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L’Italia è nel mirino di Ncl

Di Massimiliano Sarti, 25 Settembre 2009

Il mercato statunitense delle crociere rappresenta il 3% del giro d’affari turistico nazionale complessivo. In Europa continentale, invece, si ferma all’1% del fatturato totale dell’industria dei viaggi. A ciò si deve poi aggiungere il fatto che ben l’83% dei croceristi italiani scelgono tour mediterranei per le loro vacanze itineranti sul mare. Sono questi semplici ma significativi dati, tratti da due elaborazioni di inizio anno della società di consulenza Deloitte e dello European cruise council, a spiegare molte delle ragioni che hanno convinto Ncl freestyle cruising a lanciarsi alla conquista del mercato della penisola. Il tutto, grazie alle nuove crociere 2010 in partenza da Venezia, a bordo della Norwegian Gem, ideate appositamente per sfruttare i possibili margini di crescita del mercato in Europa e approfittare della predilezione tutta italiana per gli itinerari mediterranei.
«Ci sono però anche altri dati che avvalorano la nostra scelta», racconta il general manager Ncl continental Europe, Michael Zengerle. «Tra il 2007 e il 2008 il numero di croceristi europei è aumentato di circa il 10%. I nostri clienti del Vecchio continente, invece, sono cresciuti del 40%. Una differenza che evidenzia ulteriormente le opportunità di espansione della nostra compagnia in Europa. E l’Italia, con 682 mila croceristi nel 2008, è, in assoluto, il terzo mercato del Vecchio continente». Certo i numeri, cui fa cenno Zengerle, si riferiscono all’anno scorso, quando la crisi economica globale non aveva ancora dispiegato tutti i suoi effetti, ma i risultati ufficiali del secondo trimestre 2009 di Ncl, recentemente diramati dalla compagnia, paiono confermare la buona salute del gruppo e del comparto crocieristico più in generale: nonostante un calo del fatturato di circa il 9,7% rispetto allo stesso periodo del 2008, Ncl ha, infatti, visto, nel secondo quarto di quest’anno, il proprio ebitda crescere dell’87% rispetto allo stesso trimestre del 2008, mentre il tasso di occupazione medio delle cabine è salito da un già eccellente 107,9% all’attuale 109,6%.
È chiaro come queste cifre, ottenute in un clima economico generale non favorevole, autorizzino a ben sperare per il successo dei nuovi investimenti. E questo nonostante il mercato italiano del turismo sia notoriamente difficile da conquistare per le compagnie internazionali. «Il nostro approccio è stato però studiato attentamente», prosegue Zengerle. «Così, a bordo delle nostre navi in partenza da Venezia e dal porto inglese di Dover (per le crociere verso il Baltico), assicuriamo un servizio di assistenza in lingua: hostess parlanti in italiano a orari prestabiliti, nonché versioni della newsletter Freestyle daily e dei menu dei ristoranti tradotti appositamente per i croceristi della penisola. Anche le escursioni a terra, poi, saranno rigorosamente in italiano. Non solo: abbiamo pure pensato a declinare la nostra tradizionale formula di soggiorno freestyle, che già garantisce un servizio particolarmente flessibile, sulle esigenze specifiche del mercato della penisola. L’idea, in particolare, è quella di puntare sulle proposte family-friendly e sui viaggi di nozze, senza tuttavia tralasciare anche gli altri segmenti di mercato».
La nuova strategia italiana della compagnia s’inserisce peraltro in un piano complessivo di espansione nel mercato europeo, che ha portato Ncl a schierare per la prima volta, nel 2008, ben tre navi della sua flotta nel Mediterraneo, nel Baltico e lungo le coste settentrionali del Vecchio continente. La compagnia, inoltre, ha recentemente siglato un accordo, che prevede l’ingresso di Ncl tra i partner del programma frequent flyer Miles & more di Lufthansa. L’azione di vendita e marketing di Ncl in Italia, poi, si è già tradotta in una partnership preferenziale con il tour operator Chiariva, con cui è stata realizzata una brochure, mentre per il prossimo futuro sono in programma anche una serie di iniziative di co-marketing, soprattutto in campo pubblicitario e in occasione delle principali fiere di settore. «Non dimentichiamo, però, neppure di mantenere le nostre già consolidate relazioni con gli altri tour operator e partner on-line italiani, specializzati nel settore delle crociere», specifica Zengerle. «Presso i nostri uffici di Wiesbaden, in Germania, stiamo inoltre approntando uno staff di supporto parlante in italiano e, a breve, saremo on-line con un sito specificamente dedicato ai croceristi della penisola».
Anche la concorrenza di due compagnie di crociera fortemente radicate nel mercato italiano, come Msc e Costa, non pare spaventare il management Ncl. «Abbiamo già affrontato una situazione simile in Germania, dove opera la tedesca Aida cruises», conclude Zengerle. «Noi, oltre a puntare sulla nostra formula freestyle, cerchiamo semplicemente di attirare i viaggiatori che amano le atmosfere internazionali. E sono convinto che riusciremo a replicare anche in Italia il successo ottenuto in Germania. Se così dovesse essere, valuteremo la possibilità, nel prossimo futuro, di far partire le nostre crociere pure da altri porti della penisola».

Il concept freestyle cruising

Praticamente senza regole: nulla di obbligatorio, una vacanza per mare secondo le specifiche preferenze e i desideri degli ospiti, con spunti sempre nuovi ogni giorno. È l’idea alla base del concept freestyle, lanciato nel maggio del 2000, in occasione dell’acquisizione di Ncl da parte di Star cruises, e appositamente studiato per soddisfare le esigenze sempre mutevoli dei passeggeri di oggi. A bordo delle navi Ncl non ci sono così orari stabiliti per i pasti, né è richiesto un dress code formale. Le unità della flotta garantiscono, inoltre, una procedura di sbarco rilassata e propongono fino a 14 ristoranti diversi, nonché un’ampia scelta di saloni, bar, teatri e altre opzioni di intrattenimento.
Il concept è stato poi ulteriormente perfezionato a fine 2007, grazie all’introduzione del freestyle 2.0: un nuovo progetto lanciato in concomitanza con la sigla dell’accordo tra Ncl e il fondo newyorchese di private equity Apollo management, che ha portato quest’ultimo a diventare proprietario del 50% della compagnia all’inizio dell’anno successivo. Il nuovo concept freestyle 2.0, in particolare, è stato pensato per migliorare ulteriormente l’esperienza dei passeggeri a bordo delle navi Ncl, soprattutto per quanto riguarda l’offerta f&b e dell’intrattenimento, nonché gli arredamenti delle cabine e la qualità del servizio dedicato ai croceristi ospitati negli alloggi con balcone, nelle suite e nelle ville. Vera e propria ammiraglia del concept freestyle 2.0 sarà, in particolare, la Norwegian Epic: una nave da 153 mila tonnellate e 325 metri di lunghezza, attualmente in fase di ultimazione presso i cantieri navali Stx Europe di St. Nazaire, in Francia. Al momento del suo completamento, previsto per giugno 2010, la Norwegian Epic, destinata per ora agli itinerari caraibici, sarà in grado di ospitare a bordo fino a 4.200 passeggeri.

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