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Obiettivo brand awareness

Di Rossella Taffa, 29 Febbraio 2008

Nel 2007 l’industria mice globale è stata ancor più coinvolta di sempre nelle strategie di marketing di beni e servizi. È quanto risulta dai dati dell’ultima Eventview, una ricerca periodica condotta da Mpi (Meeting professionals international) e dall’agenzia di consulenza George P. Johnson, tramite una serie di interviste ai responsabili marketing delle aree economicamente più importanti del mondo. Gli 892 interpellati sono stati infatti concordi nell’attribuire agli eventi un peso costante o sempre maggiore nella creazione o nel rinforzo della brand awareness (notorietà di marca): in particolare, il 49% di loro ha ritenuto che l’importanza dell’event marketing fosse in aumento rispetto al 2006, il 37% ha dichiarato di voler destinare agli eventi a scopo di marketing budget ancor più elevati e addirittura l’81% ha svelato di essere alla ricerca di forme sempre diverse di experience marketing, ossia di tecniche di comunicazione interattive. È restata inoltre inalterata, rispetto agli anni precedenti, la percentuale di manager che ha dato agli eventi un ruolo primario nel proprio marketing mix (14%).
Sono scesi invece dal 40 al 34% quelli che considerano l’event marketing una componente vitale dei piani di lancio dei prodotti. Questo calo è stato compensato solo in parte dal 36% che ha quanto meno dichiarato di prendere in considerazione gli eventi quando c’è da piazzare un prodotto sul mercato. Sono cresciuti però, al contempo, quelli che considerano gli eventi un importante sostegno alle tradizionali campagne pubblicitarie.
D’altro canto l’event marketing, nelle opinioni degli intervistati, è rimasto lo strumento migliore in termini di roi (return on investment). Lo reputa tale il 23% degli interpellati, che lo ha preferito al web marketing (18%), alle promozioni (16%), alle relazioni pubbliche (14%), alle direct mail (10%) e ai due sorprendenti fanalini di coda, ossia la pubblicità su carta stampata (9%) e quella televisiva, che ha raccolto appena il 5%.
In sintesi, questi dati sono un segno evidente di come l’industria, pur non avendo cambiato idea circa il valore degli eventi come mezzi di comunicazione commerciale, stia ripensandone il ruolo in senso generale. Forse anche per questo è cresciuta la tendenza a misurare il ritorno economico degli eventi. Quanti hanno dichiarato di andare alla ricerca del metodo di calcolo più corretto sono saliti dal 60% del 2005 (che già costituiva un aumento significativo rispetto al 53% del 2004) addirittura al 71%. Ma è d’altro canto proprio tra queste imprese che si è registrata la più spiccata tendenza all’aumento del budget: oltre tre quarti delle aziende che calcolano il roi hanno affermato di voler stanziare più fondi per gli eventi.

Identikit di Mpi

La Meeting professionals international (Mpi) è un’associazione internazionale che riunisce oltre 21.500 professionisti di convegni riuniti in 68 capitoli e club di 60 differenti paesi. La Mpi mira ad assicurare ai professionisti del mice i più alti standard qualitativi di servizio, impegnandosi nello studio del settore, nella comunicazione, nell’aggiornamento e nella formazione dei propri associati. Mpi Italia è il primo capitolo nato in Europa e conta oggi 185 soci.

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