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Overtourism, la provocazione del tornello in montagna

In Val Gardena spunta un tornello per l'accesso a uno dei sentieri più battuti: una provocazione dei residenti che riaccende il dibattito sulla gestione consapevole dei flussi turistici

In Val Gardena spunta un tornello per l'accesso a uno dei sentieri più battuti: una provocazione dei residen

Di Job in Tourism, 16 Luglio 2025

L’estate si scalda e, insieme alle temperature, si riaccende lo scontro tra turisti e residenti delle località più battute, come ormai da qualche anno a questa parte. L’ultimo caso è quello di un tornello di accesso alla montagna, posizionato all’imbocco del sentiero per il monte Seceda, in Val Gardena. In realtà, non si tratta di un vero tornello per regolamentare i flussi, ma di una provocazione dei residenti per attirare l’attenzione sulle modalità di frequentazione della montagna, spesso poco attente e rispettose.

La storia del tornello della Val Gardena

Con il tornello (nella foto di Carlo Alberto Zanella, presidente del CAI Alto Adige) l’accesso al sentiero sarebbe stato possibile solo con il pagamento di una quota di ingresso, pari a 5 euro, come indicato da un cartello. A posizionarlo sono stati nei giorni scorsi i proprietari dei terreni che ricadono all’interno del Parco naturale Puez-Odle, sui quali passa un itinerario percorso ogni giorno da centinaia di turisti, escursionisti e ciclisti, in alcuni casi – lamentano i residenti – poco preparati e con scarsa attenzione all’ambiente che li circonda.

Di chi è la montagna?

L’iniziativa è stata subito bloccata dalle autorità, dal momento che non era stata autorizzata, ma ha avuto grande risalto e ha riacceso il dibattito intorno alle gestione dei flussi turistici, soprattutto in contesti che richiedono preparazione e rispetto ambientale da parte di chi la frequenta. Sulla questione si è espresso anche il CAI sottolineando come la provocazione abbia avuto il merito di “porre l’attenzione sulle conseguenze di un turismo di massa senza freni nei territori montani. Il Club Alpino Italiano però – ha sottolineato il presidente Antonio Montani – è contrario a ogni restrizione della fruizione della montagna. Per il Sodalizio l’accesso alla montagna deve essere libero e i sentieri, anche se passano su terreni privati devono essere accessibili”.

Il nodo della questione, tuttavia, rimane e, c’è da scommettere, questo del tornello della Val Gardena non rimarrà episodio isolato nel confronto tra turisti e residenti nel corso della stagione estiva appena iniziata.

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