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Promuovere e vendere le Dolomiti meno conosciute

Di Giorgio Bini, 20 Marzo 2009

Una conoscenza approfondita del territorio, l’abilità di mantenere i contatti con i vari operatori della zona e la capacità di mettere a disposizione del cliente finale, nonché di agenzie di viaggio e tour operator italiani e internazionali, l’intera offerta della destinazione sia tramite il web, sia per mezzo del contatto diretto. È questa la strategia alla base dell’attività di un ufficio ricettivo come il Web hotel Dolomiti, che si occupa di promuovere e vendere l’area montana del Cadore e di Cortina d’Ampezzo, in provincia di Belluno.
«La nostra destinazione è ancora relativamente poco conosciuta dal grande pubblico, che tende spesso a identificare le Dolomiti esclusivamente con la parte trentina e altoatesina del gruppo montuoso», spiega il titolare, Marco Amboldi. «Ma proprio per questo motivo presenta notevoli potenzialità di sviluppo. In particolare, il cadore e l’ampezzano sono due aree caratterizzate da una diffusa presenza di strutture a 2 e 3 stelle a conduzione familiare, nonché di numerose case vacanza, particolarmente adatte per il mercato delle famiglie. Oltre a un ingente flusso di turisti italiani, negli ultimi tempi stiamo così registrando una crescita consistente dei mercati est europei, soprattutto della Polonia, della Repubblica Ceca e dell’Ungheria».
Sono poi gli sviluppi recenti e futuri a disegnare interessanti prospettive per la destinazione veneta: «Nelle ultime due stagioni abbiamo assistito a un sensibile incremento delle presenze. Per i prossimi anni, inoltre, è in previsione una serie di iniziative, grandi e piccole, destinate ad ampliare grandemente il bacino d’utenza del nostro mercato. Mi riferisco, per esempio, alla ciclabile Lunga via delle Dolomiti, che dovrebbe congiungere, grazie a un percorso al contempo semplice e panoramico, Calalzo a Dobbiaco via Cortina: una nuova risorsa importante per un’area come la nostra, che fa della vacanza attiva uno dei suoi principali atout. Ma penso anche al progetto della provincia di Belluno, in collaborazione con quella di Trento e Bolzano, per candidare le Dolomiti a entrare nel novero del Patrimonio mondiale dell’Unesco».
Buone aspettative sono infine riposte nel previsto prolungamento della A27 Venezia-Belluno proprio fino a Calalzo. «Un modo per migliorare ulteriormente l’accessibilità della nostra destinazione», conclude Amboldi, «che, in ogni caso, è già a un ottimo livello grazie alla stazione ferroviaria di Calalzo e alla superstrada che unisce proprio quest’ultima località alla città capoluogo. L’obiettivo del nostro ricettivo è così quello di sfruttare le nuove opportunità, concentrando i propri sforzi soprattutto verso la vendita diretta al cliente finale tramite tutti gli strumenti che la rete può mettere a disposizione: dal sito alla più avanzate applicazioni del web 2.0. Il tutto, senza dimenticare naturalmente l’intermediazione e con l’idea di implementare, per l’immediato futuro, strategie di destagionalizzazione basate sull’offerta di prezzi particolarmente competitivi, riservati al mercato degli short break e dei gruppi».

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