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Partire per dormire, il momento dello sleep tourism

In occasione della Giornata Mondiale del Sonno si moltiplicano le proposte degli operatori dedicate al "riposare bene" in viaggio. Una leva di marketing che però risponde a un bisogno effettivo delle persone: quello di dormire

In occasione della Giornata Mondiale del Sonno si moltiplicano le proposte degli operatori dedicate al "ripos

Di Job in Tourism, 16 Marzo 2023

Complice il marketing spinto collegato alle “giornate internazionali del…”, ecco che in occasione della Giornata Mondiale del Sonno, che quest’anno cade il 17 marzo, emerge nelle comunicazioni delle aziende uno dei nuovi (neanche tanto, a dire il vero) trend del turismo del 2023: lo sleep tourism. Ovvero, il turismo legato al dormire. O, meglio, al dormire bene.

La malattia del sonno

Che la nostra società sia “malata di sonno” è, in effetti, un dato di fatto: secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità circa il 30% degli italiani dorme un numero insufficiente di ore e uno su sette lamenta una qualità insoddisfacente del proprio sonno. E il trend è in crescita, ovvero sembra che gli italiani oggi dormano peggio che in passato. Un problema individuale con forti impatti sociali perché dormire male o poco (o entrambe le cose) influisce sulla qualità della vita durante le ore diurne comportando stanchezza, irritabilità, nervosismo eccessivo, cali d’attenzione e di rendimento sul lavoro e nello studio. Noi, di certo, non ci aiutiamo tra esposizione prolungata a smartphone e tablet fino a tarda sera, inquinamento luminoso che sballa i ritmi circadiani del sonno e l’alto livello di stress e frenesia della vita quotidiana. Ecco, allora, che nel 2008 le società internazionali di medicina del sonno hanno istituito una giornata dedicata alla sensibilizzazione del buon dormire, che coincide con il venerdì precedente l’equinozio di primavera, a rimarcare l’importanza che i ritmi naturali hanno su quelli biologici dell’uomo.

Partire per dormire

E se pensare di partire unicamente per riuscire a dormire bene quando non si riesce a farlo nella vita di tutti i giorni non sembra propriamente il modo migliore per risolvere il problema, è altrettanto vero che il tema del riposo – in tutte le sue svariate accezioni – è oggi uno dei driver di scelta fondamentali per le persone al momento della prenotazione così come il “dormire bene” è ancora uno dei parametri principali in base ai quali viene valutata dall’ospite la qualità di un soggiorno in hotel. Giornata mondiale a parte e annesse iniziative di marketing, ben vengano dunque le proposte che puntano ad aiutare i clienti a fare una cosa oggi a quanto pare difficilissima come dormire, dall’attenzione alla qualità e alla conformazione di materassi, cuscini e lenzuola, alla dotazione di kit rilassanti con tisane, oli e profumazioni dedicati, alle proposte tematiche di alcuni resort per retreat tematici che comprendono sessioni di yoga, alimentazione curata, trattamenti e pratica sportiva fino alle consulenze con lo “sleeping sommelier”, che dopo un’attenta anamnesi può indicare le soluzioni per riposare meglio. Perché sì, abbiamo davvero tutti bisogno di dormire un po’ di più.

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