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Migliorare la qualità dell’aria porta maggiori revenue

Benessere e salute sono diventati prioritari per gli ospiti: ecco gli strumenti e le attività consigliate dall’esperto

Benessere e salute sono diventati prioritari per gli ospiti: ecco gli strumenti e le attività consigliate da

Di Job in Tourism, 10 Novembre 2020

Non c’è dubbio che la crisi provochi un’onda lunga di impatto negativo, tuttavia può diventare anche un catalizzatore di cambiamenti in positivo, creando nuove opportunità per migliorare la guest experience e, in sostanza, potenziare l’attività. Le aziende alberghiere hanno infatti ora una chiara opportunità: quella di rendere il benessere una componente chiave dell’esperienza dell’ospite. La pandemia ha infatti prodotto questo: ha reso le persone consapevoli del fatto che la salute sia l’aspetto più importante. E dunque si aprono due elementi molto interessanti che gli albergatori possono prendere in considerazione. Il primo, che vediamo oggi, riguarda la qualità dell’aria negli ambienti interni. Si tratta infatti di un vantaggio competitivo che può generare revenue addizionali.
La qualità dell’aria negli interni è di importanza fondamentale per i clienti ma anche per lo staff. Sfortunatamente i sistemi di ventilazione non vengono sempre considerati con la necessaria attenzione, come anche gli investimenti atti a mantenerli nelle migliori condizioni e aggiornati con le soluzioni e le tecnologie più nuove. Con la crisi del Covid-19 è stata posta molta enfasi nella sanificazione delle superfici, nel lavaggio delle mani, nelle mascherine, nelle interazioni senza contatto e nella spinta al distanziamento sociale. Tutti parametri ovviamente validi e obiettivi da perseguire, ma troppo poco è stato invece detto sull’aria che respiriamo all’interno degli ambienti.
La gran parte degli hotel, soprattutto quelli urbani con le finestre che rimangono serrate, devono fare i conti con un flusso costante di sostanze contaminanti veicolate dall’aria, come polvere, pollini, muffe, batteri, vapori chimici e composti organici volatili provenienti da tappeti, fumo di sigaretta, CO2, inquinamento esterno e così via. Se non vengono trattati in maniera efficace, queste sostanze possono provocare rischi per la salute dei clienti e dei lavoratori, come per esempio far insorgere infezioni o aggravare le allergie.
Un hotel o un resort sono legalmente responsabili nell’assicurarsi che il proprio ambiente sia sano e sicuro per tutti e in qualunque momento, specialmente durante una crisi. E in tema di sicurezza e comfort è importante che le strutture impieghino le attrezzature e gli strumenti migliori e mettano in campo regolari operazioni di manutenzione ai condotti dell’aria, alle colonne di raffreddamento e ai filtri.
E’ stato provato che i filtri di tipo Hepa (ovvero i filtri del particolato dell’aria ad alta efficienza) siano attualmente i migliori sul mercato, dal momento che riescono a catturare il 99% e oltre di tutti i contaminanti indoor (va segnalato che per sostenere questo tipo di filtri occorre un sistema di ventilazione più potente della norma).
In termini di efficienza segue, tra i tipi di filtro disponibili al momento per edifici commerciali e per gli hotel, il MERV-16 (minimum efficiency reporting value), che con un appropriato sistema di ventilazione può catturare il 95% delle particelle nell’aria. Va sottolineato che la scala dei filtri MERV va dall’1 al 16, e che per prevenire l’insorgere di infezioni gli hotel non dovrebbero scendere sotto il MERV-13 nell’installare i propri filtri. In più, accanto ai filtri si dovrebbero installare le lampade germicide Uvc, per assicurarsi sempre la migliore qualità dell’aria. Naturalmente filtri di scala superiore, MERV-14, 15 o 16, daranno all’hotel un vantaggio competitivo maggiore e saranno un ottimo elemento da valorizzare e promuovere al mercato e a consumatori: la qualità dell’aria è un aspetto particolarmente richiesto dalla gran parte dei segmenti che abitualmente frequentano gli hotel.
In caso di edifici vecchi in cui non sia possibile realizzare interventi di upgrade,
nelle camere si possono utilizzare strumenti di pulizia dell’aria portatili con MERV-13 e filtri migliorati. E non dimentichiamo il sistema dell’aria di scarico nelle toilette delle aree comuni, che dovrebbe essere in funzione 24 ore su 24 a circa 30 cfm.

Un quesito importante, nonché un obiettivo chiave per ogni hotel, dovrebbe essere: che cosa si può fare per ottenere la stessa qualità dell’aria di un moderno aereo, dove l’aria in cabina viene filtrata e rinnovata ogni 2 o 3 minuti?
Questo può rivelarsi costoso, ma i clienti lo apprezzerebbero decisamente. E sarebbe anche un vantaggio competitivo che l’hotel potrebbe promuovere. Naturalmente non è semplice misurarne l’impatto sull’attività, ma gli operatori che si dotino di filtri Hepa della migliore qualità (o Merv14 o 15 con lampade germicide Uvc) possono aspettarsi revenue considerevolmente più alte sia nelle camere che nelle aree comuni.
Se questi interventi e implementazioni vengono spiegati e promossi al mercato nella maniera più appropriata, un hotel potrebbe potenzialmente incrementare il proprio RevPar del 10-15%. Naturalmente è difficile fare previsioni, ma è necessario ricordare che la sicurezza e il benessere sono diventati i principali fattori di scelta di un hotel da parte dei clienti. E nella “nuova normalità” le strutture che si prendono cura di ogni aspetto della salute dei clienti saranno quelle più richieste, e per gli ospiti non sarà un problema essere disposti anche a pagare il 10-15% in più.

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