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Lungarno riparte dai Portrait e dalla staycation

L’a.d. Valeriano Antonioli annuncia le prime riaperture, racconta le attese per la stagione e aggiorna sui piani per Milano

L’a.d. Valeriano Antonioli annuncia le prime riaperture, racconta le attese per la stagione e aggiorna sui

Di Mariangela Traficante, 1 Giugno 2020

Riaprire o non riaprire? È questo il quesito che tiene banco tra gli albergatori, tra i timori di “perdere il treno” della stagione e quelli di lanciarsi in un’operatività che, comunque, comporta costi non indifferenti.
Lungarno Collection ha deciso di scommetterci: Portrait Roma e Portrait Firenze sono le prime due proprietà che il gruppo ha deciso di riaprire, rispettivamente dal 29 maggio e 1 giugno.
“Crediamo che chi ripartirà prima potrà avere dei vantaggi – spiega l’a.d. Valeriano Antonioli -. Noi abbiamo deciso di farlo assumendoci tutti i rischi di una situazione che genera costi ma non ricavi, con l’obiettivo di ripartire”.
“Aprire per noi non significa solo riavviare l’attività dei nostri alberghi – spiega ancora il manager – ma anche sostenere i nostri team, collaboratori e fornitori, la cui esistenza è a noi collegata, oltre che contribuire a far ripartire il turismo fiorentino e le sue realtà: dalle trattorie/ristoranti del centro storico (il cui menu verrà messo a disposizione dei nostri ospiti con servizio delivery), agli artigiani (che sosterremo promuovendoli come scelta di qualità per fare shopping), così come la natura e il panorama culturale che solo città come queste possono offrire (con gite fuori porta o la vendita di biglietti salta-coda e visite private)”.

Città da vivere come non mai
Lungarno ha deciso di ripartire dalla riapertura dei due Portrait grazie alle caratteristiche di “intimità” e privacy già insite nella formula e con l’aggiunta di servizi ad hoc: “Tutte le suite dispongono già di kitchenette (con angolo cottura, frigorifero, lavastoviglie, microonde), dove gli ospiti possono scegliere di preparare i pasti in autonomia e gustarli in terrazza vista Duomo o Ponte Vecchio oppure farli realizzare dai nostri chef. Come novità, oltre che nel nostro ristorante, i clienti possono scegliere dai menù di quelli limitrofi e farsi servire in camera. E abbiamo anche lanciato dei servizi dedicati, come parrucchiere ed estetista, nella propria suite o in una camera dedicata.
Mai come oggi abbiamo la possibilità di poter offrire ai nostri ospiti una Roma e una Firenze tanto belle e tranquille, senza turismo di massa, senza code ai musei, ricche di esperienze private da vivere in tutta sicurezza…Un vero privilegio che ci auguriamo che non si ripeta più nella storia, ma che al momento rappresenta un’occasione unica nella vita”, commenta il manager.
Naturalmente, il gruppo ha messo in pista tutte le regole dettate dai protocolli, “abbiamo anche creato un nostro comitato tecnico-scientifico che integra diversi professionisti tra cui un medico e un biologo, per perfezionare le procedure, come anche azioni preventive, grazie ai corsi di formazione per i dipendenti e l’acquisto di rilevatori della temperatura che non consentono l’accesso agli spazi a chi ha temperatura superiore ai 37,5°.

Lo sguardo ai dipendenti
Lo sguardo è anche alla riattivazione del personale, per ora necessariamente occupato a ranghi ridotti. “Puntiamo a tenere in vita le competenze e l’esperienza che le persone hanno maturato negli anni”. Per il personale è stata predisposta una formazione ad hoc e ci sono training e procedure da seguire, anche su come comportarsi con clienti, colleghi e fornitori. “Chi rientra ha capito che si trova in un ambiente sano e sanificato, non abbiamo riscontrato nessuna problematica ma solo entusiasmo”.

