Qualche anno fa mi ero recato in un istituto alberghiero superiore in Svizzera e avevo avuto la conferma dell’attenzione che in quel paese si porta verso la tradizione: gli studenti dovevano presentarsi in classe rigorosamente vestiti con giacca e cravatta e gli insegnamenti, pur essendo aggiornati alle ultime tecniche informatiche (per esempio, già allora si studiava su Fidelio), tenevano conto in maniera maniacale della tradizione. Nelle varie classi che simulavano un albergo gli studenti dovevano dare prova di conoscere bene le nozioni di base e tutte le tecniche di gestione dell’attività.
Per esempio, in cucina, oltre alle cotture, agli allievi s’insegnavano tutte le principali salse, come accogliere un cliente alla reception ma anche tecniche di yield management. S’insegnava poi come cucinare alla fiamma in sala e come apparecchiare adeguatamente un tavolo.
Bella storia quella dell’hôtellerie svizzera, talmente radicata da indurre a realizzare un museo che ne racconta l’evoluzione negli ultimi 150 anni.
Sono stato a Zurigo lo scorso fine settimana e, dopo una giornata a passeggiare per la città e un giro sul lago a crogiolarmi al sole, la sera ho deciso di viziarmi andando a cena in quello straordinario albergo che è il Park Hyatt (americano sì, però in questo caso attivo in Svizzera). Ho ordinato un piatto di pesce e, nel gustarlo, mi rendevo conto che qualcosa non era coerente. Certo, non avevano portato le posate da pesce! In un ristorante di tono, questo mi è sembrato strano. Ho chiesto allora al cameriere come mai e mi ha risposto che in albergo non esistono posate da pesce. Non è successo niente, ho comunque continuato a mangiare ma ciò mi ha fornito lo spunto per una riflessione: si va incontro a una semplificazione, per cui si tende a valorizzare gli aspetti essenziali quali la qualità del cibo e l’ambiente, o piuttosto si tratta di protervia per cui, comunque, qualunque cosa va bene (compreso il prezzo) se fornita da una struttura affermata?
Mi sono perso qualcosa nella transizione dell’hôtellerie verso tempi nuovi? Non lo so, in attesa di una risposta continuo a mangiare pesce aspettando di avere le posate adatte.
Mi sono perso qualcosa?
Di Antonio Caneva, 4 Maggio 2007
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