Nell’estate del turismo domestico nascono anche storie di iniziative come questa: le aziende di un piccolo borgo di pescatori che, da tempo riunite in consorzio, decidono di investire in un progetto di marketing per creare una “destinazione nella destinazione”, per ripartire dal punto di vista culturale, turistico e imprenditoriale. È quello che ha fatto il Consorzio Capo Sant’Andrea all’Isola d’Elba, con il destination manager, Maurizio Testa.
Il Consorzio in realtà nasce nel 1987 ma, durante il periodo di lockdown e grazie al progetto di marketing di destinazione che è stato sviluppato, si è trasformato in chiave contemporanea ed è divenuto l’elemento trainante per l’attuale promozione della località. Il progetto è fruibile da parte di tutte le strutture locali e ad oggi le imprese aderenti sono 28.
“Impegnarci in questa nuova avventura dedicata al progetto di destination marketing di una piccola località è molto stimolante, metaforicamente è come costruire una casa partendo dal progetto e poi pian piano dalle fondamenta verso il tetto e così via – racconta il destination manager Maurizio Testa -, cercando di utilizzare i migliori materiali e razionalizzando le risorse. Gli strumenti digitali oggi offrono ampie opportunità per destinazioni come la nostra; ormai la dimensione e la capacità economica non sono più gli unici fattori determinanti, ma risulta fondamentale offrire prodotti eccellenti, muoversi con rapidità, trasparenza e concretezza”.
Domanda: Quali sono i punti chiave su cui si è deciso di investire per la creazione del piano di destination marketing?
Risposta: “A seguito della pandemia abbiamo cercato di rispondere alla nuova domanda del mercato con tutti i nostri mezzi e indirizzando tutti gli sforzi per la stagione 2020 sul mercato italiano. Abbiamo agito attraverso attività rivolte al nostro pubblico di fiducia e ai potenziali nuovi clienti, incrementando i canali di comunicazione diretti e indiretti, attraverso azioni di media relations e social media e molto altro. A fine stagione sarà inoltre inserito nel portale un DMS, una piattaforma di prenotazioni che renderà le strutture ricettive prenotabili in tempo reale, uno strumento utile e più immediato anche per i professionisti del turismo. Dal 2021, il nostro progetto è quello di ampliare gli investimenti promozionali anche sui mercati Dach (Germania, Austria e Svizzera, ndr), con la volontà di consolidare i nostri principali mercati esteri di destinazione”.
D. Che tipo di impegno è richiesto alle attività partecipanti e agli imprenditori?
R. “Il 50% del budget è stato fornito dal Consorzio stesso, la restante parte è suddivisa con quote diversificate tra le varie aziende partecipanti al progetto che al momento sono 28. Il Consorzio Capo Sant’Andrea al momento utilizza per la promozione i proventi derivanti dalla gestione del suo stabilimento balneare. In futuro, se sarà possibile, verranno integrati anche possibili contributi specifici per il settore come quelli regionali o europei, ma al momento possiamo dire che il budget è tutto autofinanziato. Gli imprenditori coinvolti in caso di iniziative con i media mettono a disposizione i loro servizi e ospitalità in maniera gratuita”.
D. Qual è stato in fase di progettazione il ruolo delle strutture ricettive e di quelle della ristorazione e qual è adesso nel consorzio?
R. “Il Consorzio Capo Sant’Andrea alla sua creazione si occupava prevalentemente della gestione dell’unico stabilimento balneare della località, di tutela del territorio e di piccole attività promozionali. Durante la pandemia, in vista dei cambiamenti che ne sarebbero derivati e che avrebbero influenzato il tipo di domanda, ha deciso di modificare quella che era precedentemente la sua attività primaria, diventando un consorzio di promozione turistica vero e proprio. Il progetto di marketing di destinazione da me ideato e condiviso è stato esteso a tutte le attività della località e a oggi abbiamo raggiunto le 28 imprese aderenti.
La consapevolezza che le Pmi turistiche della zona sarebbero state più solide unendo le forze, nel mercato più complesso e competitivo che si andava delineando in prossimità della riapertura, è stato un fattore trainante. Mi è sembrato naturale mettermi a completa disposizione del nostro territorio, grazie alle mie competenze specifiche e poiché io stesso sono albergatore locale.
Sicuramente, in termini commerciali, il fatto di essere diventati una vera e propria squadra con un forte senso di appartenenza e obiettivi condivisi, ci rende più competitivi. I primi risultati non si sono fatti attendere anche a livello mediatico: ciò che prima ci sembrava impossibile come catturare l’attenzione di media nazionali di diversa tipologia, oggi si afferma man mano come una nuova realtà”.
D. Quali saranno le iniziative previste per l’estate 2020 e per i prossimi mesi? State lavorando su asset particolari per attrarre i turisti?
R. “Per il 2020 ci dedichiamo ad una promozione prevalentemente rivolta al pubblico italiano, attraverso attività di ufficio stampa, l’aggiornamento dei nostri canali di social media e il lancio del nuovo portale turistico
www.caposantandrea.it, che nel 2021 sarà ulteriormente ampliato nei contenuti e nelle lingue disponibili. A breve saranno aggiornate anche tutte le immagini delle aziende grazie a un nuovo servizio fotografico professionale, in modo che professionisti e clienti possano fruire dell’offerta del Consorzio in modo ancora più chiaro e immediato. Il nostro è un progetto in costante evoluzione da cui attendiamo buoni risultati nel medio e lungo periodo”.
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