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Ponti di primavera, inizio di stagione in salita

Mancanza di personale e caos passaporti rischiano di compromettere l'avvio della stagione: l'allarme degli operatori per i ponti di primavera

Mancanza di personale e caos passaporti rischiano di compromettere l'avvio della stagione: l'allarme degli op

Di Job in Tourism, 15 Marzo 2023

A dispetto del calendario, che quest’anno ce l’ha messa tutta per creare la giusta sequenza di giorni perché i ponti di primavera incoraggiassero le partenze, sia l’incoming che l’outgoning di questo primo scorcio di stagione rischiano di essere frenati da problematiche di sistema che il turismo si trascina ormai da tempo, e al quale ancora non si è messo mano in maniera strutturale: la mancanza di personale e il caos passaporti.

Il personale che manca

Per l’ormai imminente Pasqua e i successivi ponti primaverili, Assoturismo ha già stimato la mancanza di oltre 50mila lavoratori nelle imprese turistiche, con una conseguente perdita di fatturato che si aggirerebbe intorno al -5,3% legata sia agli impatti sulla produttività che all’abbassamento degli standard qualitativi. Sempre secondo le stime dell’associazione di categoria, mediamente le imprese segnalano difficoltà a reperire figure professionali nel 34% dei casi, con punte fino al 52% nella ristorazione e una media leggermente inferiore, del 26,7%, nelle altre imprese del turismo. La difficoltà a gestire i picchi di lavoro del periodo, sempre secondo Assoturismo, interesserebbe destinazioni come la Riviera Romagnola, con problemi già evidenziati, tuttavia, anche in Sicilia e in Sardegna. Insomma, non proprio le migliori premesse in vista di un’estate che, ha detto degli operatori, sta già macinano ottimi numeri in fatto di prenotazioni sia interne che dall’estero. Anche per questo, nei giorni scorsi il Ministro del Turismo, Daniela Santanché ha aperto un tavolo con la associazioni di categoria. Obiettivo dichiarato: trovare una soluzione strutturale al problema.

I passaporti troppo lenti

Sul fronte dell’outgoing non va molto meglio. Anche qui a parlare sono le stime degli operatori. Secondo l’ultima, in ordine di tempo, realizzata dall’Istituto di Ricerca IRCM per il tour operator Vamonos Vacanze, le agenzie di viaggio avrebbero già perso oltre 180 milioni di euro per i viaggi non prenotati all’estero per le prossime settimane a causa delle difficoltà connesse all’ottenimento dei passaporti da parte dei cittadini. Le motivazioni sono quelle che nelle scorse settimane aveva illustrato in Parlamento il Ministro degli Interni Piantedosi, ovvero l’accumulo delle pratiche non smaltite nel periodo Covid e l’effetto della Brexit. Fatto sta che, nonostante proteste delle associazioni di categoria, l’impegno assunto dal Governo a sbloccare la situazione in tempi rapidi e lo sforzo delle questure, non sembrano esserci stati finora grandi miglioramenti. “Apprezziamo l’impegno, ma rimaniamo preoccupati – ha detto ancora nei giorni scorsi il presidente di Fto, Franco Gattinoni – perché la situazione è a macchia di leopardo. L’aver inserito tra i motivi di urgenza per andare all’estero anche il turismo è un passo importante, però metterlo in pratica non è facile, specie pesando alla Pasqua in arrivo, ai ponti e alla bella stagione”. Staremo a vedere, a consuntivo primaverile, che ne sarà.

 

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