Da George Clooney e Sofia Coppola, le cui nozze italiane fecero scuola anni fa, ai più recenti Millie Bobby Brown ed Ed Westwick, giovane attori protagonisti delle serie pluripremiate “Stranger Things” e “Gossip Girl”: l’Italia continua a esercitare un fascino fortissimo per i matrimoni delle star internazionali. E non solo, se si considera che il settore del cosiddetto “wedding tourism” ha generato lo scorso anno un fatturato di oltre 800 milioni di euro, in crescita del 34% sull’anno precedente – con un totale di 2mila matrimoni stranieri in più ospitati nel nostro Paese.
Ma cosa cerca chi, dall’estero, sceglie l’Italia per coronare il proprio sogno d’amore? Quali sono le location più ambite e le nuove richieste in fatto di allestimenti, spazi, menu ed esperienze? Se ne è discusso nelle scorse settimane a Roma, in occasione della decima edizione di BMII – Borsa del Matrimonio in Italia – Destination wedding in Italy. La manifestazione ha ospitato 60 buyer provenienti da tutto il mondo, tra wedding planner, travel designer, tour operator e destination wedding agency, in visita nel Belpaese proprio per scoprire le diverse soluzioni legate al mondo delle “nozze Made in Italy”. Ed ecco cosa è emerso.
Cosa cercano gli stranieri che si sposano in Italia
Partendo, dunque, dalla domanda espressa dagli sposi stranieri, emerge come il classico immaginario da “Dolce Vita” lasci oggi spazio anche a scenari più eterei. Fondamentali, a connotare il soggiorno di sposi e ospiti, risultano piuttosto i decori – reali del luogo o aggiunti come delle statue classiche o una Vespa – e le esperienze in grado di definire una sorta di “cartolina” dell’italianità. Un esempio? L’atmosfera intima, quasi informale, che chiedono gli sposi stranieri a Villa Clodia, un’antica villa a Manziana, in provincia di Roma, “in cui si entra a far parte di una grande famiglia italiana nella condivisione delle proprie tipicità per il pre e post evento nuziale”, raccontano dalla location. Ecco, allora, il pizza party con spettacolo, proposto dallo chef con il coinvolgimento degli ospiti all’arrivo, e il barbecue all’aperto prima della partenza.
Ci sono poi il paesaggio, ma anche la musica e alcuni oggetti simbolo dell’italianità, come le opere d’arte o le auto d’epoca, a essere molto richiesti: è, infatti, la combinazione di cultura, natura e storia ciò che rende l’Italia una delle mete preferite per i matrimoni stranieri. È il caso di una vecchia Fiat 500 giallo senape del 1968 che all’Agriturismo Marcampo, in provincia di Pisa, fa da contorno alle cerimonie simboliche nella campagna toscana, tra vigne e tramonti sulle colline. Tra le spiagge della Versilia e le Alpi Apuane è, invece, la statua del famoso David del Paradis Agricole a diventare protagonista insieme a sposi e ospiti degli album delle foto, quale souvenir illustrativo dell’esperienza italiana.
La “cartolina italiana” e le tradizioni locali
“Tra le richieste più frequenti, spiccano le sessioni fotografiche in luoghi iconici come la Toscana, la Costiera Amalfitana e il lago di Como, ma sono molto amati anche i servizi fotografici pre e post matrimoniali in ambienti suggestivi come borghi medievali e giardini storici”, racconta il fotografo Francesco Silvaggio. “Le nostre coppie provenienti da diverse parti del mondo, come gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Irlanda, l’Australia e l’Asia, scelgono l’Italia non solo per la sua bellezza paesaggistica, ma – sottolinea – anche per la possibilità di integrare elementi della cultura locale nelle loro cerimonie”. Come nel caso di una coppia irlandese che ha scelto di sposarsi in un castello storico alle porte di Roma e che per il ricevimento ha voluto includere danze tradizionali del proprio Paese e un menu che combinava sapori italiani e irlandesi, in un vero e proprio incontro di culture.
Molta apprezzata dalle coppie straniere è anche la possibilità di scoprire luoghi “segreti”, come la grotta del 1800 scavata a mano della Tenuta il Sogno, situata tra le colline del vino Cesanese, dove è possibile fare una degustazione di rum, sigari e cioccolato, o usufruire delle visite guidate in Sabina della Tenuta La Ginestra, che propone serate a tema anche con degustazioni di vini della cantina dedicata al papà Germano, tra racconti di famiglia e della tradizione. O, ancora, i corsi di cucina creativa, le escursioni in bicicletta e i pic nic in campagna, fino alla caccia al tartufo con l’esperto tartufaio e il cane, proposti da la Pieve de’ Pitti, in provincia di Pisa.
La cucina (anche nelle bomboniere)
E poi, c’è la cucina. Il menu non può che essere locale: gli sposi stranieri vogliono cucina esclusivamente italiana, meglio se regionale e con prodotti di stagione e a km 0. C’è, tuttavia, l’uso di aggiungere all’evento qualcosa che richiami le tradizioni del Paese di origine degli sposi. Come il matrimonio di una coppia lettone, che ha scelto per celebrare il matrimonio la Fattoria Lischeto a Volterra, dove oltre ad aver usufruito delle esperienze locali – tour del caseificio interno, laboratori di formaggio e cooking class – a mezzanotte, sotto la luce della luna piena, ha celebrato un antico rito, scambiandosi le promesse con una pietra a rappresentare la solidità del legame.
Alle location si richiede, infine, anche una partecipazione nella realizzazione delle bomboniere: ricordi che possano conservare i profumi, i colori e i sapori italiani del luogo scelto per il sì.
Un settore in crescita
“Tutti vogliono sposarsi in Italia e il wedding incide sempre di più sulla filiera del comparto turistico, un fenomeno che solamente lo scorso anno ha generato un fatturato di oltre 800 milioni di euro, in crescita del 34% sul 2022 – ha sottolineato Ottorino Duratorre, Presidente della BMII –. Rispetto all’anno precedente, nel 2023 sono stati oltre 2mila gli eventi in più organizzati e i dati del 2024 confermano la continua crescita di interesse verso il nostro Paese, un aumento importante dovuto alle coppie statunitensi e con segnali significativi registrati per sposi australiani, canadesi, indiane, cinesi, messicani, singaporiani e indonesiani”.
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