Archiviate le feste ed entrati a pieno ritmo nell’anno nuovo, è tempo di Veganuary, l’iniziativa globale nata nel 2014 nel Regno Unito, e ormai molto diffusa anche in Italia, con l’obiettivo di promuovere uno stile di vita più sostenibile, etico e salutare attraverso l’adozione di un’alimentazione a base vegetale durante il mese di gennaio. Il nome della campagna è, infatti, una fusione delle parole “vegan” e “January” e incoraggia le persone a provare una dieta vegana per 31 giorni con l’intento di portarle a scoprire nuovi ingredienti e piatti creativi per poi ridurre, se non addirittura eliminare, il consumo di carne anche nel resto dell’anno.
Veganuary al ristorante
Il movimento ha riscosso un successo crescente negli anni, coinvolgendo milioni di partecipanti in tutto il mondo e attirando l’attenzione di ristoranti, catene alimentari e aziende che propongono menu e prodotti plant-based appositamente creati per l’occasione. Un’attenzione che interessa anche l’alta ristorazione, sempre più attenta a inserire nei proprio menu anche piatti vegetariani e vegani – se non esclusivamente tali – non solamente nel mese di gennaio.
Qualche esempio
È il caso, per esempio, di I Tenerumi, il ristorante “vegetale” gourmet, una Stella Michelin, parte del Therasia Resort sull’isola di Vulcano che, sotto la guida dello Chef Davide Guidara (premio Best Young Chef Michelin 2023) offre piatti ispirati alla tradizione siciliana, come la Caponata di melanzane con mandorle tostate e Spaghetti di zucchine al pesto di pistacchi.
Dal mare all’alta montagna, c’è Stua da Legn, il ristorante vegetariano e vegano più alto d’Europa (a 1800 metri di altitudine) ospitato da un hotel, il Lac Salin del gruppo Lungolivigno, dove l’Executive Chef Andrea Fugnanesi, facendo tesoro delle materie prime disponibili in quota, propone per questo inverno piatti come il Borsat vegetariano, la rivisitazione vegetale del tipico borsat livignasco, con spuma di rusumeda e pane alla rapa (in foto).
Entrambi a base vegetale – una vegetariana e l’altra vegana – sono anche i menu degustazione de Il Mirto, il ristorante una Stella Verde Michelin del Botania Relais&Spa, cinque stelle sull’isola di Ischia, che tra le specialità propone gli Gnocchi di patate viola con pesto di rucola e la Parmigiana di zucchine con mozzarella vegana.
Situato all’interno del Bio Hotel Raphael, noto cinque stelle romano, anche il ristorante Mater Terrae offre un menu vegetariano e vegano che utilizza ingredienti biologici e di stagione. Il carta, il Risotto alle erbe spontanee e il Tortino di melanzane con crema di anacardi.
Nata dall’incontro di tre cuoche nel tempio della cucina vegetariana milanese, il ristorante Joia fondato dalla Chef Pietro Leemann è, invece, Altatto, bistrot gastronomico, ma anche servizio di catering milanese, che propone menu vegetariani e vegani, tra tradizione e innovazione, con piatti come i Ravioli di barbabietola con ripieno di anacardi e il Tortino di ceci con crema di peperoni.
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