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Perfezione al primo sguardo

Di Floriana Lipparini, 17 Dicembre 2003

Dire San Domenico palace hotel di Taormina è come dire l’aristocrazia degli hotel. E dire Turin hotels international, la catena di cui l’hotel siciliano fa parte, è come dire uno dei brand che si collocano al top. Una situazione perfetta, quindi, per Danilo A. Larini, deputy general manager del San Domenico, che nell’ospitalità può vantare una tradizione familiare di tutto rispetto.
“Sono svizzero e provengo da una famiglia di ristoratori e albergatori che hanno sempre lavorato nel Ticino in strutture di gran lusso, quindi ho una tradizione importante da rispettare”, conferma Larini. “Dopo il liceo, ho fatto con mio padre due anni di banqueting e catering per meeting di prestigio. Seguire l’attività paterna mi ha sensibilizzato in modo particolare sul colpo d’occhio. A un certo livello quello che conta è l’attenzione ai dettagli, il controllo e la perfezione assoluta in tutti i particolari e in ogni gesto. Una perfezione che si deve apprezzare al primo sguardo”.
Al prezioso patrimonio dell’esperienza familiare, Larini ha associato un’importante formazione manageriale frequentando la scuola di Losanna: “In quei quattro anni ho potuto acquisire competenze di grande livello e spessore, e un approccio manageriale oggi assolutamente necessario, perché gli hotel sono aziende e come aziende vanno gestiti. Purtroppo, il taglio manageriale a volte in Europa e in Italia manca, non esiste una formazione globale a livello universitario. Ma la concorrenza con altre destinazioni, che hanno costi inferiori ai nostri grazie a una capacità di gestione ad alti livelli che noi spesso non possediamo, è sempre più spietata”.
Il forte interesse per una cultura alberghiera di ambito internazionale lo ha portato negli ultimi anni a lavorare, fra l’altro, al Méridien Oriente di Bangkok e al Ritz Carlton di Los Angeles, infine si è fatto sentire il richiamo dell’Europa e Larini ha accettato il prestigioso incarico al San Domenico.
“In Italia abbiamo forti capacità individuali, grandi personalità. Ma il settore si è molto evoluto, ci sono altre problematiche, sistemi operativi molto sofisticati, c’è un approccio di compagnia da sviluppare. Allora, per chi voglia lavorare in questo campo, l’esperienza internazionale è fondamentale. Dobbiamo andare a vedere come si opera nei grandi gruppi, e imparare le più avanzate tecniche gestionali”, spiega.
Il San Domenico palace hotel si colloca già all’avanguardia per quanto riguarda i sistemi operativi, poiché usa gli standard molto elevati di Turin hotels international, ma naturalmente c’è sempre la necessità di ulteriori progressi. “Stiamo preparando grandi innovazioni, dobbiamo stare al passo con i tempi e soprattutto con il nostro target di clientela, che è internazionale. Abbiamo competitor di altissimo livello. I nostri ospiti magari il giorno prima erano al Four Seasons di New York e possono fare paragoni”, osserva Larini. Per quanto riguarda il suo personale ruolo al San Domenico, progetta di focalizzare il proprio impegno sulla riorganizzazione e sul riposizionamento strategico del settore food and beverage.
“Oggi non si può più avere un ristorante unico, occorre dare ai clienti diverse possibilità di scelta, e bisogna anche tenere aperta la ristorazione 24 ore al giorno, perché i tempi non sono più quelli classici a orari fissi. Apriremo un nuovo gourmet restaurant intitolato al principe Cerami, che fondò l’albergo”, racconta con evidente entusiasmo. “Vogliamo farne un tempio della buona cucina, con pochi tavoli, aperto all’esterno. La nostra ambizione è quella di farlo diventare un locale riconosciuto anche internazionalmente. Lo guiderà un giovane bravissimo chef che ha già lavorato in ristoranti fregiati di due stelle Michelin, e a Napoli con Alfonso Iaccarino. Faremo una cucina ispirata alla sicilianità, con i nostri prodotti, anche se ovviamente rivisitata secondo i gusti odierni, e molto curata sul piano estetico”.

Danilo A. Larini
Nato nel 1972 a Locarno, ha frequentato l’Ecole hôtelière di Losanna, International hospitality management program (Hes) – Bachelor degree in science of international hospitality management, oltre a numerosi seminari di specializzazione manageriale. Ha iniziato a lavorare nel 1992 come assistant manager di Castelgrande catering company, Bellinzona; nel 95 all’hotel Marriott di Zurigo; dal 96 al 97 food and beverage special events coordinator all’Oriental di Bangkok; dal 98 al 2001 direttore operativo di Castelgrande deluxe restaurants, banqueting & meetings company, di Bellinzona; dal 2001 al 2003 executive assistant manager del Ritz-Carlton hotel di Los Angeles e infine dal luglio 2003 deputy general manager del San Domenico palace hotel di Taormina.

Il San Domenico palace hotel

Ricavato da un antico convento domenicano del xv secolo, di cui conserva intatta l’originaria struttura, il San Domenico Palace fu trasformato in albergo nel 1896 per volere dei discendenti di Damiano Rosso, nobile catanese della principesca famiglia dei Rosso di Altavilla, che lo aveva fatto edificare e in seguito lo aveva donato con tutti i suoi beni ai frati quando abbracciò la vita monastica.
I chiostri, le immagini dei santi, gli stalli del coro, la sagrestia, il giardino, le stanze che furono celle silenziose vincolate dalla clausura: tutto ricorda la vita monastica, in un contrasto affascinante con la modernità di un albergo di lusso
Le camere e le suite sono ospitate in due differenti ali, la più antica è quella dell’Antico Convento, mentre quella del Grand Hotel risale alla fine dell’800.
Il ristorante principale è “L’antico refettorio”, ma da aprile a ottobre la colazione e la cena vengono servite sulla terrazza a “Les Boungainvillèes” Da aprile del 2004 il nuovo ristorante Gourmet “Cerami” proporrà un’interpretazione moderna della cucina mediterranea. Estivo è anche “Il giardino dei limoni”, attiguo alla piscina. Infine il lounge bar “L’oratorio dei frati”, aperto tutto l’anno, offre spuntini veloci e intrattenimento musicale serale.
L’antica chiesa del Monastero accoglie oggi un attrezzato centro congressi per banchetti e grandi eventi, che con altre 4 sale riunioni riesce a ospitare fino a 500 delegati.

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