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Parola d’ordine: sanificazione

Dal vademecum dell’Oms ai programmi lanciati dalle catene alberghiere, fino alle destinazioni che studiano come certificarsi: così l’ospitalità si prepara a riaprire

Dal vademecum dell’Oms ai programmi lanciati dalle catene alberghiere, fino alle destinazioni che studiano

Di Mariangela Traficante, 5 Maggio 2020

Sicurezza e sanificazione: sono queste al momento le parole d’ordine di strutture ricettive, ristorazione, trasporti e dell’intero comparto del turismo, intenzionato a ripartire ma con regole chiare.
Esiste un vademecum, anche se si tratta di un documento provvisorio e che potrebbe subire modifiche: è il documento con le considerazioni operative per la gestione del Covid-19 nel settore alberghiero rilasciato dall’Oms, l’organizzazione mondiale della Sanità, e contiene le linee guida che i settori alberghiero ed extralberghiero possono seguire, sulla base di quanto si sa al momento sul virus e sulle modalità di trasmissione. Nel vademecum sono comprese indicazioni affinché la direzione possa redigere un piano di azione, su come gestire concierge, check-in manutenzione, pulizia, ristorazione.
Naturalmente è questa la sfida che sta tenendo banco anche tra gli imprenditori, in cerca di chiarimenti ma anche di soluzioni, e negli ultimi giorni si stanno rincorrendo gli annunci dei associazioni e gruppi impegnati nel lancio di programmi e protocolli.

Il protocollo nazionale
Arriva il protocollo nazionale, firmato Federalberghi, Confindustria alberghi ed Assohotel, che hanno elaborato il documento in collaborazione, individuando i passaggi essenziali per garantire misure efficaci per tutelare la salute degli ospiti e dei collaboratori e di realizzare l’equilibrio necessario per garantire l’erogazione del servizio in condizioni di sicurezza e sostenibilità, evitando tuttavia di snaturarne le caratteristiche.
“Abbiamo bisogno di garantire ed essere garantiti per poter riaprire le nostre strutture e far sentire i nostri ospiti protetti come a casa propria” ha specificato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca.
Il protocollo è stato redatto da una task force composta da imprenditori e dirigenti, italiani e stranieri, espressione delle diverse categorie e tipologie di strutture turistico ricettive che – con l’ausilio di consulenti in materia di igiene e sicurezza.
Uno strumento a disposizione degli operatori per supportare la gestione in fase di ripartenza. “L’auspicio è che il documento possa essere un utile spunto anche per tutte le Regione affinché sia possibile adottare principi unici, lineari ed omogenei su tutto il territorio nazionale”, dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Vice Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.

I dubbi degli imprenditori
Ma anche se si ponessero le condizioni e le giuste normative per avviare la stagione turistica, ci sono comunque diversi nodi da sciogliere, oltre a quello della liquidità. Lo hanno per esempio ben sottolineato gli albergatori pugliesi che hanno partecipato a ReStart, la tavola rotonda virtuale organizzata da Pkf Hotelexperts nei giorni scorsi e che ha visto anche la partecipazione di Blastness, Intesa San Paolo e Regione Puglia.
Per poter ripartire, dicono gli imprenditori, è necessario che l’applicazione dei protocolli di sicurezza trovi un giusto equilibrio con la sostenibilità economica. E poi, c’è il tema della responsabilità dell’imprenditore che va chiarita. Solo se queste situazioni verranno risolte gli albergatori sono disposti a riaprire, consapevoli tuttavia che sarà un anno a rischio profitto e per riavere segmenti come Mice, gruppi e stranieri si dovrà attendere ancora a lungo.

