Negli ultimi giorni del 2023 è arrivata l’approvazione definitiva della manovra di bilancio, che contiene anche diverse misure a sostegno del comparto turistico. Ecco le principali.
La detassazione di straordinari e lavoro notturno
Per quanto riguarda il comparto ricettivo, è arrivata la conferma della detassazione del lavoro notturno e del lavoro straordinario nei giorni festivi per i dipendenti delle strutture turistico-alberghiere, già sperimentata a partire dalla scorsa primavera. La misura consiste in un trattamento integrativo speciale pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario effettuato nei giorni festivi. Tuttavia, sarà valida solamente per il primo semestre del 2024, salvo ulteriori proroghe che potrebbero essere decise nel corso dell’anno.
Nuova fiscalità per gli affitti brevi
Sono state confermate le novità fiscali sugli affitti brevi, delle quali molto si era discusso nelle ultime settimane dell’anno. È stata, infatti, fissata la tassazione al 26% per chi ha optato per la cedolare secca, sostitutiva dell’imposta sul reddito e delle relative addizionali, nonché delle imposte di registro di bollo sul contratto di locazione. L’aliquota è ridotta al 21% per i redditi derivanti dai contratti di locazione breve relativi a una sola unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi.
Per quanto riguarda gli affitti brevi, entra in vigore quest’anno anche il nuovo CIN, il Codice Identificativo Nazionale degli alloggi che sostituisce le classificazioni locali, introdotto a fine anno dal Decreto Anticipi. A questo proposito, però, il Ministero del Turismo ha fatto sapere che la procedura telematica di assegnazione del CIN non è ancora entrata in vigore e che, quando questo avverrà, ne verrà data comunicazione tramite Gazzetta Ufficiale. Nel frattempo, “i titolari delle strutture ricettive e i locatori di unità immobiliari per finalità turistiche o di immobili in locazione breve sono tenuti a rispettare le normative regionali attualmente vigenti e, pertanto – indica il Ministero – a continuare ad utilizzare il Codice regionale o provinciale, laddove previsto nonché, nel caso di nuove strutture o di nuove attività di locazione, a richiedere l’assegnazione dello stesso all’ente territoriale di competenza”.
I fondi per il turismo
In totale, per l’intero comparto turistico la legge di Bilancio ha stanziato 260 milioni di euro per il triennio 2024-2026, tra fondi destinati agli impianti di risaliti, al rilancio dei cammini religiosi, al turismo accessibile, al Giubileo del 2025, al rifinanziamento del Funt e alla riduzione, a partire da febbraio, del valore minimo del Tax Free Shopping, che passerà da da 154,95 a 70 euro.
Il taglio dei canoni per gli stabilimenti balneari
Tra le misure più dibattute di inizio anno – non inserite nella manovra, ma previste dal decreto di aggiornamento annuale del ministero delle Infrastrutture – il taglio del 4,5% dei canoni che gli stabilimenti balneari devono versare allo Stato. Una misura che si accompagna al rinnovo delle concessioni balneari per tutto il 2024 che moltissimi Comuni, su indicazione delle Regioni, hanno già concesso. Questo, nonostante l’incombere della procedura di infrazione da parte dell’Europa per la mancata messa a gara delle concessioni – della quale si dibatte da molti anni – e che potrebbe diventare realtà già nei prossimi giorni senza un intervento tempestivo del Governo atta a scongiurarla.
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