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Neuroscienze: la nuova frontiera della “neurhospitality”

Partendo da un sondaggio sull'impatto della tecnologia in camera, VDA Telkonet lancia un progetto pilota per studiare e migliorare l'esperienza dell'ospite attraverso neuroscienze e AI

Partendo da un sondaggio sull'impatto della tecnologia in camera, VDA Telkonet lancia un progetto pilota per

Di Job in Tourism, 30 Novembre 2023

La tecnologia come asset fondamentale del comparto, a supporto sia dell’esperienza dell’ospite che del lavoro dei team. Ma in che misura? E con quale grado di effettivo impiego degli strumenti più avanzati, come quelli messi a disposizione da machine learning e intelligenza artificiale, per esempio? VDA Telkonet, gruppo globale con sede a Pordenone che fornisce soluzioni tecnologiche per la gestione delle funzionalità di camere e del risparmio energetico per il mercato dell’ospitalità, ha indagato quale sia il rapporto degli hotel italiani con la tecnologia per cercare di capire a che punto sia il posizionamento tecnologico del settore rispetto proprio a questi parametri.

A che punto siamo

In base a risultati del tech report 2024, “Ospitalità 2024: Neuroscienza e Tecnologia migliorano la People Experience in Hotel” condotto su 100 hotel italiani e 100 internazionali, per 9 albergatori su 10 le soluzioni tech maggiormente apprezzate sono oggi quelle in grado di fornire al personale dati in tempo reale sullo stato, il funzionamento e potenziali malfunzionamenti dei dispositivi installati. Soluzioni che, cioè, permettano di monitorare costantemente gli impianti e di dare una risposta tempestiva nel caso di guasti, evitando di compromettere il soggiorno degli ospiti, aumentando sicurezza e comfort di chi alloggia in hotel, ma anche ottimizzando la gestione delle risorse a vantaggio della sostenibilità ambientale e del contenimento dei costi.

La guest experience

Il report ne analizza gli effetti sulla guest experience rilevando come l’automazione delle camere d’albergo – che include chiavi elettroniche, sensori, termostati e interruttori intelligenti – ormai non sortisca più il cosiddetto “effetto wow” sui clienti, mentre l’elemento che sembra fare la differenza per circa il 95% degli albergatori intervistati “è la possibilità di riconoscere le loro preferenze per incrementare la fidelizzazione“. Eppure – ed è un dato che dice molto del grado di consapevolezza tecnologica degli albergatori italiani – oggi soltanto il 26% si affida a un metodo data driven, analitico e sostenuto da evidenze oggettive, per riconoscere cosa desiderano gli ospiti (il 75% si basa esclusivamente sulla classica recensione, il 23% sull’intuizione del personale).

La neurhospitality

In relazione alla percezione del potenziale dei dati, il Tech Report di VDA Telkonet approfondisce, poi, quali sia l’applicazione delle neuroscienze al settore alberghiero, un campo – quella che è stata nominata  neurhospitality – ancora poco esplotato. Più di 6 albergatori su 10 – è il dato di partenza – non conoscono l’esistenza di tale scienza in grado di oggettivare le emozioni dell’ospite e renderle misurabili attraverso indicatori chiave di performance. Eppure, anche se non ricondotti alla disciplina scientifica di appartenenza, gli albergatori conoscono molto bene l’importanza di fattori quali lo Sleep quality Index (49%), la qualità dell’aria (49%), il comfort ambientale nella camera d’albergo (62%): parametri che, se venissero analizzati attraverso le neuroscienze, potrebbero essere espressi attraverso un dato quantitativo in grado di comunicare in maniera immediata il valore dell’esperienza alla struttura ricettiva affinché il gestore possa prenderne atto e intervenire di conseguenza.

Un progetto pilota

In questa direzione, va un progetto pilota che VDA Telkonet  sta lanciando negli hotel italiani in collaborazione con la start up bresciana Strobilo, azienda di data tech che utilizza le tecniche delle neuroscienze in combinazione con Al e Machine Learning per studiare il rapporto tra gli esseri umani e l’ambiente circostante.

A fare da apripista, una struttura ricettiva di Roma nella quale è stato installato e integrato uno speciale modulo per il monitoraggio neuroscientifico nella piattaforma Etheos, sistema di gestione delle funzionalità di camera cloud-based di VDA Telkonet. Come funziona? “Grazie alla partnership – spiega l’azienda – un algoritmo raccoglie i dati dai sensori relativi ai KPIs principali (Sleep Quality Index, Air Quality Index, Brain e Ambience comfort), li analizza in tempo reale e li rende fruibili restituendo all’albergatore un indice di performance oggettivo dell’esperienza dell’ospite. A questa valutazione quantitativa, sarà possibile unire la capacità del sistema installato e intervenire mediante l’automazione di camera per ottimizzare le condizioni della stanza che verranno modificate dinamicamente, compensando i cambiamenti dell’ambiente, per mantenere il comfort degli ospiti al massimo livello possibile. Da questo primo monitoraggio che permetterebbe agli hotel di offrire soggiorni più confortevoli e sicuri, garantendo al contempo una gestione più efficiente delle risorse, emerge che le maggiori aree di intervento sono: efficienza operativa (58%), sicurezza e benessere degli ospiti (53%) e personalizzazione dei servizi (52%)”.

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