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Maturare, godere. Forse smaltire

Di Dennis Zambon, 16 Novembre 2017

Si maturano, si godono e si smaltiscono. Cosa sono?
Di questi tempi, grazie a Ryanair, la risposta è immediata: le ferie!
A chi si sia occupato per un po’ di tempo di alberghi, l’argomento non è sconosciuto. Ammesso e non concesso che il problema (o una parte del problema) di Ryanair sia lo “smaltimento” delle ferie, di certo non è una sua esclusiva. L’industria dell’ospitalità ha tanti aspetti in comune con le compagnie aeree e quello delle ferie è certamente uno di questi.
Godere o smaltire, questo è il problema. Maturare, godere. Godere, forse smaltire: ah, c’è l’ostacolo, perché in quel sogno di vacanza il pensiero dei sogni che possano venire, quando ci saremo staccati dal tumulto del lavoro, ci rende esitanti.
Shakespeare ci perdoni! Non abbiamo resistito alla tentazione di prendere in prestito (e maltrattare) il monologo del suo Amleto: calza a pennello. Quante volte, rilevando una direzione alberghiera, ci siamo imbattuti in collaboratori con un monte-ferie non godute di
proporzioni gigantesche? Ferie non godute e, quindi, da smaltire. C’era chi le vedeva come bot: risparmi accantonati che avrebbero dato frutto a tempo debito, con le competenze di fine rapporto, rivalutati all’ultimo livello retributivo.
Ma, probabilmente, la giustificazione si trova proprio nel testo shakespeariano: la paura del distacco dal lavoro. Paura di passare del tempo in famiglia. Paura che altri, durante l’assenza, invadano il nostro territorio. Paura che qualche collaboratore possa dimostrare di valere più di noi. Allergici alla vita sociale dopo anni e anni di servizio permanente effettivo in aziende (alberghi) che non si fermano mai.
Finalmente, con il nuovo millennio, abbiamo trovato l’equilibrio e il problema delle ferie non
godute è rapidamente evaporato: smartphone, tablet, wifi; possiamo lavorare ovunque, sempre connessi. Così si godono le ferie e si smaltisce il lavoro, in contemporanea. O, forse, si gode il lavoro e si smaltiscono le ferie.
Ps: è utile ricordare che, dopo aver maturato e non goduto le nostre sacrosante ferie, prima di arrivare al loro smaltimento, abbiamo la possibilità di riciclarle, donandole a colleghi bisognosi (ferie solidali). Ulteriori spunti di riflessione si potranno trovare su corriere.it nell’opinione di Danilo Taino con un titolo forte e chiaro: «Perché le vacanze per i tedeschi sono un diritto umano».

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