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Nel Ferrarese il turismo/natura

Di Stefano Lombardini, 12 Maggio 2006

Da qualche tempo le presenze turistiche sulla costa emiliano-romagnola hanno iniziato a diminuire. Tuttavia la congiuntura è vissuta con segno moderatamente ottimistico: se da una parte si nota la contrazione di flussi nei mesi classici della villeggiatura, dall’altra si osserva un lieve incremento nei restanti mesi dell’anno, a significare una complessiva capacità di reazione degli operatori e di nuovi motivi di attrazione dell’offerta.
Sul versante della domanda, il mercato del «turismo immerso nella natura» si manifesta con una forte ambivalenza: l’immagine e il richiamo costituito da parchi e risorse naturali, come il Parco del Delta del Po, offrono sicuramente nuove motivazioni per arricchire viaggi e soggiorni, ma la domanda di un prodotto turistico ambiente-natura non è mai disgiunta da richieste di comfort e servizi.
Riqualificare l’offerta turistico-ricettiva impone un delicato equilibrio, per evitare il degrado delle stesse risorse naturali, indebolendo l’immagine che si vuole costruire su questo settore di mercato. I segni della speculazione edilizia, visibili in particolar modo in quelle componenti di ricettività costituite da appartamenti, residence e seconde case, rappresentano un messaggio che allontana la percezione di un luogo ricco di valenze ambientali.
Eppure qualcosa si muove. Per dare vita a concetti di posizionamento ancorati a valori come la vacanza nel verde in un ambiente non contaminato, o la vacanza benessere intesa come condizione globale di rigenerazione, bisogna guardare alle novità introdotte da agriturismi, bed & breakfast, campeggi e turismo en plein air. Sono queste le realtà ricettive che più di altre stanno rispondendo a una domanda turistica e sociale di sviluppo sostenibile e di qualità della vita, con servizi per il relax, il benessere, lo sport e l’intrattenimento.
Il territorio ferrarese mostra la presenza di una disponibilità di posti letto anche in queste formule extralberghiere, che mettono a disposizione dell’ospite quei servizi e quel legame così ricercato con l’ambiente naturale. In questa direzione, invece, gli appartamenti e le seconde case soffrono, mostrando segni di ritardo nei tempi di riqualificazione. L’emergere di un mercato interessato al turismo sostenibile suggerisce di offrire soggiorni ispirati all’autenticità di un’esperienza, a una migliore relazione con se stessi e con l’ambiente.
Il segmento di mercato che risulta più direttamente interessato a un prodotto turistico en plein air, che ricerca un’offerta extralberghiera più qualificata, guarda con interesse alle specifiche ambientali e naturalistiche della provincia di Ferrara. È un segmento costituito da una domanda di intrattenimento ludico-sportivo integrato alla domanda di soggiorni stanziali, ma di breve villeggiatura, visitatori del weekend che cercano buona ristorazione, pratica sportiva non tecnologica, ma benessere a contatto con la natura: indubbiamente una clientela adulta, con buone capacità di spesa, molto mobile e interessata a tappe brevi, orientata a sperimentare nuovi valori come l’emozionalità del soggiorno, anche nella sua accezione spirituale new age.
Visti gli elementi di spiccata identità del territorio in chiave turistica, date le ottime credenziali dal punto di vista dell’accessibilità stradale e della logistica, nel cuore di due province ricche di infrastrutture e opportunità per lo svago e la cultura vi sono sicuramente possibilità di successo commerciale per tutto ciò che significa offerta di relax, benessere, sport e gastronomia.
lombardini@teamwork-rimini.com

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