I programmi dei gruppi alberghieri
Intanto le aziende si sono attivate lanciando programmi e collaborazioni con società attive in ispezione, verifica, analisi e certificazione. Accor ha deciso di farlo con Bureau Veritas per la creazione di un marchio di certificazione del raggiungimento degli standard di sicurezza e protocolli di pulizia necessari per la riapertura.
La certificazione interesserà soggiorni e ristorazione con l’obiettivo di fissare standard sanitari applicabili a tutti gli hotel del Gruppo ma non solo, anche ad altri e ad altre catene. L’obiettivo è la realizzazione di una guida operativa.
Sonders Hotels ha ideato Ospitalità Sicura, un protocollo di best practice dedicato alla sanificazione degli alberghi: una “guida” con tutti i suggerimenti che gli hotel possono mettere in pratica, dalla sanificazione delle camere ai dispenser di mascherine e gel disinfettante per le mani nelle aree comuni. Il vademecum investe anche l’interazione tra staff e ospiti, i prodotti e le attrezzature da utilizzare e gli hotel che decideranno di affidarsi al protocollo verranno affiancati da consulenti in questo processo.
Gli spagnoli di Room Mate Hotels stanno applicando i nuovi protocolli e misure di igiene e disinfezione dallo scorso mese di marzo nei 13 hotel aperti per personale sanitario e anziani e verranno poi messi in funzione alla ripartenza nei 28 hotel della compagnia. E la gestione della ripartenza lascia spazio anche alla creatività: il gruppo sta coinvolgendo i designer a fare le proposte di design per gli schermi protettivi dei 28 hotel. Attraverso un concorso online, i clienti sceglieranno i disegni vincitori. Qualche esempio di novità? All’entrata degli hotel e negli ascensori verranno posizionati zerbini con soluzione di acqua e candeggina per assicurare la disinfezione delle suole delle scarpe e delle rotelle dei bagagli.
Si effettueranno controlli della temperatura su tutte le persone che accedano agli hotel. Le reception saranno modificate predisponendo barriere di metacrilato e indicatori della distanza di sicurezza sul pavimento.
Anche NH Hotel Group lancia il suo protocollo, in collaborazione con SGS. I nuovi processi – che comprendono la revisione e l’adeguamento di tutti i protocolli di igiene e decontaminazione delle strutture, una formazione ad hoc dei collaboratori e il controllo e monitoraggio delle misure intraprese – saranno implementati negli hotel affinché siano pronti a ricevere il marchio nel momento in cui riprenderanno l’attività. In aggiunta, il gruppo sta lavorando alla riprogettazione dell’esperienza degli ospiti per garantire il rispetto dei requisiti di sicurezza e distanziamento sociale presso le sue strutture. Un progetto in cui sono in corso di revisione tutti i processi operativi tradizionali – come ad esempio la gestione del check-in, i protocolli di accoglienza dell’ospite o il concetto stesso di buffet – e in cui la digitalizzazione avrà un ruolo sempre più centrale.
Dal Vecchio Continente a Oltreoceano: anche Marriott International ha annunciato il lancio di un programma dedicato all’innalzamento degli standard di pulizia e di norme e comportamenti di accoglienza. Centrale nella strategia sarà il Global Cleanliness Council, un comitato globale per la pulizia, che svilupperà il prossimo livello di standard sanitario, norme e comportamenti nell’ospitalità a livello globale, studiati per ridurre al minimo i rischi e migliorare la sicurezza sia per i consumatori che per i dipendenti di Marriott.
Hilton ha sviluppato il programma CleanStay. Tra alcuni interventi ci sono per esempio sigilli nelle camere per indicare agli ospiti che, dopo la sanificazione, non è entrato nessuno.
Particolare attenzione ai centri fitness, salviette disinfettanti a disposizione degli ospiti, contactless Check-In: Hilton potenzierà la tecnologia Digital Key: gli ospiti possono effettuare il check-in, scegliere la propria camera e accedervi con una chiave digitale e fare il check-out utilizzando i propri dispositivi mobili tramite l’app mobile Hilton Honors negli hotel che vi aderiscono.

Destinazioni “covid19-free”?
Sanificazione sì, ma c’è chi va anche oltre, e se la Turchia sta studiando una certificazione che attesti le aree e i resort “covid19-free” del Paese, in Portogallo l’ente Turismo de Portugal ha creato un marchio per distinguere le attività turistiche che assicurano il rispetto dei requisiti di igiene e pulizia per la prevenzione e il controllo del Covid-19 e altre possibili infezioni, rafforzando, così la fiducia del turista nella destinazione. Le strutture turistiche, le società di animazione turistica e le agenzie di viaggio possono richiedere la dichiarazione come realtà “Clean & Safe”. Questo riconoscimento è valido per un anno, è gratuito e facoltativo. Turismo de Portugal, in collaborazione con le autorità competenti, effettuerà controlli casuali agli stabilimenti che hanno aderito al programma.

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