Da Los Angeles al Belpaese: il pacchetto staycation
Dunque ora si attende il recupero di fiducia da parte dei viaggiatori, sarà il mercato a decidere le prossime riaperture. E si riparte dalla prossimità, o meglio, dalla staycation. “E’ un abitudine normale negli Stati Uniti – spiega il manager, che negli Usa ha vissuto sette anni, di cui tre a Los Angeles -; una città da venti milioni di abitanti in cui è normale magari concedersi un paio di giorni di relax in hotel. Basta anche fare 10 km per godersi un weekend o una vacanza”.
Di cosa si tratta? L’unione di stay [at home] + vacation, ovvero una “vacanza in cui si rimane [a casa]”, nella propria città o comunque non lontano. Ed è questa la proposta che Lungarno lancia al mercato in questo momento per i Portrait di Firenze e Roma, con soggiorni a partire da 200 euro a camera a notte (fino al 31 dicembre 2020) e servizi come check-in e check-out digitali, assistenza maggiordomo via whatsapp 24h su 24, ambienti e camere sanificati secondo le indicazioni del Ministero della Salute Protocollo Covid, distanze di sicurezza garantite, mascherine e igienizzanti in dotazione. Il pacchetto include anche l’accesso gratuito alla app audio guida per scoprire i palazzi di Firenze e Roma.
Ecco dunque una sfida per un gruppo di solito fortemente concentrato sull’internazionale. Normalmente la clientela italiana è intorno al 10%. Si lavorerà su un fronte trasversale, dalla clientela diretta a tour operator e agenzie e Ota.

Il piano per il Portrait Milano
Non solo Firenze e Roma: nei mesi scorsi era stato annunciato lo sbarco del brand Portrait anche a Milano con un importante progetto di riconversione dell’ex Seminario arcivescovile (vedi Job in Tourism nr° 1 del 9 gennaio 2020). La crisi coronavirus ha avuto un impatto? “Il progetto ha avuto un rallentamento importante a causa della chiusura dei cantieri e della sospensione del processo autorizzativo. Speriamo che riaprano gli uffici per riprendere il dialogo con le autorità. Il punto al momento è questo, avremmo dovuto aprire tra un anno ma al momento non abbiamo ancora una nuova data”.

All’Italia serve una campagna di comunicazione efficace
E il manager ha un messaggio da condividere: “In Italia tra il 12 e il 14% della forza lavoro è occupata nel turismo, credo che ci debba essere un rappresentante serio del settore all’interno dei processi decisionali. Sarebbe fantastico se veramente l’Italia trovasse il modo di comunicare la destinazione in modo che possa essere ascoltata dall’audience internazionale. Serve una campagna di comunicazione efficace che spinga i turisti a venire, questa deve essere la ripartenza, altrimenti perderemo contro competitor come Spagna e Francia”.

Valeriano Antonioli
Valeriano Antonioli è amministratore delegato (Ceo) e membro del Consiglio di Amministrazione di Lungarno Collection, la compagnia di gestione alberghiera di proprietà della famiglia Ferragamo. Il manager conta su oltre trent’anni di esperienza alla direzione di alberghi e resort di lusso in Italia, Germania, Russia, Inghilterra e Stati Uniti.
Prima di unirsi a Lungarno Collection, Antonioli ha ricoperto la carica di managing director dell’InterContinental Montelucia Resort & Spa a Scottsdale, Arizona. Precedentemente, è stato general manager del W Hotel di Los Angeles di cui, oltre a supervisionare l’operatività, ha riorganizzato interamente gli outlet. Tra le altre posizioni ricoperte ci sono anche quelle di general manager del Diana Majestic e di resident manager dell’Hotel Principe di Savoia e dell’Hotel Duca a Milano. Nel 2007 è stato decorato Cavaliere della Repubblica Italiana, seguito dal premio rotariano Paul Harris nel 2013.

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