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Natura, arte e cultura sulla Strada dei vini doc Lison Pramaggiore

Di Anna Goffi, 16 Marzo 2007

Fra le tante strade dei vini presenti in Italia, una che merita di essere citata, per l’alta qualità proposta e perché è in parte sconosciuta, è sicuramente la Strada dei vini doc Lison Pramaggiore. L’area, comprendente buona parte dei comuni del Veneto orientale, si estende dal mare fino ai confini con le province di Treviso e Pordenone. Il nome della strada è dato dal borgo di Lison e dal paese di Pramaggiore, territorio particolarmente vocato all’enologia, a partire dal Tocai, la cui produzione, esistente già in epoca romana, ha visto un notevole sviluppo ai tempi della Repubblica Veneziana. Non a caso questa zona, durante il periodo della Serenissima, veniva considerata allo stesso tempo granaio e vigneto dei dogi di Venezia.
Il comprensorio territoriale presenta numerose produzioni vinicole di varie dimensioni dove, oltre al bianco Tocai, che ha assunto il nome di Tocai italico classico per distinguerlo dall’omonimo Tocaj ungherese, si produce un ottimo Pinot Grigio, il cui vitigno fu introdotto a partire dagli anni ’40.
Tra i rossi, invece, spiccano il Merlot e l’ottimo Cabernet Sauvignon, di colore rosso rubino con riflessi violacei quando è giovane e con una tendenza al granato quando è più maturo.
La maggiore concentrazione di cantine si trova a Pramaggiore, San Stino, Portogruaro, Annone Veneto ed è proprio in quest’ultima località che si trova Paladin, una grande azienda che vanta la produzione di oltre 2 milioni di bottiglie annue.
A conduzione decisamente familiare, invece, è l’azienda vitivinicola Stajnbech situata a Pramaggiore. Il nome deriva dal tedesco steinbach (ruscello delle pietre), in omaggio alle origini di questo borgo, testimoniate dalla presenza di un vecchio mulino, divenuto ora museo della civiltà contadina.
«Parlare di vino soltanto sarebbe riduttivo», afferma Daniele Piccinin, presidente della Strada dei vini doc Lison Pramaggiore e titolare dell’azienda agricola “le Carline”, «perché il territorio offre luoghi incantevoli, arte e cultura. Per esempio, una chicca di grande interesse storico per i suoi monumenti e per i suoi scavi archeologici è rappresentata dalla città di Concordia Sagittaria che, essendo stata prima città romana e poi paleocristiana, è testimone di tre millenni di storia. Per quanto riguarda l’accoglienza, invece, due sono le tipologie di offerta: la prima è quella classica alberghiera molto presente sul litorale; la seconda è data dall’entroterra, dove stanno nascendo molti agriturismi e alcuni bed & breakfast».
«Inoltre», precisa Graziano Manzatto, presidente cuochi regione Veneto, «questa zona si colloca in maniera splendida all’interno del turismo enogastronomico, perché può attingere a menu tradizionali fatti con materie prime provenienti sia dalla terra, sia dal mare».

I percorsi delle fate

In totale sono quattro i percorsi turistici ed enogatronomici raccolti in una elegante e colorata guida di 43 pagine presentata dalla Strada dei vini doc Lison Pramaggiore: “Il sentiero incantato”, “La strada delle antiche città sospese tra i vitigni”, “Attraverso il bosco degli elfi e delle fate”, “Il rifugio segreto di Bacco dormiente”.

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