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Manovra, confermati bonus per straordinari e notturni

La legge di bilancio, presentata dal Governo e ora al vaglio del Parlamento per l'approvazione definitiva, rifinanzia il trattamento integrativo per notturni e straordinari per chi lavora nel turismo. Tra i provvedimenti, anche il discusso innalzamento della cedolare secca sugli affitti brevi al 26%

La legge di bilancio, presentata dal Governo e ora al vaglio del Parlamento per l'approvazione definitiva, ri

Di Job in Tourism, 26 Ottobre 2023

C’è anche la conferma del bonus per il lavoro notturno e nei giorni festivi per i lavoratori del turismo tra le misure inserite nella manovra di bilancio presentata nei giorni scorsi dal Governo.

La bozza della legge, che passerà ora al vaglio delle Camere, prevede infatti il rifinanziamento della misura che era stata introdotta già per i mesi estivi, ovvero il “trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde” corrisposte per il lavoro notturno e prestazioni di lavoro straordinario effettuato nei giorni festivi. La misura, che dovrebbe essere però valida solamente per il periodo dal primo gennaio al 30 giugno 2024, si applicherà ai titolari di reddito di lavoro dipendente non superiore, nel periodo d’imposta 2023, a 40mila euro. Obiettivo: “garantire la stabilità occupazionale e sopperire all’eccezionale mancanza di offerta di lavoro del settore turistico, ricettivo e termale”.

Cedolare secca al 26%

L’altra misura inserita nella bozza di legge di bilancio che sta facendo discutere tutto il comparto ricettivo è poi il cambio del regime fiscale per gli affitti brevi, con l’aumento della cedolare secca e della ritenuta d’acconto per i canoni di locazione, che passano dal 21% al 26%. Rimane da capire a partire da che immobile messo in affitto cambierà la tassazione – se dal già dal primo o solamente dal secondo in poi – , se interesserà tutto il territorio nazionale o solamente le grandi destinazioni turistiche – come aveva preventivato la bozza del disegno di legge sugli affitti brevi messa a punto dal Ministero del Turismo nei mesi scorsi – e anche come questo provvedimento si integrerà con un’eventuale approvazione proprio del ddl Santanché, che prevede tutta una serie di altre misure di regolamentazione delle locazioni brevi.

Intanto, sono già arrivate le prime prese di posizione sulla norma con, da una parte, il plauso degli albergatori, che hanno parlato di “una soluzione indispensabile che metterà a disposizione di sindaci e amministrazioni locali elementi necessari alla miglior gestione dei territori”, e dall’altra il giudizio più che negativo dei gestori di immobili. “Per accontentare gli albergatori il Governo impoverisce la classe media”, ha commentato l’Aigab – Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi, che ha stimato, con la variazione fiscale, un incremento di tasse di 850 euro per circa 660mila famiglie che oggi mettono in locazione breve le proprie case.

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