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Passione e amore per i viaggi

Di Massimiliano Sarti, 3 Luglio 2009

L’amore per i viaggi, la curiosità di conoscere e di approfondire, la volontà di far diventare un hobby la propria professione. Lavorare in un’agenzia di viaggi significa soprattutto coltivare una passione sincera secondo Umberto Sassatelli Salvadori, amministratore delegato della storica Viaggi Salvadori di Bologna, le cui origini risalgono al lontano 1929: «Anche perché i margini di guadagno, sia dal punto di vista imprenditoriale sia a livello impiegatizio, non sono certo straordinari. Il tutto, mentre le ultime evoluzioni di mercato impongono all’agente di essere sempre più un consulente a 360 gradi: esperto, preparato e competente. Un professionista che non cessa il suo lavoro quando chiude le porte dell’agenzia alle sue spalle, ma che prosegue a formarsi, non solo viaggiando spesso, ma anche leggendo la stampa di settore o partecipando ai workshop e ai seminari organizzati dai tour operator e dalle destinazioni».
Il mercato dei viaggi è profondamente cambiato negli ultimi anni: la proliferazione di agenzie sul territorio nazionale e la contemporanea diffusione del web hanno considerevolmente aumentato il livello della competizione. Gioco forza, più che sui prezzi, occorre oggi cercare di far leva sulla qualità se si vuole risultare vincenti. Almeno di ciò sono assolutamente convinti alla Viaggi Salvadori: «Mi viene in mente un esempio che ci riguarda da vicino, capace di spiegare bene la nostra idea. All’inizio degli anni ’90 Alpitour ci riconobbe un premio quale agenzia capace di ottenere la migliore performance in assoluto nella vendita della destinazione Canarie. Ebbene, oggi di viaggi verso lo stesso arcipelago atlantico ne vendiamo circa una decina all’anno. Il motivo è presto detto: si tratta di un prodotto sostanzialmente standardizzato, facilmente reperibile anche sul web, su cui la differenza si fa principalmente con il prezzo. Oggi, invece, le agenzie dovrebbero concentrarsi soprattutto sull’attività di consulenza, su un prodotto sartoriale costruito sulle misure precise delle esigenze del cliente. Ed è per questo motivo che, all’inizio del nuovo millennio, abbiamo deciso di riadattare la nostra offerta alle mutate condizioni del mercato, dando il via al progetto boutique del viaggio: una sorta di atelier del turismo, in cui i nostri clienti possono farsi confezionare percorsi, itinerari e soggiorni perfettamente calzanti».
Ma diventare consulenti significa anche dedicare molto più tempo all’ascolto dei clienti, impegnare maggiori risorse e rischiare, al contempo, di fornire informazioni gratuite che l’avventore occasionale potrebbe poi utilizzare in altri contesti, a prezzi inferiori. «Sarebbe bello, in effetti, fare come negli Stati Uniti dove, ai clienti che si fermano in agenzia, viene spesso applicata una sorta di tariffa di consulenza, successivamente scontata al momento dell’acquisto del viaggio», racconta Sassatelli Salvadori. «Da noi però non è possibile e allora occorre porre molta attenzione al proprio interlocutore, fargli capire il reale valore aggiunto che il consulente di viaggi può garantirgli e usare, infine, qualche piccola accortezza. Come, per esempio, evitare di fornire preventivi dotati di tutti i riferimenti precisi della pratica e quindi facilmente clonabili dalla concorrenza. Ma soprattutto è estremamente importante riuscire a fidelizzare la propria clientela, a creare un solido rapporto di fiducia personale: sono infatti molti i nostri clienti che, quando entrano in agenzia, chiedono subito di poter parlare con il proprio consulente di fiducia. E quando ciò avviene, significa che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo».
Altro elemento essenziale per rimanere competitivi è, infine, quello di diversificare il più possibile la propria offerta. «È quello che noi abbiamo sempre cercato di fare fin dalle nostre origini», conclude Sassatelli Salvadori. «Noi non siamo solo un’agenzia di vendita. Facciamo anche incoming e da oltre 50 anni abbiamo una rete di corrispondenti in giro per il mondo, che ci consente di disegnare autonomamente viaggi e itinerari per la nostra clientela. Tale network è quello che ci ha per esempio permesso, tra il 1957 e il 1958, di organizzare il viaggio attorno al mondo di Leopoldo Tartarini e di Giorgio Monetti sulla loro moto Ducati. Al tempo, in particolare, non esistevano le carte di credito, per cui noi assicurammo loro il flusso di denaro necessario alle esigenze del viaggio, nonché le prenotazioni degli hotel e, grazie alla nostra agenzia di spedizioni tuttora in attività, persino i pezzi di ricambio. Oggi, poi, siamo anche una dmc (destination management company), ci occupiamo di meeting e incentive e, con il brand Salbusiness 1929, parte del network Lufthansa city center, di viaggi d’affari».

Appunti di storia della Viaggi Salvadori

Qualche mese fa il comune di Bologna ha consegnato alla Viaggi Salvadori un premio speciale, in riconoscimento della passione, dell’impegno e della capacità imprenditoriale di una famiglia che, negli anni, ha lavorato instancabilmente e sempre unita. Sono infatti passati 80 anni e la terza e la quarta generazione della famiglia Salvadori continuano l’eredità di una vicenda iniziata il 20 giugno 1929 dall’allora pioniere del turismo Ettore Salvadori, bisnonno di Umberto. Questi sono alcuni momenti salienti della storia dell’agenzia, dalle origini a oggi.
18 aprile 1919: Ettore Salvadori costituisce, con il fratello Antonio, la casa di spedizioni Salvadori Ettore.
20 giugno 1929: si costituisce la Fratelli Salvadori, avente per oggetto, oltre all’esercizio di casa di spedizioni e trasporti, anche quello della gestione di agenzia marittima, di viaggi e di assicurazioni. Inizia così l’attività della Viaggi Salvadori.
Novembre 1930: la Viaggi Salvadori ottiene l’autorizzazione a emettere biglietti da parte delle Ferrovie dello stato, nonché la rappresentanza della Chiari Sommariva di Milano, della Imperial airways di Londra e delle Assicurazioni Generali di Trieste.
27 aprile 1946: la Viaggi Salvadori ottiene l’accreditamento Iata (nel 2003 verrà premiata quale più antica agenzia Iata al mondo). Nello stesso anno ottiene anche la nomina ad agenzia generale di un’Alitalia agli albori.
1949: si costituisce a Ginevra l’associazione Wata, che riunisce ancora oggi le più qualificate agenzie di viaggio private del mondo. Adelmo Salvadori, figlio di Ettore, è uno dei suoi fondatori.
1953: la Viaggi Salvadori organizza la prima iniziativa incoming a Bologna, con il titolo «Les merveilles oubliées d’Italie ».
1957/1958: la Viaggi Salvadori organizza il giro del mondo di Leopoldo Tartarini e di Giorgio Monetti sulla loro moto Ducati.
1963: La linea aerea Itavia sceglie la Viaggi Salvadori quale ufficio di rappresentanza per Bologna.
3 aprile 2000: la Viaggi Salvadori entra a far parte della famiglia Lufthansa city center.
15 dicembre 2009: Umberto Sassatelli Salvadori viene eletto presidente di Lufthansa city center network Italia.

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