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Passare dalla quantità alla qualità

Digitalizzazione e smart data sono stati al centro del quarantacinquesimo general meeting Ehma, svoltosi quest'anno nella località spagnola di Marbella

Digitalizzazione e smart data sono stati al centro del quarantacinquesimo general meeting Ehma, svoltosi ques

Di Marco Bosco, 19 Aprile 2018

«Semplicità» nell’uso di Internet; «velocità» nei tempi di reazione per far fronte a processi sempre più rapidi; «connettività», perché le aziende creeranno o aderiranno a piattaforme con crescita illimitata e diventeranno motori di ricerca esse stesse, quindi proprietarie delle informazioni e dei dati; «esperienza», infine, che gli hotel devono offrire per trasformare i clienti in fan mediante proposte di vendita personalizzate in grado di renderli e farli sentire unici. Sono le quattro parole magiche dell’innovazione alberghiera, secondo Dietmar Dahmen, uno dei maggiori esperti internazionali di tendenze e tecnologie del futuro, intervenuto all’Educational day, organizzato dalla European hotel managers association in occasione del suo quarantacinquesimo general meeting di Marbella.
Il tradizionale appuntamento Ehma, che annualmente riunisce tutti i soci per fare un po’ il punto della situazione e approfondire i temi caldi del momento, è stato infatti quest’anno dedicato alla questione digitalizzazione e smart data. Molti gli interventi in calendario, pensati per porre l’accento sulle trasformazioni che lo sviluppo incessante dell’informatizzazione sta generando nell’hôtellerie a livello globale: secondo diversi studi, ha tra gli altri osservato il direttore generale dello spagnolo Hotel Technological Institute (Ith), Álvaro Carrillo de Albornoz, nel 2020 ognuno di noi avrà tra 5 e 8 “cose” connesse a Internet, che interagiranno tra loro e genereranno informazioni: dispositivi vari anche da indossare, elettrodomestici, automobili, chip epidermici… Tutte tecnologie che influenzeranno il comportamento delle persone, cosicché per l’industria alberghiera sarà necessario esaminarle attentamente e comportarsi di conseguenza, utilizzando il marketing digitale e offrendo servizi altamente personalizzati.
Per parte sua, la presidente Hotrec, Susanne Kraus-Winkler, ha sottolineato come la notevole crescita del turismo inbound in Europa sia stata accompagnata da rilevanti cambiamenti nel mondo dell’ospitalità: «Oggi ci troviamo di fronte a sfide come la sharing economy, nonché la digitalizzazione della distribuzione, della comunicazione e dei processi operativi. A ciò si aggiungono il cosiddetto fenomeno dell’overtourism, una drammatica mancanza di manodopera qualificata, la questione della trasparenza e i cambiamenti politici con le sfide alla sicurezza che interessano alcune aree del pianeta. Questi problemi hanno bisogno di soluzioni comuni e di una grande collaborazione per gestire il futuro del settore».
Intelligenza artificiale, realtà virtuale, Internet of things e blockchain sono quindi le quattro tecnologie più promettenti dei prossimi anni, potenzialmente in grado di influenzare fortemente il settore dell’accoglienza, secondo José Luis Calvo Salanova, cognitive computing director della società It Sngular: «Gli albergatori devono allora essere pronti ad accelerare il loro ritmo di innovazione. Il che significa iniziare in fretta a sperimentare, farlo a buon mercato e imparare dagli errori commessi».
Una tavola rotonda sugli smart data tra il global segment leader hotels di Oracle Hospitality, Peter Agel, il senior business development manager hotel tv Europe di Samsung Electronics, Piotr Lipiec, e lo stesso Dietmar Dahmen, ha quindi chiuso l’Educational day: negli ultimi anni, hanno concordato i tre esperti, le aziende hanno accumulato con la digitalizzazione una grande quantità di big data, che però rischiano di essere inutili se non vengono analizzati, interpretati e utilizzati in maniera appropriata, diventando così smart data, con l’obiettivo di creare valore, risolvere i problemi e migliorare l’offerta. Si tratta in pratica di un processo di passaggio dalla quantità alla qualità.
Ulteriori momenti importanti del general meeting hanno infine riguardato la nomina di dieci nuovi soci, tra cui l’italiano Ernesto Noschese dell’Una Hotel Rome e Una Hotel Naples, e la presentazione, da parte di Anna Contardi, di «The Valuable Network»: un progetto finanziato dalla Ue, il cui obiettivo è l’inserimento professionale delle persone con disabilità intellettiva nel settore dell’ospitalità. Il managing director Italy Meliá Hotels International, Palmiro Noschese, ha poi illustrato il progetto sulla certificazione del direttore d’albergo, già in buono stato di avanzamento in Italia, al fine di valutarne la fattibilità a livello europeo.

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