, in such a way as to perfectly respond to specific needs and functions. It often happens, in fact, that even in hotels of high standing you find only few light sources, as powerful as would be proper in a soccer stadium; in this hotel, on the contrary, a good example will be the bed-side lighting: two lights are on the bed-side tables, and in addition to those, in order not to disturb a person who may be sleeping at your side, two spotlights with flexible arms are fitted onto the bed headboard, allowing to illuminate the area for night reading. The bathroom is another creative solution; in order to provide comfort in spite of the limited space available, a separate toilet area has been created, while the bathtub, enclosed in a glass envelope, is in full sight (optionally masked by a curtain) so that you can comfortably lie in the hot water while you are enjoying a view of the city through the wall-to-wall window.
Just two final considerations: it is not always necessary to spend a fortune to stay comfortably in a hotel ( at Park Inn, according to the year period, 100 / 150 euros) and, secondly, on the importance of reputation: it is hard to change a negative perception in the view of the general public.
Translation of the Italian
editorial by Paola Praloran
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