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Per ripartire serve comunicare

Film, fiction, programmi televisivi e pubblicità trascinano oltre il 70% dell’attrattività delle nostre mete turistiche, dice una ricerca di Università Cattolica e Publitalia ‘80

Film, fiction, programmi televisivi e pubblicità trascinano oltre il 70% dell’attrattività delle nostre m

Di Giorgio Bini, 27 Maggio 2021

Il turismo riparte se si sa comunicare bene l’Italia. Secondo una ricerca del Certa con Cattolica per il Turismo e Publitalia, infatti, comunicazione e media da soli trascinano oltre il 70% dell’attrattività delle nostre mete turistiche, confermandosi dunque uno strumento essenziale per riattivare nel nostro Paese i flussi di presenze sia dall’Italia che dall’estero, in primis dai principali Paesi europei. È quanto risulta dall’indagine “Comunicazione, Media e Turismo” – realizzata dal Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi (Certa) dell’Università Cattolica insieme a Cattolica per il Turismo e Publitalia ’80 – Gruppo Mediaset, A fare la parte da leone sono oggi gli audiovisivi con film, fiction, programmi televisivi e naturalmente l’advertising. I risultati sono stati presentati nel corso di un incontro a cui ha preso parte anche il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che ha sintetizzato in tre punti le azioni del Governo per dare spinta alla macchina turismo.
“La prima è rappresentata dagli interventi di sostegno agli operatori: abbiamo messo a disposizione 1,7 miliardi e abbiamo sbloccato altri 500 milioni; la seconda azione riguarda gli strumenti finanziari in grado di sostenere gli investimenti che gli operatori vorranno avviare nei rispettivi impianti; la terza, infine, è il Pnrr con i suoi 2,4 miliardi, di cui 600 milioni in sussidi e 1,8 miliardi sotto forma di prestiti alle imprese». A queste ne va aggiunta un’altra, regole comuni per agevolare la circolazione”.
L’indagine si è sviluppata, oltre che in Italia, in diversi Paesi europei, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, facendo emergere che l’Italia è e rimane in cima alla “lista dei desideri” del 70% degli europei quando pensano a una meta per un viaggio (superando altri Paesi, come Spagna e Grecia).

Spiega Massimo Scaglioni, coordinatore scientifico dello studio e direttore del Certa: “Saper promuovere l’identità del proprio territorio come elemento riconoscibile in uno storytelling mediale, valorizzandone il ruolo “eccezionale” o “quotidiano”, gli aspetti ambientali e del patrimonio artistico e culturale, è una leva strategica di comunicazione con impatti economici che iniziano a essere ora misurabili. Basterebbero alcuni esempi noti al grande pubblico di location di produzioni audiovisive che hanno creato o moltiplicato il volume di flussi turistici – dall’angolo sud-orientale della Sicilia all’angolo nord-orientale dell’Alto Adige, passando più in generale per la straordinaria “Grande Bellezza” della nostra Penisola, ricca di patrimonio artistico e culturale, ambienti green, borghi riscoperti e ritrovati.
Tutta questa grande ricchezza è ancora ampiamente valorizzabile attraverso un approccio comunicativo a 360°, nel quale media tradizionali e media digitali siano in grado di operare sinergicamente”.
Inoltre, “Si pensa un po’ affrettatamente che la comunicazione del turismo passi prevalentemente attraverso i media digitali e i social media, ma le cose sono più articolate e complesse. E, quel che possiamo affermare con certezza oggi è che la rappresentazione dei territori (per esempio in film, serie e programmi tv, oltre che nella classica pubblicità, se ben fatta) si trasforma spesso in memoria condivisa e quindi in desiderio. Ecco perché, in una fase cruciale per la ripartenza del turismo in Italia, la leva della comunicazione e dei media sarà essenziale”.

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