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L’occasione degli eventi luxury per il turismo italiano

Esperienziali, fuori stagione, lontano dalle folle: si consolidano le tendenze post-pandemia degli eventi d’alta gamma, segmento dalle forti potenzialità ancora in larga parte da esprimere

Esperienziali, fuori stagione, lontano dalle folle: si consolidano le tendenze post-pandemia degli eventi d

Di Job in Tourism, 2 Dicembre 2023

Destagionalizzato e crowd-free. Così appare oggi – quasi per reazione al forte ritorno da “overtourism” dei flussi turistici post-pandemia – il turismo d’alta gamma europeo (degli eventi e non solo). Target sul quale – secondo fonti ECCIA – l’Italia si posiziona ai primi posti come destinazione – quarta, per la precisione, dopo UK, Francia e Spagna – con il 15% del mercato e un fatturato che oscilla tra gli 80 e i 100 miliardi di euro, pari a circa il 4% del PIL nazionale (con un potenziale, in realtà, stimato ben oltre quota 100 miliardi).

È quanto è emerso nei giorni scorsi a Venezia in occasione dell’edizione 2023 di Mice Trade Show, incontro promo-commerciale a cui hanno partecipato oltre 150 buyer da tutto il mondo per incontrare i referenti di destinazioni, hotel e location italiane di alta gamma. 

Eventi in bassa stagione

“Dopo la pausa della pandemia – è l’analisi emersa – il crescente aumento del turismo massificato durante le alte stagioni sta incentivando il turismo d’alta gamma a spostarsi nelle basse stagioni e a ricercare destinazioni crowd-free”. Lo dimostrano, a proposito del MICE, i dati che dicono che il 78% delle programmazioni proposte dagli organizzatori di eventi d’alta gamma dei principali mercati di riferimento per l’Italia e il Mediterraneo riguarda oggi proprio i periodi di bassa stagione, mentre, solamente nel 2019, questa percentuale era del 48%. “Una tendenza che non si riferisce solo al segmento MICE, ma più in generale a tutto il turismo alto spendente, che con grande evidenza sta rifuggendo i periodi di grande affollamento e, per le programmazioni dell’alta stagione, si sta orientando verso destinazioni nuove o comunque meno battute”.ù

I prodotti più richiesti

Ovvero? Entrando nel dettaglio delle tipologie di viaggio, il principale interesse della bassa stagione è rappresentato ancora dalle città d’arte e, più in generale, dalle destinazioni che offrono una qualificata offerta storico-artistico-culturale. Cibo e vino restano dominanti con il 96% d’interesse (pressoché invariato rispetto al 2019), mentre a subire un netto aumento è la domanda del segmento benessere, con il 66% delle richieste rispetto al 44% del 2019. Un concetto nuovo e più ampio di well-being – evidenzia l’interesse dei buyer – “che si riferisce a una specifica dimensione che riguarda anche la mente e lo spirito e che comprende, oltre alle terme e alle dotazioni tradizionali degli hotel come SPA, palestre e piscine, anche tutte quelle attività rivolte al benessere psico-fisico, dalle interazioni con l’ambiente allo yoga a tutte le discipline olistiche”.

Parallelamente e seguendo la medesima tendenza, cresce la richiesta per destinazioni e location immerse nella natura che consentano attività in contesti naturali, meglio se incontaminati, quella per attività outdoor e avventura, che registra un interesse del 41% rispetto al 28% del 2019, e per proposte legate all’arte e alla cultura, con un deciso aumento di richieste che passa dal 62% del 2019 al 74%.

Forte rimane il segmento degli eventi celebrativi, dai matrimoni ai compleanni, dalle riunioni di famiglia alle celebrazioni aziendali, che interessano il 73% degli organizzatori.

La stabilizzazione del bleisure

Infine, il cosiddetto bleisure, “che ha avuto il suo exploit con la pandemia e si pensava che si sarebbe via via ridimensionato mentre sta continuando a riscontrare un crescente interesse tanto da cambiare le tradizionali logiche di selezione di destinazioni e location per eventi”. Non a caso, l’80% degli organizzatori oggi orienta la propria ricerca verso destinazioni in grado di offrire soluzioni per allungare la permanenza in occasione di un evento o un viaggio di lavoro. Una tendenza che apre al mercato MICE destinazioni e location che, oltre alla raggiungibilità, siano in grado di garantire proposte di soggiorno di forte appeal.

La necessità di un cambio di visione

“Il turismo in Italia va a gonfie vele – spiega Giancarlo Leporatti, CEO di Eureka MICE International, azienda organizzatrice del Mice Trade Show –. Nel 2022 la quota di mercato dell’Italia è cresciuta in modo significativo passando dal 3,9% al 4,5% del turismo mondiale. L’Italia è prima in Europa per numero di camere d’albergo e terza al mondo, ciononostante gli hotel italiani registrano performance peggiori in termini di tassi di occupazione netta (46,1% rispetto al 51,6% del Regno Unito e al 62,6% della Spagna)”. Dati che mettono in evidenza “un sistema turistico-ricettivo italiano complessivamente sottoutilizzato, cioè con una parte consistente non produttiva a causa di problemi sistemici che non sono mai stati affrontati in modo strutturale, o quanto meno, non in modo strategico”.

Una risposta – è emerso dall’evento veneziano – dovrebbe concentrarsi intorno a “una nuova dimensione di turismo che richiede proposte sartoriali che sappiano coniugare il patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico del territorio con le sue produzioni più esclusive: dall’enogastronomia alla moda, dall’artigianato alla musica, al design, con servizi ricettivi accurati, espressione della migliore tradizione d’ospitalità. Un obiettivo che richiede un cambio di visione e una profonda revisione del tradizionale sistema turistico-ricettivo, la capacità di pensare modelli di servizi molto diversi per rispondere alle richieste di questo nuovo turismo, tipicamente destrutturato. Per questo – conclude Leporatti – è necessaria una strategia: fare sistema tra i soggetti pubblici e privati della destinazione e mettere in atto programmazioni e politiche di governance efficaci dei territori, che coinvolgano non solo le economie della filiera turistica, ma anche la crescita sostenibile e l’aumento della qualità della vita”.

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